Festival del film di Locarno: John Waters Pardo d’onore

72ª edizione del Festival sempre più internazionale. Proiezione di “A morte Hollywood” del 2000 il 16 agosto prossimo.


Festival del film di Locarno: John Waters Pardo d’onore

LOCARNO. Assegnato a John Waters il Pardo d’onore Manor nella 72ª edizione del Locarno Film Festival. Il regista, sceneggiatore e attore statunitense sarà in Piazza Grande venerdì 16 agosto, penultima giornata dell’evento internazionale di cinematografia che nel 2019 si svolgerà dal 7 al 17 agosto. Verrà proiettato, nella nuova sezione “Crazy Midnight” che da quest’anno tenterà di dare un carattere inedito e controcorrente alla seconda parte delle serate in Piazza Grande, il film Cecil B. DeMented (A morte Hollywood) del 2000.

L’omaggio che il festival locarnese dedica a John Waters sarà la proiezione di una selezione di film della sua carriera. Il regista statunitense ha già comunicato la sua presenza alle proiezioni di A Dirty Shame e Female Trouble, mentre Polyester  verrà presentato in “Odorama”, una tra le prime esperienze di cinema olfattivo, come uscì nelle sale nel 1981. Agli spettatori, prima di entrare in sala, verrà distribuito un cartoncino con diversi odori, da annusare in precisi momenti del film. Il giorno di chiusura del Festival, sabato 17 agosto, il pubblico potrà seguire una conversazione con l’autore allo Spazio Cinema. Nel corso delle giornate della sua presenza a Locarno John Waters dedicherà anche un incontro esclusivo con i giovani talenti del cinema selezionati per la “Locarno Academy”.

John Waters è nato nel 1946 a Baltimora, nel Maryland. È uno dei registi più eccentrici e trasgressivi del cinema indipendente internazionale, è stato anche incoronato “Pope of Trash”. Autore di film controversi, nella sua ultra cinquantennale carriera ha raccontato con il suo particolare sguardo ironico e provocatorio le problematiche che attraversavano la società e il mondo dell’arte del suo tempo, prendendo di mira in particolare i valori tradizionali occidentali.

Waters debuttò dietro la macchina da presa con una serie di cortometraggi tra i quali Hag in a Black Leather Jacket  del 1964 e Roman Candles del 1966. In quel periodo avviò il suo sodalizio con Harris Glenn Milstead, alias Divine, la sua musa ispiratrice, protagonista del suo primo lungometraggio  Mondo Trasho del 1969. Un sodalizio che accompagnerà John Waters per gran parte della sua carriera. Con Multiple Maniacs del 1970 inizia un’altra collaborazione fondamentale per Waters, quella con Bob Shaye e la casa di distribuzione statunitense New Line Cinema.

Il 1972 segna una svolta con Pink Flamingos, la pellicola manifesto del cinema trash che gli porta notorietà definendo e consacrando il suo stile. Seguiranno altri film cult come Female Trouble nel 1974 e Desperate Living nel 1977. È del 1981 Polyester, che avvicina Waters sempre più al grande pubblico raggiungendo il successo mainstream con Hairspray (Grasso è bello, 1988). È l'ultimo film con Divine, che muore poco dopo la conclusione delle riprese.

Negli anni Novanta Waters è ancora ai vertici del successo, viene affiancato in Cry-Baby da Johnny Depp. Nel 1994 esce Serial Mom (La signora ammazzatutti), una sintesi tra l'antica poetica provocatoria ed estrema e il genere di commedia satirica politica che molti critici definiscono “all’italiana”. Dopo varie esperienze come attore torna a fare il regista con Pecker (1998) e con il film Cecil B. DeMented  (2000). Nel 2004, A Dirty Shame  è la conferma del suo interesse alla trasgressione dei valori tradizionali.

Lili Hinstin, la direttrice artistica del Locarno Film Festival, ci dice: “Offrire a John Waters uno degli omaggi più alti del Festival per la mia prima edizione come Direttrice, è un manifesto perfetto. La sua opera sfrontata, ludica e gioiosa, è un simbolo di libertà lontano dal politicamente corretto che regna oggi. Il suo impegno politico ed estetico è fondamentale in questi tempi e sono estremamente felice e onorata di condividere il suo incredibile lavoro con il pubblico di Locarno”.

Per aprire il Festival in musica, in collaborazione con l’Orchestra della Svizzera italiana diretta da Philippe Béran, il Locarno Film Festival ha chiesto a John Waters di scegliere un film muto. Così mercoledì 7 agosto, alle 15.30 al Palexpo, verrà proiettato Show People di King Vidor (USA, 1928). Perché questa scelta? Ci dice John Waters: “Qualsiasi film che faccia ironia su Hollywood, che prenda in giro gli esordi di Gloria Swanson, in cui compaia Marion Davies (la più famosa “amante ufficiale” della storia?), sia diretto da King Vidor (di cui amo specialmente Beyond the Forest Stella Dallas) e che poi abbia un cameo di Louella Parsons, Charlie Chaplin e Douglas Fairbanks, non può fare schifo. Anzi, mi suona proprio perfetto”.

Waters entra nel palmares dei vincitori del Pardo d’onore: nelle scorse edizioni ci sono Samuel Fuller, Jean-Luc Godard, Ken Loach, Sydney Pollack, William Friedkin, Jia Zhang-ke, Alain Tanner, Werner Herzog, Agnès Varda, Michael Cimino, Marco Bellocchio, Alejandro Jodorowsky, Jean-Marie Straub, Todd Haynes e, nel 2018, Bruno Dumont.

13/04/2019 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

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L'Autore

Guido Capizzi

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

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