Classifiche film per bambini, documentari e classici

Inauguriamo il consueto bilancio di fine anno con le #classifiche dei #film più significativi o più sopravvalutati dell’anno 2023 per bambini, documentari e classici del cinema riproposti in versione restaurata nelle sale o in streaming.


Classifiche film per bambini, documentari e classici

Film per bambini e ragazzi distribuiti nelle sale o in streaming in italiano nel 2023

Il mostro dei mari di Chris Williams, animazione, bambini, 2022, distribuito su Netflix, nomination miglior film di animazione ai premi Oscar, voto: 7,5; decisamente il migliore film di animazione per bambini e ragazzi dell’anno, avrebbe certamente meritato il premio Oscar nella sua categoria. Il film, valido e godibile anche per il pubblico adulto, veicola un contenuto rivoluzionario, in quanto decostruisce in senso progressista e ambientalista il mito letterario statunitense per antonomasia: Moby Dick. Dallo scontro apparentemente inevitabile fra uomo e natura, grazie a una bambina orfana afro discendente si scopre che tale rappresentazione dell’altro per antonomasia, ridotto a mostro, è un puro costrutto ideologico funzionale a un potere autoritario che si basa sullo sfruttamento. Diviene, perciò, essenziale innanzitutto contrastare l’ideologia dominante e la sua concezione della storia, che pretende oggigiorno di giustificare le attuali guerre come guerre difensive, perpetrandole come giuste, naturali e infinite.

Io capitano di Matteo Garrone, drammatico, Italia, Belgio 2023, leone d’argento per la regia a Matteo Garrone e premio Marcello Mastroianni a Seydou Sarr al festival di Venezia, voto: 7,5. Film molto efficace per smontare l’ideologia della destra populista e liberale sull’immigrazione. In particolare il film mostra le ragioni di chi si vede costretto a emigrare anche se non ha lo status di rifugiato, come avveniva e in parte ancora avviene con gli italiani che cercavano o si ritengono costretti a cercare una vita meno grama all’estero. Inoltre, il film smonta l’altro luogo comune della destra e dei liberali volta a demonizzare gli scafisti, mostrando che non di rado chi svolge tale funzione si comporta da eroe in modo altruistico. Incredibile che un regista come Garrone abbia messo da parte i tratti tipici che hanno reso intollerabili i suoi film precedenti, come la passione per il grottesco e il rimestare nel torbido. Peccato che non si illustrino, dal punto di vista degli emigrati africani, i problemi che incontrano una volta giunti nel nostro paese. La conclusione, con un'adeguata catarsi della tragica trama del film, rischia di apparire poco verosimile.

La città incantata di Hayao Miyazaki, animazione, Giappone 2001, Orso d’oro al festival di Berlino del 2001 e premio oscar come miglior film di animazione nel 2002, disponibile su Netflix, voto: 7+. Film dal punto di vista formale ineccepibile, dal punto di vista del contenuto la riproposizione dell’elemento formativo della dialettica servo-padrone applicato a una bambina non può che lasciare perplessi. Si tende a naturalizzare lo sfruttamento e l’autosfruttamento a dir poco medievali della società giapponese.

Wendell & Wild di Henry Selick, animazione, Usa 2022, su Netflix, nomination miglior film d’animazione Critics Choice Award 2023, voto: 7. Finalmente un film per bambini, ma non solo, che tocca in maniera significativa problematiche sociali ed economiche di rilievo, individuando in modo adeguato i nemici di classe.

Pinocchio di Guillermo Del Toro e Mark Gustafson, animazione, per bambini, Francia, Usa 2022, distribuito da Netflix, premiato come miglior film di animazione a Golden Globe 2023 e Critics Choice Award 2023, valutazione: 6,5; attuale e geniale la riambientazione di Pinocchio in uno scenario di guerra e di affermazione in Italia del regime totalitario fascista. Efficace la satira del fascismo e la critica alla guerra, significativo il personaggio del Grillo parlante e, in parte, anche di Pinocchio. Significativa la catarsi finale in cui si fa i conti, serenamente e laicamente, con la conclusione naturale della vita: la morte. Di contro, assume connotati ancora più di denuncia l’assassinio del bambino a causa dei bombardamenti terroristici. Nonostante questi spunti interessanti, il film resta più indicato per i bambini che per gli adulti. I suoi principali limiti sono il melodrammone e i personaggi troppo unilateralmente delineati. Anche la contraddittorietà di Pinocchio viene, di fatto, cancellata e solo Lucignolo diviene un personaggio più ricco e complesso rispetto a come era tratteggiato nel libro di Collodi. Anche dal punto di vista formale il film è discreto.

Manodopera Interdit aux chiens et aux italiens di Alain Ughetto, animazione, Francia, Italia, Belgio, Svizzera, Portogallo 2022, nomination miglior film animazione European film awards 2022, voto: 6,5. Il film denuncia le tragiche condizioni di vita degli italiani, appena due generazioni orsono, costretti a emigrare per sopravvivere anche nel nord Italia. Implicitamente emerge tutto l’assurdo dell’attuale razzismo e xenofobia.

Il bambino, la talpa, la volpe e il cavallo di Charlie Mackesy, Gran Bretagna 2022, mediometraggio di animazione, nomination Oscar miglior corto animato, distribuito da Apple TV+, voto: 6,5. Significativi, per essere essenzialmente un film per bambini, sia i disegni sia il contenuto del film che riesce, a tratti, a interessare e ad affascinare anche un pubblico adulto. Pieno di perle di saggezza e di buoni momenti, anche poetici, che a tratti rischiano di divenire stucchevoli, il film garantisce un certo godimento estetico e lascia qualcosa di non banale su cui riflettere allo spettatore, anche se adulto.

Il gatto con gli stivali 2 - L'ultimo desiderio di Joel Crawford, Januel Mercado, animazione, Usa 2022, nomination miglior film di animazione a Oscar, Golden Globe, Bafta, Critics choice awards 2023, voto: 6. Film godibilissimo, anche per gli accompagnatori dei bambini. Molto curato dal punto di vista formale e senza cadute dal punto di vista del contenuto. Peccato che abbia troppo poco di sostanziale da offrire per lasciare qualcosa di significativo su cui riflettere allo spettatore adulto.

Ms Marvel è una miniserie televisiva statunitense del 2022 ideata da Bisha K. Ali per Disney+ voto: 6-. Serie decisamente per bambini, ha il merito di utilizzare l’ideologia reazionaria dei supereroi, per integrare anche una donna musulmana di origine pakistana giovane e non bella. La serie, nonostante la noia prodotta dalle storie dei supereroi, ha un notevole ritmo, che la rende più digeribile. D’altra parte questi intelligenti strumenti servono anche a rendere appetibile una merce dell’industria culturale reazionaria.

Lizzy e Red amici per sempre di Denisa Grimmová e Jan Bubeníček, animazione, avventura, commedia Repubblica Ceca, Francia, Polonia, Slovacchia, nomination film di animazione European Film Awards 2021 e a Cesar 2022, voto: 5. Film di animazione molto modesto a ulteriore dimostrazione della crisi anche culturale dell’unione imperialista europea.

Marcel the Shell di Dean Fleischer-Camp, commedia, Usa 2021, diverse candidature a miglior film di animazione, fra cui agli Oscar, vincitore al National Board 2022, voto: 5-. L’ideologia postmoderna per cinefili finisce per imporsi anche nei film di animazione più premiati. In tal modo, il film diviene intollerabile tanto per un pubblico adulto che infantile.

Pinocchio di Robert Zemeckis, commedia, drammatico, family, Usa 2022, distribuito da Disney+, voto: 4,5. Il film di Zemeckis parte anche meglio di quello di Del Toro, che lo ha completamente oscurato. Ma perde ben presto i motivi di interesse, divenendo un noioso film per bambini dell’industria culturale. In tal modo il film, dinanzi al ben più interessante Pinocchio di Del Toro, perde ogni ragione di essere. Tanto più che ha anche cadute decisamente reazionarie, confondendo il “regno dei balocchi” con l’utopismo rivoluzionario. 

Black Panther - Wakanda Forever di Ryan Coogler, azione, avventura, fantascienza, Usa 2022 distribuito da Disney+, diverse nomination a premi secondari agli Oscar, voto: 4+. Insostenibile, come sostanzialmente tutti i film di supereroi, in quanto oltre a essere decisamente irrealistici e inverosimili non hanno nulla di sostanziale da trasmettere, sono prodotti di evasione, adatti al massimo a un pubblico infantile che non ha voglia di crescere. Gli unici aspetti significativi sono la denuncia delle potenze imperialiste nelle politiche estrattiviste. D’altra parte, si esalta una società primitiva, chiusa in se stessa, con una monarchia assolutistica. Infine si propone un futuro involontariamente distopico in cui vi è un grande sviluppo tecnologico posto al servizio di società estremamente arcaiche, quantomeno dal punto di vista politico-sociale.

Red di Domee Shi, animazione, Usa 2022, nomination miglior film di animazione agli Oscar, Golden Globes, Bafta e Critics Choice Award 2023, prodotto dalla Pixar e distribuito su Disney+ voto: 4. Sotto il controllo della Disney la Pixar è stata sempre più normalizzata fino a perdere i propri tratti caratteristici. Il film, insostenibile per gli adulti, non è nemmeno troppo adatto ai bambini. Da una parte vi è la completa omologazione all’industria culturale, dall’altra una trovata metaforica che rende tutta la vicenda estremamente inverosimile e, di fatto, infantile

Documentari distribuiti nelle sale o in streaming in italiano nel 2023

Tutta la bellezza e il dolore di Laura Poitras, con Nan Goldin, documentario, Usa 2022, Leone d’oro a Venezia, diverse nomination a miglior documentario, fra le quali quella ai premi Oscar, voto: 9,5. Cosa più unica che rara un gran bel film vince il Leone d’oro alla mostra di Venezia. Il film riesce a essere ottimo sia dal punto di vista del contenuto che della forma. Per il suo contenuto rivoluzionario ha avuto una pessima distribuzione, a partire dall’Italia. Il film è appassionante e lascia davvero molto su cui riflettere allo spettatore. Mostra come nonostante tutto il sistema – dalle leggi, alle istituzioni ai tribunali – difendano a spada tratta anche gli aspetti più palesemente criminali del capitalismo, la determinazione alla lotta paga sempre. Unico limite del film è il considerare acriticamente gli aspetti irrazionali della sinistra dell’imperialismo e il non comprendere gli aspetti criminali della prostituzione e ancora più dei bordelli.

C’era una volta in Italia – Giacarta sta arrivando di Federico Greco e Mirko Melchiorre, documentario 2022, con Vittorio Agnoletto, Ivan Cavicchi, Ken Loach e Roger Waters, voto: 9-. Ottimo ed efficacissimo film di denuncia delle politiche neoliberiste di privatizzazione della sanità e degli spaventosi disastri che hanno provocato. Le interviste e gli intervistati sono molto efficaci, come i materiali di montaggio e la lotta concreta che ha portato all’occupazione di un ospedale fatto chiudere dalle politiche neoliberiste dell’Unione Europea. Il film è stato censurato in ogni modo, per impedirne la distribuzione e la visione. Contiene delle accuse molto significative alle responsabilità dell’Unione Europea e del centrosinistra. Unici limiti del documentario sono una caduta piuttosto pesante nella posizione complottista e antiscientifica contraria alle vaccinazioni e delle piccole sbavature sovraniste. Per il resto il documentario è molto coinvolgente e lascia davvero tanto su cui riflettere agli spettatori. Del resto è uno dei rarissimi film che pone al centro il reale motore della storia delle società classiste, cioè il conflitto sociale.

Cile - Il mio paese immaginario di Patricio Guzmán, documentario, Cile 2022, voto 8+. Film molto interessante ed emozionante, è in grado di assicurare godimento estetico, lasciando allo spettatore da riflettere su contenuti sostanziali. Al centro del documentario vi è la fondamentale questione del rapporto fra spontaneismo e direzione consapevole, affrontata concretamente nelle grandiose mobilitazioni popolari che hanno scosso il Cile fra il 2019 e il 2021. Naturalmente il regista, da piccolo borghese di sinistra, esalta lo spontaneismo e la mancanza di direzione consapevole come se fosse qualcosa di nuovo, di moderno. Al contrario, si tratta di qualcosa di estremamente arcaico che ci riporta alle grandi ribellioni contadine del medioevo, le quali, proprio perché prive di direzione consapevole sono state tutte represse e hanno portato solo indirettamente a un progresso. Allo stesso modo, nella storia più recente del Cile, con il venir meno dello spontaneismo rivoltoso popolare, le forze della reazione rischiano di imporsi nuovamente.

Io, noi e Gaber di Riccardo Milani, documentario, Italia 2023, voto 7,5. Presentato al festival del cinema di Roma, è un documentario musicale ottimamente montato da Francesco Renda, che mostra tutto l’interesse storico, ma anche l’attualità dell’opera di questo significativo intellettuale di sinistra.

Sergio Leone - L'italiano che Inventò l'America di Francesco Zippel, Italia 2022, documentario dell’anno ai Nastri d’argento, voto: 7,5; documentario molto interessante e coinvolgente, che mostra quanto il regista italiano abbia influenzato la successiva storia del cinema, soprattutto statunitense. Colpisce come i grandi registi statunitensi intervistati conoscano a fondo il cinema di Sergio Leone, sviluppando delle significative considerazioni sui suoi film. Interessante la vicenda di C’era una volta in America con la produzione che taglia in maniera sconsiderata il film del grande regista.

Nel nostro cielo un rombo di tuono di Riccardo Milani, documentario, Italia 2022, premio speciale Il grande calciogli eroi dello sport ai Nastri d’argento, voto: 7. Nonostante la durata esagerata e la tematica piuttosto poco significativa, il montatore (Francesco Renda) ha fatto indubbiamente un ottimo lavoro rendendo il documentario, per quanto possibile, non solo interessante, ma a tratti anche avvincente. Gli aspetti più significativi sono la descrizione di un mondo dello sport non ancora completamente egemonizzato dal capitale finanziario transnazionale e di un paese che viveva uno dei periodi di più ampie e significative mobilitazioni sociali e politiche.

Descendant. L’ultima nave schiavista di Margaret Brown, documentario, Usa 2022, distribuito su Netflix, premiato fra i migliori documentari al National Board of Review 2022 e nomination miglior doc a National Society of Film Critics Awards 2023, voto: 6. Il film narra una vicenda interessante sulla tradizione orale, dove il mito si mescola alla memoria storica, a proposito dell’ultima nave illegale di schiavi giunta negli Stati Uniti. Il tema della tratta degli schiavi e della censura che ha cercato di occultare questi tragici eventi è certamente molto interessante, ma il film finisce formalisticamente per perdersi dietro interviste di scarso rilievo ai membri di una piccola città statunitense.

Faya Dayi di Jessica Beshir, documentario, Etiopia, Usa 2021, disponibile su Mubi, nomination miglior documentario, vincitore Truer Than Fiction Independent Spirit Awards 2022, voto: 5,5. Documento formalmente suggestivo, ma decisamente aristocratico e antipopolare, dopo poco annoia, a meno di essere un esteta cinefilo.

Fire of Love di Sara Dosa, Canada, Usa 2022, diversi riconoscimenti, fra cui nomination a Oscar come miglior documentario, voto: 4,5; documentario reazionario, che esalta la fuga dalla vita politica e storica di due intellettuali che abbandonano la lotta contro la guerra imperialista per tornare a una concezione romantica e regressiva di esaltazione irrazionale della potenza della natura, con annesso un rapporto malato fra eros e thanatos.

Moonage Daydream di Brett Morgen, con David Bowie, documentario, Usa 2022, distribuito da Prime video, una candidatura a BAFTA, ha vinto un premio ai Writers Guild Awards per la migliore sceneggiatura di un doc., voto: 4-. Moonage Daydream è un noiosissimo documentario su David Bowie, incentrato per lo più su penose interviste, in cui il cantante espone la sua miserrima visione del mondo irrazionalista, nietzschiana e postmoderna. Mentre l’unica cosa che andava documentata, cioè le sue performance musicali, sono alquanto scadenti per risparmiare sui diritti di autore. Anche la ricostruzione storica è del tutto assente e, in tal modo, della produzione del cantante, estraniata dal suo mondo storico, non si capisce nulla, anche perché mancano i sottotitoli in italiano delle canzoni che, trattandosi di un documentario, sarebbero stati utili. Comunque la parabola del cantante è segno dei tempi, di un’epoca storica di riflusso nel privato, di abbandono del mondo storico e politico e di affermazione dell’irrazionalismo postmoderno, veicolato in particolare attraverso Nietzsche. Certo, da questo punto di vista, Bowie nel suo genere è almeno un pioniere, a differenza di quanti al giorno d’oggi continuano a riproporre, da stanchi epigoni, quella che è ormai divenuta la vulgata postmoderna.

In viaggio di Gianfranco Rosi, Italia 2022, disponibile su Rai Play, nomination come miglior documentario ai David di Donatello, voto: 3+. Film che assemblea immagini di repertorio tratte dai viaggi di Bergoglio, è interessante esclusivamente in quanto, del tutto involontariamente, smentisce tutte le presunte interpretazioni volte a considerare un papa gesuita un progressista. Non solo i discorsi sono improntati al più banale senso comune, che si arresta solo alla superficie delle cose, mentre appare evidente come il culto per il papa sia legato alle forme più arcaiche e primitive di religiosità, non a caso molto in voga fra le masse sottoproletarie. Inoltre, il solito vezzo postmoderno di eliminare le scritte e la voce narrante, depotenzia e rende poco significativi anche gli aspetti sostanziali che sfiora, come la difesa a spada tratta di membri della chiesa quasi certamente implicati in casi di pedofilia. Altro aspetto significativo: le masse pronte ad accoglierlo in Brasile e i pochissimi fedeli a Cuba.

Navalny di Daniel Roher, Usa 2022, premiato come miglior documentario agli Oscar, ai BAFTA, a Sundance, voto: 3. Film di mera propaganda guerrafondaia, filoimperialista e russofoba, può essere utile esclusivamente per comprendere come si costruisce un eroe di carta e come si realizzano materiali propagandistici ben rifiniti. Utile anche a comprendere quanto l’ideologia filoimperialista condizioni la scelta dei film da premiare.

Classici del cinema riproposti in versione restaurata nelle sale nel 2023

Sciuscià di Vittorio De Sica, con Franco Interlenghi, drammatico, Italia 1946, miglior film straniero ai premi Oscar del 1948 e miglior regia ai Nastri d’argento, voto: 7,5. Torna in versione restaurata, anche se l’audio continua a lasciare a desiderare, questo importante film del neorealismo, nato dalla collaborazione fra De Sica e Zavattini. Il film, oltre al realismo e a presentarci dei personaggi in qualche modo tipici, fa emergere lo sfondo sociale della criminalità giovanile e del mancato funzionamento delle istituzioni che dovrebbero farvi fronte. Peccato che la conclusione di questa significativa tragedia sia sostanzialmente priva di una catarsi all’altezza.

La città incantata di Hayao Miyazaki, animazione, Giappone 2001, Orso d’oro al festival di Berlino del 2001 e premio oscar come miglior film di animazione nel 2002, disponibile su netflix, voto: 7+. Film dal punto di vista formale ineccepibile, dal punto di vista del contenuto la riproposizione dell’elemento formativo della dialettica servo-padrone applicato a una bambina non può che lasciare basiti. Si tende a naturalizzare lo sfruttamento e l’autosfruttamento decisamente medievali della società giapponese.

Titanic di James Cameron, con Leonardo DiCaprio, Kate Winslet, distribuito da Walt Disney, il film ha ottenuto 14 candidature e vinto 11 Premi Oscar, 8 candidature e vinto 4 Golden Globes, 3 candidature e vinto un premio ai SAG Awards, voto: 7. Torna dopo 25 anni un film campione di incassi, in grado di sviluppare una qualche critica sociale e di far emergere, almeno in potenza, il conflitto sociale. 

Sugar man di Malik Bendjelloul, documentario biografico musicale, Svezia, Gran Bretagna e Finlandia 2012, miglior documentario ai Premi Oscar, a Bafta e a Critics Choice Award 2013, disponibile su Prime, voto: 6,5. Bel documentario su un cantante ingiustamente sottovalutato, in quanto esponente del proletariato moderno, riscoperto nel Sudafrica in lotta contro l’apartheid.

Wittgenstein di Derek Jarman, con Tilda Swinton, biografico, Gran Bretagna 1993, ridistribuito in versione restaurata, disponibile su Prime, voto: 6+. Nonostante la collaborazione di due punti di riferimento della sinistra radicale britannica come Eagleton e Tariq Ali il film, al di là di alcune trovate significative, risulta pesantemente postmoderno. Se in alcuni momenti può divertire e si dimostra acuto, alla lunga annoia. Del tutto involontariamente il film mostra quanto l’intellettuale alto borghese protagonista sia stato sopravvalutato e quanto sia stolto il tentativo di prenderlo come punto di riferimento per la sinistra.

Ghost Dog - Il codice del samurai di Jim Jarmusch, drammatico, Usa 1999, voto: 6+; film cult, godibile ma piuttosto privo di contenuto sostanziale.

Una donna sposata di Jean-Luc Godard, drammatico, Francia 1964, voto: 4. Film che dimostra quanto potesse essere ideologica la sedicente critica che ha esaltato, del tutto acriticamente, la postmoderna nouvelle vague.

Ritorno al futuro di Robert Zemeckis, con Michael J. Fox, avventura, commedia, Usa 1985, voto 4. Film davvero senza qualità, è difficile comprendere tutto il suo successo e la sua riproposizione in prima visione.

Casco d’oro di Jacques Becker con Simone Signoret, Serge Reggiani, drammatico, Francia 1952, voto: 4-. Ennesimo film del tutto da dimenticare riproposto in prima visione in versione restaurata, utile esclusivamente per comprendere quanto assurda sia l’ondata revisionista che ha portato a rivalutare film e cineasti a ragione posti in secondo piano quando ancora c’era una critica cinematografica degna del termine.

Beetlejuice - Spiritello porcello di Tim Burton, con Alec Baldwin, Geena Davis, Michael Keaton, Winona Ryder, commedia, fantasy, Usa 1988, disponibile su Now e Sky, miglior trucco ai premi Oscar 1989, voto: 3,5. Film stupido e sostanzialmente intollerabile, non si capisce come si possa riproporre in sala un prodotto così mediocre dell’industria culturale.

Following di Christopher Nolan, commedia nera, Gran Bretagna 1998, voto: 3,5. Opera prima di Nolan, distribuita in sala per lanciare Oppenheimer, dimostra quanto questo regista sia sopravvalutato. Il film, certamente curato dal punto di vista formare, è del tutto privo di contenuti sostanziali e diviene presto intollerabilmente noioso.

Frankenstein Junior di Mel Brooks con Gene Wilder, comico, Usa 1974, nomination miglior sceneggiatura non originale a Mel Brooks e Gene Wilder ai premi Oscar 1975, voto: 3. Torna nelle sale, in versione restaurata, uno dei film più assurdamente sopravvalutati. Rivisto oggi il film appare davvero penoso, con contenuti maschilisti al quanto insopportabili.

Mes petites amoureuses - I miei primi piccoli amori di Jean Eustache, drammatico, Francia 1974, voto: 3-. Film balordamente anonimo, giustamente stroncato quando uscito, viene rilanciato oggi a dimostrazione di quanto la (a-)critica sia divenuta oggi ultra rovescista. Assolutamente da evitare.

22/12/2023 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

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L'Autore

Renato Caputo

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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