Il presidente Thưởng spiega la politica vietnamita agli occidentali

In occasione della sua visita a San Francisco, nell’ambito del suo viaggio del suo viaggio per partecipare alla Settimana dei Leader Economici dell'APEC, il presidente Võ Văn Thưởng ha tenuto un discorso che chiarifica i principi cardine della politica vietnamita, spesso mal compresi dagli osservatori occidentali.


Il presidente Thưởng spiega la politica vietnamita agli occidentali

La politica estera della Repubblica Socialista del Vietnam è recentemente stata oggetto di molte incomprensioni da parte dei commentatori occidentali che nutrono segretamente il sogno di vedere il governo di Hà Nội trasformarsi in un fedele alleato degli Stati Uniti nella regione dell’Asia sud-orientale. Il partenariato strategico globale recentemente firmato tra le due parti ha ulteriormente alimentato questa visione[1], che tuttavia non tiene conto delle relazioni altrettanto positive che il Vietnam intrattiene con altre potenze come Russia[2] e Cina[3].

A tal proposito, è apparso del tutto illuminante l’intervento effettuato dal Presidente vietnamita Võ Văn Thưởng presso il Council on Foreign Relations (CFR) a San Francisco, negli Stati Uniti, la mattina del 15 novembre, nell’ambito del suo viaggio del suo viaggio per partecipare alla Settimana dei Leader Economici dell'APEC[4]. Nel corso del suo intervento, il leader dello Stato vietnamita ha fatto il punto su numerose questioni di politica interna, estera ed economica, in modo da chiarificare la visione che gli esperti e il pubblico hanno della politica vietnamita in Occidente.

Il Presidente Thưởng ha informato i partecipanti della discussione sulla situazione del Vietnam, evidenziando i grandi successi del paese dopo quasi 40 anni di attuazione delle riforme note con la formula di Đổi Mới (rinnovamento). Ad oggi, il Vietnam è diventato l’undicesima economia del continente asiatico e una delle prime quaranta economie del pianeta. Il Vietnam è anche tra le prime tre destinazioni degli investimenti esteri nell'ASEAN e uno dei 30 Paesi e territori con il maggior commercio estero, propiziato anche dai sedici accordi commerciali a cui aderisce.

Allo stesso tempo, il tasso di povertà delle famiglie secondo gli standard delle Nazioni Unite è sceso dal oltre 50% nel 1986 al 4,3% attuale. La situazione politica nel Paese è rimasta stabile, la difesa e la sicurezza nazionali sono state rafforzate. Il Vietnam ha promosso la riforma istituzionale e sviluppato infrastrutture e risorse umane. La riforma giudiziaria, l'applicazione della legge e la prevenzione e il controllo della corruzione sono stati intensificati, ottenendo risultati importanti. Il popolo è stato posto al centro del processo del Đổi Mới, essendo sia il soggetto che l'obiettivo dello sviluppo, come spiegato dal capo dello Stato.

Per realizzare l'aspirazione a diventare un Paese sviluppato ad alto reddito entro la metà di questo secolo, il Vietnam sta concentrando gli sforzi sullo sviluppo rapido e sostenibile sulla base della scienza, della tecnologia e dell'innovazione, insieme allo sviluppo della cultura e alla protezione dell'ambiente. Sta costruendo e completando uno Stato di diritto del popolo, dal popolo e per il popolo e si impegna attivamente nell'integrazione internazionale. Il Presidente Thưởng ha sottolineato che durante tutto il processo, il popolo con i suoi diritti umani e civili è stato e continua a essere posto al centro di tutte le politiche e dei piani futuri.

Il leader vietnamita ha inoltre sottolineato con vigore che il Vietnam ha definito e persegue costantemente una politica estera di indipendenza, autosufficienza, pace, amicizia, cooperazione e sviluppo, e di diversificazione e multilateralizzazione delle relazioni. Il Paese promuove attivamente e proattivamente l'integrazione internazionale completa ed estesa e si impegna a essere un amico, un partner affidabile e un membro attivo e responsabile nella comunità internazionale.

Per quanto riguarda l’ambito della difesa, è bene sottolineare che il Vietnam segue una politica di difesa incentrata sui "quattro no", ossia non partecipare a alleanze militari, non schierarsi con un Paese contro un altro, non consentire basi militari straniere nel territorio vietnamita o utilizzare il Vietnam come base d’appoggio contro altri Paesi, e non utilizzare la forza o minacciare di usarla nelle relazioni internazionali, ha sottolineato il Presidente. Thưởng ha inoltre dichiarato che il Vietnam sostiene il rafforzamento e il miglioramento dell'efficacia dei meccanismi di cooperazione bilaterale e multilaterale e del coordinamento internazionale per alleviare le tensioni, prevenire e porre fine ai conflitti, affrontare questioni legate allo sviluppo economico, culturale, sociale e scientifico-tecnologico e rispondere alle sfide di sicurezza non convenzionali.

Il Vietnam è pronto a contribuire agli sforzi congiunti della comunità internazionale nella risposta al cambiamento climatico e alla protezione dell'ambiente, e a partecipare alle attività di peacekeeping delle Nazioni Unite e alle operazioni di soccorso internazionali. Per quanto riguarda le difficoltà che il Vietnam sta affrontando nella risposta ai cambiamenti climatici, il Presidente ha detto che come uno dei Paesi più vulnerabili ai cambiamenti climatici, il Vietnam ha adottato molte misure per affrontare il problema. Tuttavia, il Paese ha bisogno di supporto sia nella risoluzione politica, sia nelle azioni specifiche dalla comunità internazionale.

Per quanto riguarda le relazioni tra il Vietnam e gli Stati Uniti, Thưởng ha affermato che le relazioni sono attualmente al loro massimo storico, con i due Paesi, un tempo acerrimi nemici, che sono diventati partner strategici globali. "La filosofia del Vietnam è mettere da parte il passato, superare le differenze, ottimizzare le somiglianze e guardare verso il futuro", ha detto il Presidente, aggiungendo che la comprensione reciproca, la fiducia reciproca, il rispetto per gli interessi legittimi reciproci e il non intervento negli affari interni reciproci hanno sempre grande importanza. Il Vietnam considera gli Stati Uniti un partner di importanza strategica nelle sue relazioni esterne, ha affermato. Questo, tuttavia, non indica nessuna forma di genuflessione o di sudditanza nei confronti di Washington, come si evince dai principi della politica estera vietnamita precedentemente esposti [5].

 

Note:

[1]https://giuliochinappi.wordpress.com/2023/09/24/il-contenuto-del-partenariato-strategico-globale-tra-vietnam-e-stati-uniti/

[2]https://giuliochinappi.wordpress.com/2023/10/29/il-vietnam-coltiva-la-sua-amicizia-tradizionale-con-la-russia-e-le-ex-repubbliche-sovietiche/

[3]https://giuliochinappi.wordpress.com/2023/10/22/le-relazioni-tra-vietnam-e-cina-ai-massimi-storici/

[4]https://giuliochinappi.wordpress.com/2023/11/19/le-tre-priorita-del-vietnam-nella-cooperazione-apec/ 

[5]https://giuliochinappi.wordpress.com/2023/09/17/larte-del-vietnam-di-non-piegarsi-alle-grandi-potenze/

24/11/2023 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

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L'Autore

Giulio Chinappi

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

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