Economia e Lavoro

L’equità si raggiunge ripristinando la progressività delle imposte, tassando i grandi capitali e con un'adeguata indicizzazione dei salari, non con la tassa piatta

Il divario lavorativo di genere è soprattutto una questione di classe.

I provvedimenti del governo in tema di lavoro si collocano nelle politiche liberiste e sono volti ad avvantaggiare le aziende con sgravi fiscali mentre i salari continuano a non adeguarsi al costo della vita e il welfare continua a subire tagli.

Il decreto del lavoro del governo Meloni: una prima analisi.

Il Sole 24 ore quantifica le somme necessarie per il rinnovo dei contratti nazionali della pubblica amministrazione ma il Governo pensa che il codice Ipca sia troppo oneroso

Tra spinte al centro e retorica politica...il vero problema è rappresentato dal moderatismo salariale.

La meritocrazia è la base ideologica delle disuguaglianze

Il salario corrisponde alla quantità di mezzi di sussistenza – o nel loro prezzo in denaro – che sono in media necessari per rendere un uomo capace di svolgere un determinato lavoro, per conservarlo atto al lavoro e per sostituirlo, quando egli scompare per vecchiaia, per malattia o per morte, con un altro salariato, cioè per garantire che la classe dei salariati si riproduca nella misura necessaria alla riproduzione allargata del capitale.

Il contagio è avvenuto. Credit Suisse è comprata da Ubs, che diventa un gigante europeo, a condizioni capestro per gli obbligazionisti e per la Banca nazionale svizzera. I danni della privatizzazione del sistema bancario.

A causa della volontà di tutelare i profitti perseverando con le politiche liberiste, il capitalismo rischia di ricadere nella crisi da cui non era ancora uscito. È urgente costruire un’alternativa.

I temi dell'intervento al seminario del Granma del 4 marzo scorso sul Mes. I pericoli del Meccanismo per l'agibilità della politica economica e della trasformazione della nostra economia in economia di guerra.

In dieci anni 100 mila negozi in meno secondo una Ricerca di Confcommercio.

Dal monitoraggio dei Livelli essenziali di Assistenza (Lea) escono dati e notizie che stridono con la realtà quotidiana

Il Governatore della Banca d'Italia vuole rispondere all'inflazione con provvedimenti che colpiranno soprattutto i lavoratori. Ma la causa dell'inflazione non è il costo del lavoro. Tenerla a bada con questi metodi significa impoverire i salari, mortificando la domanda, privatizzando settori dell'economia e riducendo ai minimi termini il settore pubblico.

La lezione del covid? Tagliare i fondi alla sanità.

Dopo aver analizzato l’aspetto fenomenico dell’attacco al #salario e del conseguente aumento del profitto a partire dalla dissoluzione dell’URSS e dallo scioglimento del Pci, abbiamo mostrato come tale attacco sia molto più profondo e meno appariscente. Per comprenderlo occorre abbandonare il piano empirico e risalire al piano concettuale, cioè abbandonare le categorie d’analisi dell’ideologia (borghese) attualmente dominante per risalire ai fondamenti scientifici dell’analisi #marxista.

Il degrado del welfare, delle condizioni e delle retribuzione dei lavoratori e del loro potere contrattuale, non è responsabilità degli immigrati ma di chi li sta sfruttando, oltre che delle dei maggiori sindacati e delle “sinistre”.

L'Inflation Reduction Act di Trump, confermato da Biden, era rivolto contro la Cina ma sta colpendo l'industria europea. La difficile discussione in corso per alleviarne le conseguenze prevede agevolazioni e detassazioni a discapito del welfare. Vittime sacrificali di questo scontro interimperialistico potrebbero essere l'Asia e l'Africa.

Come accaduto nel passato paesi in crisi diventano centrali per la guerra imperialista

Le politiche economiche dell’Unione Europea sono contrarie agli interessi dei popoli europei e probabilmente dettate dal capitale transnazionale a guida Usa. Servirebbe una vasta mobilitazione per la difesa dei diritti dei lavoratori e l’uscita dell’Italia dalla guerra, ma anche un fronte unito dei lavoratori europei.

Occupabili, inoccupabili, lavoratori indebitati e working poor, tratti del capitalismo italiano alla fine del 2023.

Il nuovo codice di comportamento per il personale della Pubblica Amministrazione. Vietato o quasi il diritto di critica. Si rafforza la repressione nei luoghi di lavoro anche attraverso i codici

La manovra del governo Meloni non affronta i nodi di questa crisi e toglie ai poveri per dare ai ricchi, in continuità con i precedenti.

La forza-lavoro immigrata viene additata come responsabile di molti nostri mali. Si tratta di un pretesto per accentuare il carattere repressivo dello Stato. In realtà essa svolge un ruolo positivo per i conti pubblici e soprattutto una funzione importante per il sostegno dei profitti, tendendo a ridurre il salario diretto, indiretto e differito. Il vero, sottaciuto problema è la libera circolazione dei capitali

Proviamo a confutare i luoghi comuni in materia di salario, inflazione, reddito di cittadinanza e politiche fiscali

Attorno alla riforma della Pubblica Amministrazione si aggirano gli spettri delle privatizzazioni e della subalternità del pubblico rispetto al privato

Innumerevoli progetti di cementificazione e militarizzazione dei territori occultati dietro il rilancio delle aree urbane.

Nonostante l’esperienza del Covid la sanità continua a essere definanziata, il personale continua a essere carente e ci si va orientando, con la complicità dei sindacati, verso la privatizzazione.

I partiti, dopo la soppressione del finanziamento pubblico, navigano in brutte acque finanziarie e sono esposti a forme di finanziamento occulto sia da parte dei poteri economici che di potenze straniere, specialmente gli Usa, che da sempre si ingeriscono nei nostri affari interni. Menare lo scandalo alla vigilia delle elezioni per i finanziamenti della Russia è un misero espediente propagandistico.

La pandemia e la guerra stanno cambiando profondamente gli assetti mondiali. Una visione globale delle contraddizioni capitaliste è un presupposto necessario per una ripresa della conflittualità.

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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