Esteri

Mentre le elezioni anticipate si avvicinano sempre di più, per contrastare Syriza il premier Samaras punta sul panico dei mercati. 

La satira politica della Repubblica Federale Tedesca va oltre ogni limite immaginabile in Italia. I programmi più aggressivi in prima serata sui canali pubblici. Bersagli preferiti Angela Merkel, Wolfgang Schäuble ed il presidente Joachim Gauck. 

La Destra in Germania attraversa una fase di fermento e di ristrutturazione. Emergono nuovi movimenti non dichiaratamente neonazisti, ma che dietro il “doppiopetto” nascondono temi xenofobi e nazionalistici e sfruttano il malessere e il risentimento sociale della piccola borghesia. Tra queste forze spiccano la AfD (Alternative für Deutschland), e la PEGIDA, acronimo che sta per Europei patriottici contro l'islamizzazione dell'Occidente.

Da sud Israele attacca con i suoi jet, mentre gli osservatori delle Nazioni Unite riportano che i soldati di Gerusalemme intrattengono contatti con l'opposizione armata ad Assad sul confine del Golan. A nord la Turchia prosegue nella sua apparente neutralità tra i combattenti di Kobane e i tagliagole dell'Isis.

I mass-media internazionali amano la spettacolarizzazione e hanno trasformato la grave epidemia in atto in Africa in una specie di film dell'orrore. In realtà il virus si è manifestato dal 1976 e ha un impatto così grave solo perché colpisce paesi poverissimi privi di sistemi sanitari funzionanti.

La fase storica del dopo ’89 pone fine alla tendenza alla composizione pacifica delle controversie internazionali (“pace”) ed alla regolazione normativa condivisa dei rapporti tra gli Stati (“diritto internazionale”).

Con il perdurare della crisi mutano i rapporti di forza e la divisione internazionale del lavoro. Ad esserne sconvolti sono tutti i settori economici. Ecco come cambia il business legato ai cambiamenti climatici. Il mercato dei “permessi di emettere gas a effetto serra” e le sue conseguenze paradossali. Anche per ciò che riguarda l’inquinamento del pianeta il problema è il capitalismo.

A Kobane le valorose combattenti curde versano il loro sangue per difendere la causa della liberte dell'autogoverno del Rojava, mentre gli Usa e i loro alleati conducono una guerra a bassissima intensità contro lo Stato islamico. Nel frattempo alcuni paesi europei acquistano petrolio da Al Baghdadi, non vengono sanzionate le attivià tfinanziarie dei terroristi neri e gli uomini di Al Qaeda confinano con Isarele, senza dargli troppe noie. Il Califfato svolge una funzione di stabilizzazione reazionaria di tutta l'area?

“Che cosa potevamo fare noi?, Che cosa dovevamo fare noi? Difenderci, con l’intelligenza, con le idee, con lo spirito di sacrificio dei nostri giovani ” Fidel Castro . 

Nonostante le basse temperature gli abitanti di Ferguson in Missouri (nell’ovest degli USA), hanno protestato contro il verdetto sul caso di Michael Brown. Proteste anche in  altre 170 città degli Stati Uniti contro la sentenza di Ferguson. Scontri e arresti in tutto il Paese.

Torna la guerra fredda tra est ed ovest? Un paese diviso in tre e indebolito dalla dissoluzione dell'Urss è alle prese con il sottosviluppo, lo strapotere degli oligarchi, le ingerenze di UE e USA e la difesa da parte della Russia della propria sfera di influenza e di interessi.

Lo straordinario incontro di papa Francesco con i movimenti popolari in lotta. La terra, la casa., il lavoro, la democrazia sono diritti inalienabili: dal papa non viene più l’invito alla rassegnazione di fronte all’ingiustizia ma, al contrario, l’invito a “Seguitare la lotta!”, in nome del Vangelo. E noi che facciamo?

Ancora nulla si sa della sorte dei 43 studenti normalisti scomparsi a Iguala, nello stato di Guerrero, il 26 settembre scorso. Tre narcotrafficanti avrebbero confessato di aver ucciso gli studenti che preparavano una manifestazione, dopo che erano stati attaccati e poi detenuti dalla polizia municipale di Iguala su ordine del sindaco.

In Germania Die Linke entra nella coalizione di governo del Land insieme alla Spd e ai Verdi. L’ex sindacalista Bodo Ramelow è il primo ministro. Finisce la pregiudiziale “anticomunista”?

L’infame blocco per ora non è riuscito nell’obiettivo dichiarato di distruggere e annettere Cuba all’imperialismo.

Dopo il risultato di Evo Morales in Bolivia che ha ottenuto il terzo mandato e la riconferma di Dilma Rousseff in Brasile, è stato il turno delle elezioni in Uruguay.

Il 29 novembre cade l’annuale giornata delle Nazioni Unite di solidarietà con il popolo palestinese. Quest’anno, inoltre, è stato designato dall’ONU come Anno Internazionale di Solidarietà con il Popolo Palestinese. Le azioni di Israele della scorsa estate, gli attacchi su Gaza con più di 2.100 morti e oltre 100.000 sfollati, la forte oppressione dei palestinesi in Cisgiordania con oltre 2.000 arresti e le continue confische di terre palestinesi, ci sollecitano a riflettere su che tipo di solidarietà può fermare tale violenza e senso d’impunità.

Tre sono i fattori che hanno cambiato il corso degli avvenimenti nella battaglia a difesa della città di Kobanê, fino a due mesi fa sconosciuta ai più, e già condannata ad essere espugnata e martirizzata dall'esercito del cosiddetto “Stato Islamico”:

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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