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Recensioni di classe 9

Una donna promettente, Notizie dal mondo, I Croods 2 – Una nuova era, Agatha e la verità sull’omicidio del treno, The Prom, Guida romantica a posti perduti, Fukushima, WolfWalkers – Il popolo dei lupi, Nomadland, Over the Moon – Il fantastico mondo di Lunaria, Il grande passo, Un altro giro, Red Dot.


Recensioni di classe 9

Una donna promettente di Emerald Fennell, thriller, Usa 2020, voto: 8+; thriller molto efficace e decisamente ben costruito in grado di toccare una problematica sostanziale come la violenza sessuale sulle donne. Decisamente meritata la nomination a miglior film drammatico per i Golden Globe Awards 2021. In grado di competere con gli altri due grandi film che hanno ottenuto la nomination, ovvero I sette di Chicago e Mank e decisamente migliore dell’ultranaturalistico e decisamente sopravvalutato Nomadland, immeritatamente premiato con una nomination. La questione di come tende a essere sottovalutata la violenza sessuale sulle donne è molto ben indagata. Il film, pieno di colpi di scena, assicura un notevole godimento estetico e lascia alquanto su cui riflettere allo spettatore. 

Notizie dal mondo di Paul Greengrass, drammatico, Usa 2020, voto: 7+; ritorna il western di sinistra, che rivista in senso progressista il topos tradizionale reazionario. Vi è una ripresa della classica vicenda già narrata da John Ford in Sentieri selvaggi e negli anni Settanta in Soldato blu, di una bambina rapita e allevata dai nativi. Ritorna la tematica del difficile confronto con l’altro. Il film ha anche un significativo sfondo storico, si svolge dopo la Guerra di secessione e sostanzialmente si rovescia anche il classico topos del glorioso combattente confederale. Nel film si denuncia giustamente la guerra, l’occupazione dei nordisti, ma al contempo il profondo razzismo di molti abitanti del sud. Significativi anche gli accenni al genocidio dei nativi. I principali limiti sono che non si va fino in fondo nel denunciare i motivi della secessione della Confederazione, né si mostra come la violenza dei nativi fosse una violenza seconda, ovvero una forma di resistenza al genocidio che stavano subendo. Prevale l’ideologia contemporanea dell’apologia delle vittime, per cui la guerra è cattiva, ma si finisce così per mettere sullo stesso piano, in quanto entrambi violenti verso i civili, gli autori del genocidio e chi ha tentato vanamente di resistervi, chi si è battuto per l’emancipazione degli schiavi e chi ha combattuto per impedirla.

I Croods 2 – Una nuova era di Joel Crawford, animazione, avventura, commedia, Usa 2020, voto: 7; bel film di animazione per grandi e piccini, godibile esteticamente e che lascia alquanto da riflettere sulla necessità di modificare le regole e le usanze del passato, per poter progredire. Ne deriva che bisogna abbandonare la posizione conservatrice tradizionalista, che diviene prigioniera di vecchie regole, usanze e visioni del mondo per aprirsi al nuovo e al progresso. Da questo punto di vista diviene decisivo imparare a pensare in modo creativo con la propria testa. Il film ha ricevuto una meritata nomination come miglior film di animazione ai Golden Globe Awards 2021, forse i riconoscimenti cinematografici più attendibile e incomparabilmente più significativi dei giudizi pesantemente viziati ideologicamente dei festival europei del cinema.

Agatha e la verità sull’omicidio del treno di Terry Loane, giallo, Gran Bretagna 2019, voto: 6; classico giallo in stile Agatha Christie, con annessa storia romantica d’amore. Rimarrebbe un discreto prodotto dell’industria culturale, se non sfiorasse alcune questioni sostanziali, quali l’emancipazione della donna, le ragione imperialiste che spingevano gli inglesi a depredare i protettorati del Medio Oriente delle loro ricchezze archeologiche, salvo poi utilizzare i mezzi anche più sporchi per prendere il controllo dei pozzi di petrolio. Interessante anche l’ambiguità dei funzionari coloniali che, nella loro attività criminale, fondevano gli interessi della potenza imperialista, con la propria volontà di potenza che li portava a depredare con nonchalance i popoli coloniali per arricchirsi anche personalmente alle loro spalle.

The Prom di Ryan Murphy, commedia, Usa 2020, voto: 6-; commedia musicale che prova a toccare anche temi sostanziali come la persecuzione degli omosessuali negli Stati più reazionari degli Usa. Inoltre la commedia tocca anche il problema degli attori teatrali, le loro difficoltà e la scelta dell’impegno sociale dettata spesso da necessità di marketing. Il limite principale è che, da tipica commedia tradizionale, nel film non solo non ci sono reali contraddizioni nello svolgimento, che spesso tende a essere un po’ troppo smielato. Anche in questo caso emerge la grande differenza di qualità tra i film drammatici che hanno ricevuto la nomination ai Golden Globe Awards 2021, generalmente prodotti di grande spessore, e il livello sostanzialmente mediocre di film come questo che hanno ricevuto la nomination a miglior commedia o musical.

Guida romantica a posti perduti di Giorgia Farina, drammatico, Italia 2020, voto: 6-; commediola che dopo un po’ rischierebbe di stancare, se non ci fosse un sottofondo drammatico, che la fa riprendere e gli dà un minimo di spessore. Fortunatamente nel film si denuncia, in modo abbastanza naturalistico, la piaga sociale dell’alcolismo e le nevrosi prodotte dall’attuale assetto sociale. Il limite è che si rimane sul piano di semplici rapporti fra individui, senza inserirli in un contesto economico, sociale e politico. Stona anche l’ideologia postmoderna della ricerca di posti a ragione perduti e di nessunissimo interesse.

Fukushima di Setsurô Wakamatsu, drammatico, Giappone 2020, voto: 5+; il film è certamente ben fatto e coinvolgente, anche se punta tutto sull’evidenziare l’etica del sacrificio, così tipica della mentalità giapponese tradizionale che sicuramente è riuscita, in una situazione disperata, a limitare in modo provvidenziale i danni. D’altra parte né i protagonisti, né tanto meno gli autori e i produttori sembrano interrogarsi seriamente sulle cause di quanto è avvenuto, per far sì che tragedie simili e rischi così spaventosi non possano né debbano ripetersi. Infine, davvero riprovevole è l’immagine sostanzialmente apologetica delle truppe di occupazione statunitensi.

WolfWalkers – Il popolo dei lupi di Tomm Moore e Ross Stewart, animazione, avventura e Family, Irlanda, Lussemburgo, Francia e Usa 2020, voto: 5; film riuscito formalmente, ma sconcertante dal punto di vista del contenuto. È un ottimo esempio di come il tema ambientale possa essere utilizzato in senso reazionario. Nel film, in effetti, si tende a umanizzare persino i lupi, mentre gli esseri umani, gli irlandesi colonizzati dagli inglesi, vengono rappresentati con tratti bestiali. Inoltre, la sacrosanta lotta dei popoli coloniali e degli oppressi, viene ridotta a nulla, anzi a qualcosa di sostanzialmente negativo, dinanzi alla lotta per la difesa della natura. Lotta per altro del tutto fittizia, in quanto l’unica soluzione individuata è il ritirarsi della stessa fauna in zone non ancora antropizzate.

Nomadland di Chloé Zhao, drammatico, Usa 2020, voto: 4,5; film, non a caso, premiato con il leone d’oro al festival di Venezia, può essere considerato un caso esemplare di cinema naturalistico, da non confondere con il grande cinema realista di un Ken Loach. Il cinema naturalista si limita a un rispecchiamento fenomenico dell’esistente senza far emergere le contraddizioni fondamentali di ogni epoca storica. Un film naturalista è, perciò, astratto in quanto mira a riprodurre ciò che è medio in un determinato ambiente, mentre il cinema realista è concreto in quanto rappresenta il tipico di un insieme sociale, facendo emergere le differenze interne che lo caratterizzano. La vera opera d’arte è solo quella realista, in grado di rappresentare la totalità della vita umana nel processo storico del suo contraddittorio sviluppo e i suoi differenti tipi sociali, contribuendo a chiarire l’essenza di un mondo storico.  

Over the Moon – Il fantastico mondo di Lunaria di Glen Keane, animazione, Usa, Cina 2020, voto: 4; ancora un film di animazione sino-statunitense, che dimostra ancora una volta come non ci sia una significativa differenza ideologica tra le opere prodotte nella Repubblica popolare cinese e quelle dell’industria culturale a stelle e strisce. Al di là della prima parte piuttosto riuscita, il film si rivela ben presto una merce piuttosto mediocre dell’industria culturale ormai transnazionale.

Il grande passo di Antonio Padovan, commedia, Italia 2019, voto: 3-; film davvero emblematico della assoluta mediocrità della parte preponderante del cinema italiano. Del resto, dopo aver avuto come portavoce del presidente del consiglio Rocco Casalino, cosa altro ci si dovrebbe attendere? Nel film passa come eroe idealista, animato da spirito di utopia un folle veneto, apologeta dello sbarco sulla Luna degli statunitensi, che pretende di ripetere da solo un viaggio ormai del tutto privo di senso. Peraltro a questo assurdo sogno sacrifica ogni rapporto umano, con l’assurda presunzione di fare tutto da solo, in modo assolutamente antieconomico e irrazionale, dal momento che tutti dovrebbero conoscere l’importanza decisiva del lavoro sociale. Peraltro questo dovrebbe essere il modello da contrapporre ai veneti tutti presi dal mito della produttività. Se questa sarebbe l’alternativa, anche i padroncini veneti rischiano di rimanere per sempre al governo.

Un altro giro di Thomas Vinterberg, Danimarca 2020, voto: 2+; film del tutto insostenibile sebbene sia stato considerato miglior film danese dell’anno e sia fra i più quotati per il titolo di miglior film europeo. Il film fornisce una pessima e del tutto inverosimile immagine degli insegnanti che, per poter riuscire a interessare gli studenti e non cadere nella depressione, si impongono di bere quantità sempre maggiori di alcolici. Paradossalmente gli insegnanti trovano così il successo nel lavoro e nella famiglia. Anche se l’aumento eccessivo di alcolici rischia di farli divenire alcolizzati, con conseguenze negative sul lavoro e in famiglia. Tanto che uno dei quattro sperimentatori muore, ma gli altri tre sembrano non solo avere successo, ma paiono suggerire agli stessi studenti in difficoltà di bere alcolici per superare con successo la paura dell’esame.

Red Dot di Alain Darborg, thriller, drammatico, Svezia 2021, Netflix, voto: 2; film pieno di violenza e crudeltà del tutto gratuite, se non fossero sfruttate per meglio confezionare un prodotto di pura evasione dell’industria culturale. Le capacità non secondarie impiegate a produrlo sono del tutto sprecate. A ulteriore dimostrazione che dal punto di vista ideologico spesso i prodotti dell’imperialismo europeo riescono a essere più tossici di quelli dell’imperialismo statunitense.

09/04/2021 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

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L'Autore

Renato Caputo
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