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Prima parte dedicata a una scuola di impostazione neokeynesiana ma che attinge anche alla teoria marxiana

Venerdì, 18 Novembre 2022 18:10

Losurdo, Hegel, Marx e la contraddizione

Hegel polemizza contro chi dall’astratto principio di non contraddizione pretende di dedurne leggi riguardanti la realtà.

Venerdì, 11 Novembre 2022 14:42

Lukács e il rapporto fra Hegel, Feuerbach e Marx

Per lo sviluppo della teoria socialista si è rivelato determinante, secondo Lukács, il fatto che Marx si riallacci sul piano metodologico direttamente a Hegel; e per quanto sia debitore verso Feuerbach, egli respinge il preteso “miglioramento” feuerbachiano di Hegel.

Venerdì, 28 Ottobre 2022 19:45

Marx e i risvolti di classe dei diritti umani

La libertà a fondamento del #diritto dell’uomo è effettuale solo in quanto si coniuga alla proprietà

Il modello di Sraffa rappresenta un’economia in equilibrio statico e ha finalità completamente diverse da quelle di Marx che intendeva indagare le leggi di movimento del modo di produzione capitalistico. Pertanto non è opportuno giudicare la coerenza del sistema di analisi marxiano con il metro di Sraffa.

Nonostante Keynes, per reticenza o per ignoranza, non lo abbia mai ammesso, buona parte delle sue “scoperte” erano state anticipate da Marx oltre mezzo secolo prima.

L’abbandono delle politiche keynesiane non dipende da un deficit culturale, come vogliono molti economisti “di sinistra”, ma ha ben precisi motivi di classe.

Nella sua opera principale Keynes presenta un'analisi che diverge con le conclusioni macroeconomiche del marginalismo ed è funzionale all'elaborazione di politiche economiche pubbliche che contrastino la disoccupazione.

Nel Trattato della moneta Keynes introduce una serie di distinguo rispetto alla teoria economica mainstream. Fra questi spicca la suddivisione dell’economia in due macrosettori nei quali il prezzo del prodotto realizzato nel mercato può non corrispondere ai costi effettivamente sostenuti, inclusa la remunerazione del capitale. La possibilità di scambi fra i settori non in grado di assicurare l’equilibrio l’aveva anticipata Marx oltre 60 anni prima.

Venerdì, 12 Agosto 2022 19:42

Marx e i diritti umani

Nella società capitalista la preminenza dei diritti del cittadino su quelli dell’uomo è propria esclusivamente dello stato di emergenza che vive la società borghese all’epoca della sua gestazione rivoluzionaria. In effetti, sulla base dell’ideale di superare il dualismo fra cittadino e borghese nella ricostruzione dell’unità antica di soggetto e cittadino in armi [10], il comitato di salute pubblica violò praticamente la costituzione del 1793, che comunque teoricamente sanciva ancora i diritti naturali dell’uomo come fondamento dei diritti di cittadinanza.

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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