Recensioni di classe 63

Brevi e critiche recensioni di classe all’ottimo documentario Cile - Il mio paese immaginario, al significativo film riproposto Titanic, al piacevole film I crimini di Emily, alla ennesima serie sui supereroi Ms Marvel, al noioso film UtamaLe terre dimenticate, al mediocre BanglaLa serie, alla politically correct serie Prisma, all’inutile seconda stagione della serie Mina Settembre, alla serie significativa nei primi episodi e pessima negli ultimi: Surface e a un discreto numero di film da evitare.


Recensioni di classe 63

Cile - Il mio paese immaginario di Patricio Guzmán, documentario, Cile 2022, voto 8+. Film molto interessante ed emozionante, è in grado di assicurare godimento estetico, lasciando allo spettatore da riflettere su contenuti sostanziali. Al centro del documentario vi è la fondamentale questione del rapporto fra spontaneismo e direzione consapevole, affrontata concretamente nelle grandiose mobilitazioni popolari che hanno scosso il Cile fra il 2019 e il 2021. Naturalmente il regista, da piccolo borghese di sinistra, esalta lo spontaneismo e la mancanza di direzione consapevole come se fosse qualcosa di nuovo, di moderno. Al contrario, si tratta di qualcosa di estremamente arcaico che ci riporta alle grandi ribellioni contadine del medioevo, le quali, proprio perché prive di direzione consapevole sono state tutte represse e hanno portato solo indirettamente a un progresso. Allo stesso modo, nella storia più recente del Cile, con il venir meno dello spontaneismo rivoltoso popolare, le forze della reazione rischiano di imporsi nuovamente.

Titanic di James Cameron, con Leonardo DiCaprio, Kate Winslet, distribuito da Walt Disney, il film ha ottenuto 14 candidature e vinto 11 Premi Oscar, 8 candidature e vinto 4 Golden Globes, 3 candidature e vinto un premio ai SAG Awards, voto: 7. Torna dopo 25 anni un film campione di incassi, in grado di sviluppare una qualche critica sociale e di far emergere, almeno in potenza, il conflitto sociale. 

I crimini di Emily, di John Patton Ford con Aubrey Plaza, thriller, Usa 2022, premiato come miglior film indipendente a National Board, ha ottenuto 4 candidature e vinto un premio ai Spirit Awards, ha ottenuto 1 candidatura a Directors Guild, voto: 6. Film indubbiamente sopravvalutato che dimostra come l’essere indipendente di un film non si traduca affatto in una maggiore libertà di espressione. Per quanto godibile il film è povero di contenuto sostanziale e sotto certi aspetti è irrealistico e inverosimile. Anche se ci sono delle significative osservazioni sullo spaventoso livello di sfruttamento, presente negli Stati uniti, che finisce inevitabilmente per favorire le attività e attitudini criminali. Tanto che persino molti palestinesi dagli Stati uniti tornino a casa, sotto occupazione, in quanto negli Stati uniti si vive esclusivamente per lavorare, cioè per farsi sfruttare.

Ms Marvel è una miniserie televisiva statunitense del 2022 ideata da Bisha K. Ali per Disney+ voto: 6-. Serie decisamente per bambini, ha il merito di utilizzare l’ideologia reazionaria dei supereroi, per integrare anche una donna musulmana di origine pakistana giovane e non bella. La serie, nonostante la noia prodotta dalle storie dei supereroi, ha un notevole ritmo, che la rende più digeribile. D’altra parte questi intelligenti strumenti servono anche a rendere appetibile una merce dell’industria culturale reazionaria.

Utama – Le terre dimenticate di Alejandro Loayza Grisi, drammatico, Bolivia, Uruguay, Francia 2022, nomination miglior film ispanoamericano, voto 5,5. Il film denuncia i terribili danni che i cambiamenti climatici provocano ai più deboli della terra, costringendoli il più delle volte a emigrare. Peccato che il ritmo di Utama sia davvero troppo lento, appesantendo il film e rendendolo alla lunga noioso.

Bangla – La serie di Phaim Bhuiyan, Emanuele Scaring, commedia, Italia 2021, su Netflix e RayPlay, voto: 5. L’intuizione alla base della serie è anche significativa, mirando ad analizzare le problematiche dell’ambientazione di un giovane musulmano proveniente dal Bangladesh. In realtà, a tale proposito, era di fatto già sufficiente il film. Così la serie, dopo i primi due episodi, comincia ad annoiare non avendo nulla di significativo da raccontare, evitando naturalmente di rappresentare gli aspetti più significativi e divisivi del contesto politico, economico e sociale.

Prisma serie televisiva italiana del 2022 ideata da Alice Urciuolo e Ludovico Bessegato, in 8 episodi su Prime, voto: 5. Serie che sembra fatta sulla base dell’intelligenza artificiale su cui ironizzava a ragione Boris 4. Diviene prevedibile e alquanto noiosa anche perché per inseguire il politically correct finisce con il non avere nulla di significativo da comunicare.

Mina Settembre seconda stagione in 12 episodi della serie drammatica televisiva italiana diretta da Tiziana Aristarco, con Serena Rossi, liberamente tratta da racconti di Maurizio De Giovanni. La serie è disponibile su RaiPlay, voto: 4,5. La serie tende a divenire un format piuttosto ripetitivo e noioso, per certi aspetti simile a una telenovela. Il poco di significativo da dire è stato già ampiamente esaurito nella prima stagione. Resta la valida ambientazione nei quartieri popolari napoletani e la significativa trovata di prendere come protagonista una assistente sociale che si occupa dei più deboli.

Surface è una serie di genere thriller e psicologico del 2022 girata in Usa, voto: 4. Si compone di una stagione e 8 episodi. Serie molto hitchcockiana, è decisamente piacevole e alquanto interessante. Ben rifinita e recitata ha qualche aspetto di critica sociale e al patriarcato, con qualche accenno al razzismo. Certo il fatto che il personaggio positivo è impersonato da un poliziotto dimostra al solito lo sfondo fascistoide statunitense. La serie mescola sapientemente i temi di due celebri film di Hitchcock: Notorius e Vertigo.

Nel quarto episodio ci sono significativi colpi di scena che rendono la serie più intrigante, ma che potrebbero rimettere in discussione gli aspetti critici emersi nelle serie precedenti.

Nella seconda metà degli episodi la serie degenera progressivamente sino a divenire insostenibile, inverosimile, di fatto reazionaria.

Crimes of the future di David Cronenberg, con Viggo Mortensen, Léa Seydoux, Kristen Stewart, fantascienza, Usa 2022, disponibile su Sky Now, voto: 4-. Film disgustoso, naturalmente postmoderno, con il gusto per l’orrido e un’aria saccente e intellettualoide da secentismo programmatico, con lo smodato gusto del regista di ammirarsi la lingua.

Following di Christopher Nolan, commedia nera, Gran Bretagna 1998, voto: 3,5. Opera prima di Nolan, distribuita in sala per lanciare Oppenheimer, dimostra quanto questo regista sia sopravvalutato. Il film, certamente curato dal punto di vista formale, è del tutto privo di contenuti sostanziali e diviene presto intollerabilmente noioso.

Mon Crime - La colpevole sono io di François Ozon, con Nadia Tereszkiewicz, Isabelle Huppert e Fabrice Luchini, drammatico, Francia 2023, voto: 3,5. Film davvero insulso, tocca in modo del tutto acritico un aspetto reazionario della nostra società, cioè come i soprusi degli uomini contro le donne portino a reazioni securitarie che fanno il gioco dell’estrema destra.

Giulia, regia di Ciro De Caro, drammatico, Italia 2022, voto: 3+, nomination miglior film commedia ai Nastri d’argento 2022 e nomination migliore attrice a Rosa Pallasciano anche ai David di Donatello. Solito pessimo film postmoderno italiano, amante sconsiderato del grottesco e del rimestare nel torbido.

Frankenstein Junior di Mel Brooks con Gene Wilder, comico, Usa 1974, nomination miglior sceneggiatura non originale a Mel Brooks e Gene Wilder ai premi Oscar 1975, voto: 3. Torna nelle sale, in versione restaurata, uno dei film più assurdamente sopravvalutati. Rivisto oggi il film appare davvero penoso, con contenuti maschilisti alquanto insopportabili.

Fresch di Mimi Cave, horror thriller, Usa 2022, nomination miglior film tv a Critics Choice Award 2023, su Disney +, voto: 3. Spaventoso film sado-maso con un voyerismo sostanzialmente pornografico. Unico aspetto positivo: fornire un giudizio realistico sull’aberrazione del cannibalismo esaltato da Guadagnino e dall’immancabile “Il manifesto”.

Godland – Nella terra di Dio di Hlynur Palmason, drammatico, Danimarca, Islanda, Francia e Svezia, nomination miglior attore europeo a Elliott Crosset Hove, voto: 3. Una noia mortale, film sconclusionato, senza arte né parte. Non si riesce a capire perché spendere energie, risorse e contribuire a distruggere l’ambiente per una merce dell’industria culturale di modestissima qualità.

Mes petites amoureuses - I miei primi piccoli amori di Jean Eustache, drammatico, Francia 1974, voto: 3-. Film balordamente anonimo, giustamente stroncato quando uscito, viene rilanciato oggi a dimostrazione di quanto la (a-)critica sia divenuta oggi ultra rovescista.  Assolutamente da evitare.

El Conde di Pablo Larraín, commedia, Cile 2023, miglior sceneggiatura al festival di Venezia, voto: 2,5. Film che dimostra bene quanto sia assurdo il concorso del cinema di Venezia e quanto possano essere incompetenti e inconsapevolmente reazionari i giurati. Regia e soprattutto sceneggiatura di un pessimo e assurdamente sopravvalutato regista biecamente postmoderno. Film sin da subito stoltamente reazionario, con un attacco pesantissimo e del tutto gratuito persino alla Rivoluzione francese.

Il materiale emotivo di Sergio Castellitto, con Sergio Castellitto, Bérénice Bejo, Matilda De Angelis, Sandra Milo, commedia, Italia 2022, miglior scenografia a Massimiliano Sturiale e nomination miglior soggetto a Ettore Scola ai Nastri d’argento 2022, voto: 2+. Un film privo di qualunque qualità, assolutamente da evitare, a ulteriore conferma della crisi nera del cinema italiano e, più in generale, europeo.

Belli ciao di Gennaro Nunziante, commedia, Italia 2022, nomination miglior film commedia Nastri d’argento 2022, distribuito da Netflix, voto: 2+. Quanto sia caduta in basso la commedia italiana lo dimostra nel modo più eclatante questo intollerabile film candidato addirittura come miglior film commedia italiana dell’anno.

15/12/2023 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

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L'Autore

Renato Caputo

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

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