Economia e Lavoro

La causa delle dimissioni dal lavoro non è reddito di cittadinanza ma l’alto tasso di sfruttamento che rende invivibili le condizioni di lavoro. I contratti di lavoro a perdere hanno reso possibile questa situazione.

Assenza di autonomia in politica estera e disastri in materia di lavoro e previdenza, questi i risultati del governo Draghi e delle politiche unidirezionali a favore dei profitti di impresa.

Proviamo a confutare la vulgata ufficiale su occupazione femminile, giovanile e precarietà. Gli sgravi fiscali, le decontribuzioni ecc. concorrono a ridurre il costo del lavoro e ad aumentare i profitti, non l’occupazione.

Da un recente rapporto Ugl Censis traiamo spunto per non cadere nella trappola padronale

Confindustria spiega come superare la crisi in corso e le soluzioni annunciano tagli ai salari e la contrazione dei diritti sociali. Saranno lavoratrici e lavoratori a pagare i costi della guerra.

La responsabilità della perdita salariale non è attribuibile solo ai contratti pirata siglati da sindacati di comodo

Quando lo stato di emergenza vale solo per adottare provvedimenti repressivi.

Perché nessuno parla di cancellare il codice Ipca? Per gli stessi motivi per i quali il sistema contributivo continua a essere il faro guida della previdenza con un calcolo che fa perdere ai pensionati potere di acquisto. E così i futuri assegni previdenziali saranno di poco superiori alla metà dell’ultimo stipendio, una autentica miseria senza contare che usciremo dal mondo lavorativo alle soglie dei 70 anni di età.

Le contraddizioni del dibattito accademico sulle disuguaglianze. La Bussola europea e il neokeynesimo di guerra della Ue.

I danni delle sanzioni dure senza precedenti contro la Russia e della corsa al riarmo saranno patiti anche dall’Occidente. Si profilano tempi duri per i lavoratori. È indispensabile la ricostruzione di un’opposizione e di un blocco sociale in grado di contrastare le scelte del governo.

A salari da fame corrisponderanno pensioni....

Resoconto di un’assemblea di lavoratori davanti allo stabilimento Vitesco di Pisa. Il tema è il Green Pass, ma c’è aria di conflitto sui temi del lavoro in generale.

La pandemia ha determinato l’allentamento delle politiche di austerità ma non a vantaggio dei lavoratori. L’inflazione sta falcidiando i loro redditi e non esistono progetti in grado di rispondere efficacemente a questo dramma. Occorre costruire piattaforme avanzate di rivendicazioni.

Il Pnrr ci concede il “privilegio” di poterci indebitare pesantemente. Le contropartite di questo privilegio sono altrettanto pesanti condizionalità, di modo che i soldi siano utilizzati per approfondire il carattere liberista della nostra politica economica in tema di appalti, scuola, sanità e lavoro.

Sempre più lavoratori sono poveri e indebitati a causa dei bassi salari, della precarietà, del part-time involontario, dei contratti truffa, della dinamica salariale spinta verso il basso dalle privatizzazioni e del rincaro di tariffe e beni essenziali.

Secondo l’ultimo rapporto Oxfam, nel corso della pandemia si sono ampliate notevolmente le disuguaglianze. A farne maggiormente le spese, sia in termini di reddito sia di decessi, sono le fasce sociali emarginate, i popoli più poveri e le donne. I ricchi diventano sempre più ricchi.

Lo stato di subalternità dell’istruzione rispetto alle esigenze del prodotto interno lordo e del profitto a breve termine nelle priorità politiche del governo Draghi

A latere di una assemblea pubblica contro i licenziamenti abbiamo raccolto alcune testimonianze di ordinaria violenza padronale e repressione nei luoghi di lavoro.

Rimosso “in zona Cesarini” il tetto stipendiale dei dirigenti della pubblica amministrazione. Il Governo dei Migliori regala soldi ai redditi elevati.

Cancellazione della Fornero, progressività delle tassazioni, aumento delle aliquote fiscali, riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario e reddito minimo. Ecco il programma minimo per contrapporsi al governo Draghi.

Il governo interviene sulle delocalizzazioni, ma per peggiorare le cose. Manca il ruolo dello Stato e il suo indirizzo e controllo sull’economia. Tornano in epoca pandemica gli spettri del neoliberismo.

All’indomani della finanziaria che, di nuovo, promette di non rispondere ai reali problemi dei e delle lavoratrici e studenti, la CGIL e la UIL promuovono la mobilitazione del mondo della scuola per il 10 dicembre e lo sciopero generale di tutte le categorie il 16.

I nuovi contratti di lavoro della Pubblica Amministrazione verranno siglati senza recupero del potere di acquisto e di contrattazione. Nelle assemblee, aperte per lo più ai soli iscritti dei sindacati più rappresentativi che annoverano una minoranza di lavoratori, le piattaforme discusse risulteranno lontane e discordanti rispetto ai contratti siglati. Le perplessità del sindacalismo di base…

È in atto una feroce ristrutturazione capitalistica che riguarda non solo la transizione ecologica ma l’intero mondo produttivo. Anche la pubblica amministrazione italiana sarà soggetta a profonde trasformazioni. Si tratta di operare un salto di qualità nell’analisi dei processi in atto e non cadere nella perdente logica degli slogan.

Economia circolare e infortuni sul lavoro. Come siamo messi? Con quale metro misuriamo la loro sostenibilità ecologica e sociale?

I diktat dell’Unione europea stanno imponendo una completa liberalizzazione di ogni forma di servizio pubblico, la cui gestione deve essere in modo sempre più imperativo demandata ai privati, nonostante la ormai trentennale privatizzazione imperante abbia costantemente prodotto un drastico peggioramento e dequalificazione dei servizi, a fronte di un altrettanto costante aumento dei loro costi, che cadono sempre più sulle spalle delle classi subalterne.

Le ultime esternazioni del ministro Brunetta meritano di essere analizzate e denunciate come l’ennesima arrendevole subalternità del Pubblico alle associazioni datoriali. Non disturbare i padroni in nome del Pnrr. La legalità e la trasparenza della Pubblica Amministrazione?

Quanto più le nuove generazioni incontrano difficoltà nel trovare un reddito per la loro autonomia, tanto più la “famiglia” svolge, per incanto automatizzato dall’abitudine, il suo ruolo di tana-rifugio o ammortizzatore, contribuendo a scongiurare possibili disordini sociali.

Non ci voleva la scienza di Draghi per una manovra simile, non diversa alle precedenti: taglio delle tasse, deregulation, risorse alle imprese. Ma forse ci voleva la sua autorevolezza presso i palazzi della politica e della finanza per imporla a tutto lo schieramento politico.

Una breve analisi della Russia di Putin a partire dalla lettura di Giovanni Arrighi di Adam Smith con il rischio di avere una visione parziale delle dinamiche della globalizzazione.

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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