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Un contributo all’analisi del voto dalla Confederazione delle Sinistre

Alla luce degli impietosi risultati elettorali, CSI, per lo stesso obiettivo che si prefigge, non può esimersi dall’analisi degli errori che la compagine di sinistra commette ormai da anni.


Un contributo all’analisi del voto dalla Confederazione delle Sinistre

Alla luce degli impietosi risultati elettorali, CSI, per lo stesso obiettivo che si prefigge, non può esimersi da una profonda analisi degli errori che la compagine di sinistra commette ormai da anni, relegandoci a ruolo di semplici spettatori nella politica italiana.
È chiaro che la nostra attività continuerà nella società, nelle lotte, nelle piazze ma altrettanto chiaro e necessario è l’esigenza di ricostruire un fronte popolare che sia protagonista nella vita politica italiana.
Anche questa tornata ci ha regalato una sonora sconfitta, una sconfitta annunciata e quasi “indotta” dai molti, troppi errori che continuiamo a vedere.
Proviamo a fare una sintesi di questi errori dividendoli in errori commessi dai vertici e dalle organizzazioni ed errori commessi dalla base.
Gli errori che sono stati commessi da parte dei vertici delle organizzazioni politiche, a nostro parere sono le seguenti.
Settarismo: riteniamo assurdo che nel 2022 si continui a dividerci in “sette” del tutto anacronistiche. Ci sembra assurdo che partiti che si dicono ugualmente “comunisti” non riescano a dialogare sui temi che oggi stanno a cuore alla gente ma riescano a dividersi su temi dogmatici ed appartenenti al passato.
Leaderismo: quello che oggi manca è un popolo. Una rondine non fa primavera e un “leader” a sinistra deve essere scelto dal popolo, dalla base, deve nascere dalle lotte. Cancellare simboli, bandiere e storie per mettere sul simbolo il nome di una persona è interpretabile come segno di una degenerazione di stampo leaderistico ed autoritario. La sinistra oggi ha bisogno di ricostruire un popolo, di riconoscersi, di rispetto tra le diverse anime a di lavorare insieme per un progetto unitario e condiviso.
Opportunismo: troppi leader a sinistra, invece di lavorare e mettersi a disposizione per un nuovo progetto, cavalcano opportunisticamente il cavallo che vedono vincente. Questo però non fa altro che scollare quei leader dalle istanze della base e anche qualora fossero mossi da sani intenti e principi il dubbio che cercar di salire sul carro dei possibili vincitori sia solo un modo per arrivare a sedersi su una poltrona, c’è e rimane. Entrare in Parlamento nel carro Pd vuol dire alimentare quel sistema che ci sta condannando alla scomparsa.
Abbiamo però individuato anche dei problemi che colpiscono la base:
Dis-impegno: CSI è attivo ormai da circa due anni. In questo periodo abbiamo visto il poco impegno in termini di presenza, lotta e partecipazione da parte di troppi di noi per poi diventare tutti “attivisti da tastiera” a ridosso delle elezioni (politiche o amministrative che siano). In piazza vediamo sempre i pochi e soliti volti ma la politica non è e non può essere ridotta alla croce sul simbolo della scheda elettorale per sentirsi ancora impegnati e attivi. Anni di assenza e scarso impegno non possono essere bilanciati dalla crocetta e dai post a sostegno di questo o quel partito ogni cinque anni. Non può bastare essere semplici elettori è necessario tornare ad essere attivisti e militanti.
Acriticità: purtroppo abbiamo riscontrato una scarsa capacità di critica, anche costruttiva, da parte di molti. Troppi signorsì che difendono le scelte dei propri vertici senza metterle in discussione anche quando sono platealmente sbagliate. Una scarsa capacità di critica che, a volte, sconfina in un servilismo che strangola la stessa organizzazione che si vuol difendere. La capacità di critica è fondamentale in politica, il confronto, anche acceso, è il sale stesso della politica. Di errori in questi ultimi anni ne sono stati commessi molti (altrimenti non saremmo ridotti in questo modo) ma alla fine è sempre colpa degli altri, nessuno che mette in discussione le scelte dei propri vertici, delle proprie organizzazioni. Un popolo anestetizzato, incapace di criticare e mettere in discussione, forse solo pigrizia ma di certo una pigrizia che da anni paghiamo cara.

14/10/2022 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

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L'Autore

Mario Del Gaudio
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