Dalla controffensiva ucraina alla reazione russa

Il sostanziale insuccesso della controffensiva ucraina in uno scenario che sembrava paventare conflitti intestini in Russia.


Questo video è stato fatto prima degli eventi di venerdì scorso, 24 giugno, quando il capo della Wagner Prigozhin ha tentato quello che lo stesso Putin ha definito un ammutinamento, ben visto ovviamente dai paesi occidentali, alcuni dei quali sembrerebbero esserne stati informati sin dalla metà di giugno. Il video illustra l’inefficacia della controffensiva ucraina di cui si parlava ormai da mesi, i diversi punti di vista sostenuti dall’élite russa non così compatta come si vuol propagandare, demonizzando Putin, il quale non vorrebbe rompere nettamente con il cosiddetto Occidente e per questo continuerebbe a sperare in un negoziato. La debolezza della controffensiva ucraina dipende dal fatto che essa non dispone di copertura area e che non impiega carri armati; da parte loro, apprendendo dalla loro esperienza siriana, i russi inviano contro il nemico carri armati zeppi di esplosivo e pilotati elettronicamente. Si tratta di armi micidiali che fanno stragi immani quando toccano le linee nemiche. Nello stesso tempo, si sono verificati vari sabotaggi nei paesi circostanti l’Ucraina, attribuibili ai russi, che sembrano preoccuparsi dell’ampliamento della guerra. Tutto ciò ci fa pensare che la pace non sia vicina, come invece auspicheremmo. 

30/06/2023 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

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L'Autore

Alessandra Ciattini

Alessandra Ciattini insegna Antropologia culturale alla Sapienza. Ha studiato la riflessione sulla religione e ha fatto ricerca sul campo in America Latina. Ha pubblicato vari libri e articoli e fa parte dell’Associazione nazionale docenti universitari sostenitrice del ruolo pubblico e democratico dell’università.

La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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