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Losurdo e la critica hegeliana di Marx a Hegel
Quando il giovane Marx condanna Hegel per il fatto che il suo idealismo finirebbe col rovesciarsi in un “positivismo falso” ovvero in un “positivismo acritico” che sussume surrettiziamente e senza vaglio critico quei contenuti empirici rispetto ai quali esso pretende di proclamare la propria incontaminata purezza, quando argomenta in tal modo è chiaro che il discepolo ritorce contro il Maestro la lezione da lui appresa.
Grandezza e limiti di Storia e coscienza di classe
Il punto di vista del proletariato è parte della società capitalista ma, contemporaneamente, è totalità riproducente l’interezza dei rapporti sociali
La logica del Capitale.
Reificazione ed estraneazione nel giovane Marx
Come denuncia Marx mediante l’emancipazione politica solo la società civile si libera realmente, mentre l’uomo si emancipa astrattamente, contrapponendo la cittadinanza ideale alla subordinazione reale a dei rapporti di produzione che lo disumanizzano.
La parabola dell’economia politica – Parte XIII: John Stuart Mill
La reazione dell’economia politica borghese al Capitale di Marx inizia già con gli “economisti volgari” a lui contemporanei. John Stuart Mill ne è forse il massimo esponente oltre che precursore del marginalismo.
Losurdo e l’opposizione di astratto e concreto in Hegel
Hegel, di fronte ai critici della rivoluzione come astrazione che rompe il naturale sviluppo, non si limita come Kant e Fichte a difendere il ruolo dell’astrazione teorica, ma ripensa in riferimento alla Rivoluzione francese e, più in generale, all’agire politico la dialettica che si instaura tra le categorie di astratto e concreto.
La parabola dell’economia politica – Parte XII: Marx, la crisi e le leggi di movimento del capitalismo
L’ultimo articolo su Marx riguarda la spiegazione della crisi economica e le leggi di movimento del modo di produzione capitalistico: concentrazione e centralizzazione dei capitali, finanziarizzazione, polarizzazione della ricchezza e impoverimento relativo dei lavoratori.
Critiche e autocritiche a Storia e coscienza di classe
Storia e coscienza di classe è responsabile della concezione della reificazione come condizione ontologica dell’uomo. L’errore fondamentale consiste nell’eccessivo hegelismo, che ha portato l’autore a identificare l’oggettivazione, essa sì condizione universale e ineliminabile dell’attività dell’uomo, con l’alienazione che ne è invece la forma storica, transeunte e specifica del modo di produzione capitalistico.
Marx e la religiosità della società borghese
Marx, a partire dalla Questione ebraica, ritiene che nello Stato politico borghese l’uomo si pone come indipendente dalla religione, dal dualismo fra esistente ed ideale, che però si riproduce nella società civile in cui l’individuo è contrapposto alla sua essenza, alla sua attività vitale come a un estraneo: il capitale, ovvero il lavoro morto che comanda sul lavoro vivo.
I limiti del marxismo dal punto di vista di Losurdo
Lo Stato, la nazione, la lingua, la religione, la molteplicità delle civiltà e il mercato attendono ancora di essere indagate ontologicamente dal marxismo