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Cuba dà lezioni di solidarietà e il mondo finge di non vedere

Silenzio della stampa mainstream sul gesto umanitario di Cuba verso i pazienti affetti da Coronavirus nella nave da crociera britannica MS Braemar


Cuba dà lezioni di solidarietà e il mondo finge di non vedere Credits: Horacio Villalobos-Corbis/Getty Images/Archivio

La vecchia usanza di silenziare un fatto per interessi geopolitici questa volta si è accanita verso Cuba, il cui gesto umanitario per salvare gli ammalati di COVID-19, turisti ed equipaggio della nave da crociera britannica MS Braemar, è stato ripagato con il silenzio totale dei grandi mass media.

Se qualsiasi curioso cercasse su internet come è stato risolto il caso della crociera della Fred Olsen Cruise con a bordo dei pazienti affetti dal Coronavirus, che questo mercoledì ha gettato l'ancora nelle acque cubane quando nessuna nazione del Caraibi ha dato loro permesso di farla attraccare nei loro porti, confermerebbe la tesi dei mainstream di condannare al silenzio l’operazione gagliarda di Cuba e il suo popolo.

Questa strategia di lasciare Cuba nell’anonimato va oltre il Blocco commerciale, economico e finanziario imposto dagli Stati Uniti d'America contro Cuba all'indomani della rivoluzione del 1959, considerato un atto di genocidio essendo una violazione massiccia, flagrante e sistematica dei diritti umani di tutte le cubane e di tutti i cubani.

I ringraziamenti alle autorità cubane, al porto di Mariel e al popolo di Cuba per il sostegno dimostrato nell’aver lasciato attraccare la nave colpita da un focolaio COVID-19 e aver contribuito al rimpatrio dei suoi passeggeri nel Regno Unito, sono arrivati da parte dal cancelliere britannico Dominic Raab.

Il sottosegretario di Stato agli Affari Esteri del Regno Unito, ha affermato che il suo paese è stato molto grato al governo della Maggiore delle Antille per aver rapidamente permesso questa operazione e per la sua stretta collaborazione per garantire il successo dell’operazione, dimostrando che si è lavorato in nome della solidarietà.

A nome della compagnia di navigazione Fred Olsen Cruise Lines il direttore amministrativo Peter Deer ha espresso gratitudine anche da parte dei passeggeri a bordo.

Il portale Cuba.cu ha sottolineato l’accaduto nonostante “la grande stampa in lingua spagnola, autoproclamata fornitrice di informazioni e presumibilmente fedele al giornalismo oggettivo, ha messo a tacere tutte le notizie sull'operazione umanitaria condotta da Cuba con gli oltre mille passeggeri e membri dell'equipaggio della nave da crociera britannica MS Braemar, che stava vagando per i Caraibi con cinque pazienti COVID-19 e che diversi paesi si rifiutavano di ricevere”.

Per di più “la BBC britannica Mundo ha messo a tacere l'evento, senza dedicare una parola al gesto cubano con i suoi compatrioti, mentre i giornali spagnoli El País e El Mundo, sempre così interessati all'argomento di Cuba, non hanno pubblicato nulla”, ha aggiunto il suddetto portale.

Vale ricordare che a seguito del rifiuto delle Barbados e delle Bahamas di consentire alla MS Braemar Cruise operata da Fred Olsen Cruise di attraccare nei rispettivi porti a causa dei cinque casi di Coronavirus che trasportava a bordo, Cuba per "motivi umanitari" e per la necessità di fare "uno sforzo congiunto per affrontare e fermare la diffusione della pandemia" ha accettato la richiesta del Governo britannico.

La Dichiarazione emessa del governo cubano indica: “Questi sono tempi di solidarietà, di comprendere come la salute sia un diritto umano, di rafforzamento della cooperazione internazionale per affrontare le nostre sfide comuni, valori inerenti alla pratica umanistica della Rivoluzione e del nostro popolo".

Dopo essere state prese tutte le misure sanitarie per accogliere tutti i 682 passeggeri e 381 membri dell'equipaggio a bordo, secondo i protocolli stabiliti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e dal Ministero cubano della Sanità Pubblica, dal pomeriggio di mercoledì scorso assolutamente tutte le persone in crociera sono partite con quattro voli charter verso Londra.

Questo fatto cancella i commentari iniziali sulla possibilità che solo le persone idonee a viaggiare potrebbero tornare nel Regno Unito, mentre coloro che non sono in grado di farlo a causa del loro stato di salute potranno ricevere cure mediche sull'isola dei Caraibi.

Dalla fine di febbraio, la nave da crociera MS Braemar è stata ancorata a circa 40 km dal porto franco di Grand Bahamas, in attesa dell'autorizzazione ad attraccare in un porto dei Caraibi e con questo gesto Cuba è diventata la prima nazione caraibica a fornire aiuto alla nave.

Nel documento del Ministero degli Esteri di Cuba si legge che “Il 13 marzo, il governo del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord ha chiesto alle autorità cubane il permesso di attraccare in un porto cubano per la nave da crociera MS Braemar, sulla linea Fred Olsen, con un piccolo numero di viaggiatori colpiti dal nuovo coronavirus (SARS-CoV-2 / COVID-19) e il suo rimpatrio aereo” per mezzo del successivo trasferimento al terminal aereo di L’Avana e la partenza su quattro voli charter verso il Regno Unito.

Oltre ai cinque vettori del COVID-19, erano rimasti isolati sulla nave per i sintomi dell'influenza 20 passeggeri e lo stesso numero di membri dell'equipaggio, incluso un medico, e tutti quanti sono già nel Regno Unito.

Rimangono ancora bloccate in mare oggi per ragioni di possibile contagio del nuovo Coronavirus oltre a MS Braemar, le crociere Silver Shadow, Golden Princess e Celebrity Eclipse.

21/03/2020 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.
Credits: Horacio Villalobos-Corbis/Getty Images/Archivio

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L'Autore

Carmen Oria

Giornalista cubana, corrispondente del Canal Caribe - Sistema Informativo della TV cubana, critico d’arte e gerente culturale, laureata alla Facoltà di Giornalismo dell’ Università di L’Avana, con vasta esperienza nei diversi linguaggi dei mass media come agenzia di stampa, radio, web e TV. Per quasi tre decenni è stata una professoressa universitaria. Vive tra Roma e L’Avana e pubblica come collaboratrice nei diversi webs cubani, latinoamericani ed italiani; anche nei giornali e riviste.

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