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Hegel e l’ipocondria dell’impolitico
L’ipocondria, questa incapacità di riconoscersi nel reale ovvero la saccenteria del dover essere, non corrisponde certo a uno spirito portato all’attivismo e all’innovazione nei confronti della realtà, ma ha come risultato principalmente l’immobilismo e l’impotenza politica.
Marx e il dualismo che mina l’universalismo dei diritti umani
Il confronto del giovane Marx con i diritti umani non è sistematico, né immediatamente rivolto alla cosa stessa, ma è mediato dalla critica all’uso ideologico che ne fa l’opposizione liberal-democratica tedesca e alla necessità di portare a termine il parricidio nei confronti della filosofia hegeliana.
Hegel, Marx e l’essere sociale
Hegel diviene progressivamente cosciente dello spessore dell’oggettività sociale, dalla quale non è possibile e non è lecito evadere, anche quando, anzi soprattutto quando si nutrono ambiziosi progetti di trasformazione del mondo; ogni volta che la coscienza pretende di atteggiarsi sovranamente rispetto all’essere sociale, questo finisce per avere la meglio.
Religione razionale e popolare
Solo nella prospettiva della difesa del primato della concezione razionale della religione sulle sue declinazioni positive e della necessità di difendere il piano storico-fenomenico dal disprezzo con cui lo consideravano i sostenitori dell’ortodossia è possibile intendere l’interesse del giovane Hegel per la religione.
Marx apud Hegel
Secondo Losurdo, la filosofia di Hegel non solo non è imputabile di coscienzialismo, ma neanche di idealismo storico e lo dimostra mettendo a confronto la diversa spiegazione di Hegel rispetto ad autori come Alexis de Tocqueville e John Stuart Mill riguardo una tematica politica che si presenta tra la fine del Settecento e gli inizi dell’Ottocento.
La religione nel giovane Hegel
Il giovane Hegel traduce l’opposizione fra la religione razionale, fondata sulla ragion pratica, e la religione rivelata, che ha le sue origini in una teologia positiva, nella netta contrapposizione tra credenza soggettiva e oggettiva.
Losurdo e il rapporto fra Hegel e Marx
L’origine della dialettica e i suoi sviluppi scaturiscono dal confronto serrato con i contenuti storici e la contraddizione logica, che ne è l’anima, non è una costruzione arbitraria di Hegel, ma riflette il carattere contraddittorio della realtà storico-sociale, a cui egli si collega direttamente fin dagli anni giovanili.
Kant e il giovane Hegel
Il giovane Hegel distingue nettamente la concezione morale della religione dalle altre, definite “utilitaristiche”, in quanto volte a conquistare il favore della divinità mediante pratiche esteriori. Del resto, egli rinviene l’origine stessa della religione nel sentimento morale dell’uomo, ovvero nel senso interiore del giusto e dell’ingiusto, nel sentimento che al torto debba seguire la punizione e all’agir bene la felicità.
Due sviluppi eretici del marxismo
Il marxismo, dopo la progressiva perdita d’influenza a partire dagli anni Ottanta, che hanno visto invece il trionfo del pensiero debole e del postmodernismo, oggi sembra suscitare di nuovo interesse a livello internazionale, anche a fronte della crisi economica.
Il rapporto fra Stato e società civile in Hegel e in Marx
L’asserita razionalità dello Stato moderno hegeliano non è che raziocinio, in quanto non si dimostra in grado di togliere nel reale l’esistente, cioè di regolamentare il particolarismo della società civile ma ne costituisce la copertura ideologica sancendo giuridicamente quale diritto umano la proprietà privata.