Un operaio?
No, una risorsa umana
e la risorsa,
quando è esaurita,
si butta.
Ma non ha un cuore?
Si butta anche il cuore.
E chi lo butta può averlo?
Non hanno cuore le macchine
non vivono o pensano
sono inutili al mondo
sono la zavorra del mondo.
Senti: fischiano le sirene
È un ordine nero
che echeggia nell’aria.
Che tristezza quel luogo,
che hanno mai costruito?
tutto intorno si pena
dentro è peggio: a volte si muore.
Ma non c’è un vincolo
a legarli tra loro?
Sono polvere sparsa
trasportata dal vento.
Ci fu una terra, una volta,
in cui erano loro la vita
nessuno poteva imporre
una catena o un sudore.
Li chiamavano Soviet
ma troppo presto restarono un nome.
Oggi restano un sogno
per chi sa ancor sognare.
E di quell’operaio
infine, che dire?
Tutti ne hanno parlato
troppo grande la voce
che denuncia il misfatto
ma per uno che forse si è salvato
altri mille son schiavi.
Il riscatto è defunto,
maghi e streghe l’appendono al muro.
Altre strade possibili?
Qualcuno l’ha già insegnato.