Visualizza articoli per tag: orario di lavoro

Venerdì, 29 Settembre 2023 16:44

Marx, la cittadinanza ideale e lo sfruttamento reale

Ci vogliono secoli perché il “libero” lavoratore si adatti volontariamente, in conseguenza dello sviluppo del modo capitalistico di produzione, cioè sia socialmente costretto a vendere per il prezzo dei suoi mezzi di sussistenza abituali l’intero suo periodo attivo di vita, anzi, la sua capacità stessa di lavoro.

Dopo decenni di neoliberismo le condizioni di vita dei lavoratori sono spaventosamente peggiorate. Che fare per contrastare questo grave processo?

Dinanzi all’unificazione europea delle borghesie nazionali, che non disdegnano affatto l’unità d’azione con le borghesie statunitensi o asiatiche nel caso in cui ciò risulti funzionale all’attacco ai salariati, i lavoratori europei devono ricercare forme d’unità necessariamente più ampie.

Un esame accurato della proposta della CGIL di riduzione dell'orario di lavoro a parità di salario e, in generale, delle possibili modalità di tale riduzione.

Venerdì, 19 Novembre 2021 17:38

Economia circolare? No grazie

Economia circolare e infortuni sul lavoro. Come siamo messi? Con quale metro misuriamo la loro sostenibilità ecologica e sociale?

Di fronte alla crisi e alla perdita di diritti occorre una piattaforma di lotta per unificare il mondo del lavoro. Di ciò si occuperà la prossima conferenza dei lavoratori comunisti.

Lunedì, 21 Settembre 2020 03:23

Lavorare meno, lavorare tutti

Diritti o profitti? Il governo Conte fin qui è stato dalla parte dei profitti, ma per uscire dalla crisi e aprire una prospettiva socialista occorre un ruolo attivo degli investimenti pubblici e la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario.
Domenica, 19 Aprile 2020 03:13

Un piano per il socialismo futuro

Alcune indicazioni scaturenti dall’esperienza della pandemia: socializzazione, cooperazione e internazionalismo invece che proprietà privata, libero mercato, concorrenza.
Sabato, 29 Luglio 2017 18:03

Avevano ragione i bulloni!

31 luglio 1992. Venticinque anni di sconfitte.
Il sistema capitalistico non è più capace di riprodurre il lavoro e le politiche keynesiane tradizionali non sono in grado di mediare una nuova fase di sviluppo. Serve una rifondazione che non è mai iniziata
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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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