Mentre i pasdaran confindustriali tornano a licenziare imperversa il dibattito sul green pass. Norme confuse e contraddittorie con il diritto sempre più lontano dall’obiettivo di salvaguardare la salute pubblica e invece assai attento alle ragioni del profitto.

La politica scolastica fin qui seguita dimostra che il capitalismo crepuscolare non è più in grado di esercitare un’egemonia e opta per la formazione di una neo plebe ignorante e facilmente manipolabile, calcolando anche il rischio di forme di ribellismo fuorvianti.

Presentiamo qui la seconda lezione del corso sul marxismo organizzata dal Gruppo Giovani di La Città Futura, riguardante la critica dell’economia politica

L'intrigo dell'Afghanistan, che ora vede il ritorno al potere dei talebani, è popolato di soggetti politici e statuali dediti al doppio gioco: dalle potenze occidentali, all'Isis, alla Turchia, passando per il Pakistan, mentre sullo sfondo si muovono Russia e Cina.

La questione del green pass non è stata solo un’efficacissima arma di distrazione di massa, ma ha ulteriormente rafforzato il blocco sociale dominante della grande borghesia che – controllando praticamente tutte le casematte necessarie per l’egemonia sulla società civile – ha ancora una volta imposto al dibattito pubblico e politico un tema che non mette in questione il suo dominio economico, sociale e politico.

Ha veramente senso la contrapposizione netta e dura tra sostenitori dei vaccini e suoi oppositori (una minoranza) o le cose sono assai più complicate e bisogna rimettere in discussione un intero sistema generatore di pandemie e di controllo sociale?

Il nuovo anno scolastico vietnamita sta per avere inizio nel momento peggiore dal punto di vista sanitario. Il governo è pronto a dare grande libertà d’azione alle province e a rivedere i propri piani in base agli sviluppi futuri.

Presentiamo qui la prima lezione del corso sul marxismo organizzata dal Gruppo Giovani di La Città Futura.

Gli Usa, da sempre incapaci di battersi sul terreno, abbandonano l’Afghanistan ai talebani. Che ne sarà?

In tutto lo sviluppo della sua carriera Rino Gaetano non ha mai perso di vista le proprie origini e la situazione politica e sociale dell’Italia.

La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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