Risultati della ricerca per: jobs act

A gennaio i dati sulla disoccupazione erano ancora al 12,6% con oltre 3.200.000 persone. Un dato che, oltre tutto, è falsato al ribasso dal sistema di calcolo adottato nel nostro paese (nelle statistiche rientrano tra i “disoccupati” solo quelli che dichiarano di aver cercato attivamente lavoro nell’ultimo mese) e che se invece viene parametrato a quello degli altri paesi europei in realtà sarebbe oltre il 20%. E la cancellazione di fatto dell’articolo 18 da parte del governo Renzi, che concede così la libertà di licenziamento tanto agognata da Confindustria...

Nel tentativo di rilanciare un percorso di lotta e organizzazione capace di riunificare una classe lavoratrice frantumata, sia sul piano contrattuale che politico e sindacale, la questione salariale, legata strettamente a quella dell’orario di lavoro, è un fattore determinante nella costruzione di una piattaforma in grado di rappresentare le istanze di tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori subordinati (dipendenti o precari che siano).

In tre ore di audizione davanti alla commissione Affari economici e monetari del Parlamento europeo, il Presidente della Banca Centrale Europea (Bce) Mario Draghi ha sciorinato ottimismo sugli effetti del Quantitative easing (Qe) da poco introdotto e che, con Pasquale Vecchiarelli, abbiamo esaminato su questo periodico. A quell'articolo rimandiamo per i rilievi critici sullo strumento.

Annuncio dell’apertura dell’anno santo nella basilica vaticana. Inizierà l’otto dicembre e terminerà il 26 novembre 2016. Il Papa, vate della comunicazione. Il Giubileo verrà introdotto il 12 aprile. L’idea della misericordia quale risoluzione dell’indifferenza e delle diversità. Problemi nella capitale per l’assegnazione del commissario per l’organizzazione dei lavori straordinari. Marino in conflitto con il governo. Inoltre chi pagherà i costi dell’operazione della Chiesa?

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Prima ancora che il quantitative easing (QE) inondi di liquidità l'Eurozona, siamo stati sottoposti a un'altra inondazione: i commenti entusiasti della stampa compiacente su questo “bazooka” che finalmente invertirà le politiche restrittive e permetterà il rilancio dell'economia. 

Il Governo Renzi ci fa rimpiangere quei governi bighelloni, parassiti, che non provocavano danni irreparabili all’impianto sociale e agli equilibri istituzionali. Questo governo, invece, si sta contraddistinguendo per l’organica distruzione dell’impianto sociale e costituzionale, più di quanto abbia fatto il “pionieristico” Berlusconi.

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In 40 piazze italiane è in atto la contestazione del mondo della scuola contro il DDL Renzi-Giannini, con cui s’intende riorganizzare la scuola italiana, privatizzandola, in ubbidienza alle politiche liberiste. Nella Capitale si sono riuniti a Montecitorio, per protestare contro la riforma della scuola, molte sigle fra cui gli Autoconvocati, Rifondazione comunista, i comitati No-Invalsi e i comitati per la Lip

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Nell’articolo Il trasformismo delle classi dirigenti (ne “il manifesto” del 17/ 02/2015) Alberto Burgio fa notare la quasi totale latitanza della stampa nazionale sugli episodi di trasformismo che hanno caratterizzato la recente vita parlamentare del nostro paese. Settori e/o gruppi di diversa provenienza politica (Scelta Civica, esponenti di Sel, dissidenti di M5S) sono confluiti nel partito del Presidente del Consiglio, rafforzando così la stabilità del governo e avallando lo stile dirigistico e decisionista impresso al potere esecutivo, a detrimento della funzione legislativa del Parlamento.

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Archiviato lo sciopero, il maggiore sindacato italiano è scomparso da tutti i conflitti nel paese. Questa Cgil soffre la stessa sostanziale impotenza della minoranza Pd nei confronti di Renzi. Dilaniata tra il voler contrastare il governo e l'incapacità di farlo davvero, la Cgil archivia lo sciopero generale e torna all'abulia confusa.

Le politiche di austerità nascono in Europa ma si concretizzano nei nostri luoghi di lavoro, nei nostri spazi sociali. Proprio nei comuni, dove si tocca con mano la dura realtà dei tagli, esse appaiono in tutta la loro efferatezza antisociale e antioperaia. Dunque bisogna evitare di proseguire oltre nella contraddizione causata dall'essere contro le politiche di austerità in Europa e al contempo pensare di governarle sui territori.

La recente decisione della Corte di Giustizia Europea che ha dichiarato illegittimo il lavoro precario nella scuola pubblica italiana riafferma i principi delle direttive europee sui contratti di lavoro a termine. Nemmeno l’Europa dei poteri finanziari ritiene ammissibile un ricorso generalizzato ai contratti a termine senza collegamento a specifiche ragioni oggettive che impediscono l’impiego a tempo indeterminato. La decisione è quindi anche un pesante atto di accusa per il Decreto Poletti che consente i contratti a termine “acausali”.

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Mentre ancora imperversa la baraonda di “Mafia Capitale” e dell’inchiesta “Mondo di mezzo” e, in quest’ambito, nonostante gli avvertimenti dell’Autorità Anticorruzione sulle pericolosità connaturate alle privatizzazioni, dalla Giunta di Ignazio Marino v’è tutta l’intenzione di proseguire nella svendita dei beni cittadini.

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Il 9 luglio 2014 Massimo De Felice, Presidente dell’INAIL, legge in Parlamento - come atto dovuto - la relazione annuale relativa all’andamento della vita dell’Istituto nell’esercizio finanziario 2013. Vengono presentati tre aspetti: i dati sugli infortuni e le malattie professionali (open data), la sintesi di bilancio e le prospettive. Quanto a queste ultime, si precisa che la nuova vocazione dell’INAIL non è più solo assicurativa, ma dedicata all’evoluzione verso la consulenza e la prevenzione del controllo sulle aziende (87% in posizione irregolare), con una prospettiva di “premialità” per quelle virtuose, o per quelle che decidono di ordinare la propria posizione.

Dopo lo Sblocca Italia e il Job's Act, questo provvedimento si delinea come l'ennesimo regalo alle imprese. Per i ragazzi dei tecnici 600 ore di tirocinio gratuito nell'ultimo triennio. Si crea così lavoro di qualità per i giovani? Sarebbe necessaria invece una nuova educazione per imparare a cooperare, cogestire e progettare insieme forme di produzione di beni e servizi utili alla comunità.

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La gioia a sinistra. Titolo del Manifesto «Mitiko». Meno austerità più sviluppo dice ora la Grecia all'Europa.

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Se si vuole che in Europa qualche prospettiva positiva si riapra, bisogna augurarsi la vittoria di Tsipras alle elezioni greche, così come quella di tutte quelle forze che possano mettere in discussione le politiche dell’austerità. Fare come Tsipras in Italia non vuol dire usarne in franchising il marchio, ma significa rompere qui sui nostri temi coi nostri avversari, con le politiche di austerità in parlamento, ma anche nei consigli comunali. E se necessario anche nei sindacati.

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Cara Redazione de "La Città Futura", questa lettera è il frutto della riflessione iniziata da lavoratori della Polizia municipale de L'Aquila sulla vicenda del "Capodanno romano".

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L’Expo 2015 sarà una spesa enorme per la collettività e una vetrina a disposizione di politici e imprenditori in un evento che ha già ricoperto con colate di cemento, lavoro precario e gratuito, e mazzette per gli appalti, la bella immagine pubblica che voleva darsi. Le reti di attivisti NoExpo, i laboratori dello sciopero sociale e i sindacati conflittuali si mobilitano in continuità con gli scioperi e le manifestazioni di novembre e dicembre scorsi.

Conoscere e combattere la legge che restaura il potere padronale assoluto. La lotta contro il Jobs Act continua, anzi è appena iniziata.

Con la spinta delle lotte e dei ricorsi dei precari, il Governo rischia di dover pagare multe salatissime all’UE per la reiterazione dei contratti a tempo determinato. Per questo Renzi ha ventilato l’assunzione dei precari in cambio della controriforma “Buona Scuola”. Ora è tutto rimandato. Senza farsi illusioni sulle intenzioni di questo Governo i coordinamenti dei precari torneranno davanti al Parlamento nella settimana che va dal 12 al 18 gennaio.

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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