Risultati della ricerca per: venezuela
La Storia non è finita e il mondo va incontro a profondi cambiamenti. Gli USA e la NATO, loro strumento, hanno scelto il terreno della violenza per contrastare i processi in atto di uscita dall'unipolarismo e la crisi profonda del capitalismo. Per essere adeguati a queste nuove sfide occorre superare la frammentazione del movimento comunista e battersi contro le politiche imperialiste di guerra e per l'uscita dell'Italia dalla NATO e dall'Unione Europea.
Auspicare che la Nato vinca la guerra contro la Russia non è cosa di sinistra. La pace richiede una sinistra globale, che rappresenti i lavoratori e i poveri di tutto il mondo e i loro diritti, non i diritti dei proprietari e i loro profitti. Impariamo dalle lotte delle nostre sorelle e fratelli del Sud e dell’Est, e di concerto con loro, iniziamo a costruire la pace.
L'Europa sarà la vittima sacrificale di questa guerra per procura fra Stati Uniti e Russia-Cina. Lo sarà in particolare il mondo del lavoro. Per questo urge costruire un fronte che vi si opponga.
Un esame delle ragioni del conflitto alla luce non dello “scontro fra potenze” ma della volontà di potenza statunitense.
La sconfitta del modello panarabo e laico nasseriano, delle forze socialiste dopo il crollo dell’Urss, l’aggressione imperialista all’Iraq, la perdurante occupazione e violenza in Palestina favoriscono il sorgere di movimenti islamisti, che sono a più riprese tatticamente sostenuti dal mondo occidentale, per contrastare il comune nemico di sinistra.
Il passaggio dall’Urss alla Russia contemporanea è stato travagliato e ne è venuto fuori un paese contraddittorio, che non ha senso scacciare dalla scena internazionale.
Il conflitto in Ucraina viene da lontano ed è legato alla competizione internazionale per il dominio sull’Eurasia.
Un’analisi articolata in 6 tesi sull’instaurazione di un ordine mondiale modellato dalla potenza degli Usa a partire dal 1990 e sull’attuale fragilità di quell’ordine di fronte alla crescita della potenza cinese e russa.
Chi si oppone in ogni modo alla possibile soluzione pacifica, giusta e razionale del tragico conflitto fra due popoli fratelli come il russo e l’ucraino che hanno vissuto e collaborato in pace per oltre settant’anni come le due principali repubbliche socialiste sovietiche? Si tratta dello stesso imperialismo “democratico” che invece di attivarsi per un duraturo accordo di pace continua a inviare armi in Ucraina e ad attaccare chi osa battersi contro la nuova guerra fredda.
I danni delle sanzioni dure senza precedenti contro la Russia e della corsa al riarmo saranno patiti anche dall’Occidente. Si profilano tempi duri per i lavoratori. È indispensabile la ricostruzione di un’opposizione e di un blocco sociale in grado di contrastare le scelte del governo.
Un’analisi delle oligarchie che esercitano un’influenza sulle strategie di politica estera Usa e come queste dinamiche di potere si sono sviluppate rispetto alla crisi attuale, determinando il consolidamento del dominio Usa sulla Germania.
L’espansione della Nato ha spinto la Russia all’intervento. Le conseguenze delle sanzioni e della guerra apriranno un’altra fase storica e su chi ricadranno?
I comunisti devono contrastare in primis l’espansione della Nato, in secondo luogo lo sciovinismo guerrafondaio, in terzo luogo i tirapiedi dell’imperialismo ucraini e in quarto luogo gli oligarchi nazionalisti e anticomunisti russi.
Il bilancio del 2021 è positivo dal punto di vista internazionale, con la crescente crisi dei tre grandi poli imperialisti: Stati Uniti, Unione europea e Giappone. Mentre cresce il peso di Cina e Russia, sempre più vicine fra di loro e alleate con i paesi antimperialisti. Il bilancio è, invece, negativo per quanto riguarda l’Italia, mai come ora, infatti, la campagna per l’elezione del presidente della Repubblica è egemonizzata dalla destra, con la sinistra incapace di proporre un proprio candidato.
Per quanto si viva indubbiamente in una fase di restaurazione, restano aperte delle contraddizioni che potrebbero essere foriere di sviluppi positivi non del tutto trascurabili per chi si batte per l’emancipazione del genere umano.
In questo articolo, pubblicato in “Friends of Socialist China”, Dee Knight analizza ed espone la vera natura del “Vertice per la Democrazia” del presidente Biden. L’invito alle autorità di Taiwan è un attacco diretto alla “politica di un’unica Cina”, base delle relazioni Cina-USA dai tempi del comunicato di Shanghai del 1972.