Maintenant le peuple - 12 aprile 2018, Lisbona

Il 12 aprile 2018, La France insoumise, Podemos, el bloco de Esquerda hanno firmato una dichiarazione comune per la creazione di un movimento europeo.


Maintenant le peuple - 12 aprile 2018, Lisbona Credits: https://lafranceinsoumise.fr/2018/04/13/peuple-revolution-citoyenne-europe/

Nota della redazione: pubblichiamo la traduzione del testo “Ora le persone, per una rivoluzione dei cittadini in europa” apparso venerdì 13 aprile sul portale di France insoumise.

Momento storico a Lisbona questo giovedì 12 aprile 2018 in cui una dichiarazione comune è stata firmata dai rappresentanti e le rappresentanti del movimento spagnolo Podemos, del Bloco de Esquerda portoghese e di La France insoumise. Intitolato: “Maintenant le peuple! Pour une révolution citoyenne en Europe” (Ora il popolo! Per una rivoluzione dei cittadini in Europa) questo manifesto ha appena messo a verbale la creazione di un vero movimento politico europeo col proposito di allargarsi nei prossimi mesi e i prossimi anni. Catarina Martins (Bloco), Pablo Iglesias (Podemos) e Jean-Luc Mélenchon hanno, attraverso questo impegno comune, gettato le basi d’una Europa al servizio dei popoli che va allo scontro con le politiche d’austerità imposte da Bruxelles.

In vista delle prossime elezioni europee del 2019 il segnale inviato è importante: ovunque in Europa esistono movimenti popolari umanisti e progressisti e sono pronti a collaborare per avere più giustizia sociale, per la pace, per fare dell’ecologia e dei diritti umani delle priorità. Questa collaborazione sarà effettiva anche attraverso delle campagne comuni. Come già annunciato da qualche settimana, saranno presentate delle proposte concertate, riguardo la lotta all’evasione fiscale sia a livello dei Parlamenti nazionali che delle istanze europee. Questa prima tappa nella costruzione di una dinamica di scala europea, nonché internazionale, resta significativa e portatrice di speranza per quanto riguarda l’emergenza di un vero progetto per l’Europa.

Dichiarazione

“Maintenant le peuple! Pour une révolution citoyenne en Europe”

L’Europa non è stata mai così ricca come oggi. Non è mai stata nemmeno così diseguale. Dieci anni dopo l’esplosione di una crisi finanziaria per la quale i nostri popoli non avrebbero mai dovuto pagare, noi constatiamo oggi che i governanti europei hanno condannato i nostri popoli a un decennio perduto.

L’applicazione dogmatica, irrazionale ed inefficace delle politiche d’austerità non è riuscita a risolvere nessuno dei problemi strutturali causati da questa crisi. Al contrario, ha generato un’immensa sofferenza inutile per i nostri popoli. Con il pretesto della crisi e dei suoi piani d’aggiustamento, i governanti hanno provato a smantellare il sistema dei diritti e delle protezioni sociali che sono stati ottenuti con decenni di lotte. Loro hanno condannato intere generazioni di giovani alla migrazione, alla disoccupazione, alla precarietà e alla povertà. Hanno colpito con una crudeltà particolare i più vulnerabili, che sono quelli che hanno più bisogno della politica e dello Stato. Hanno cercato di abituarci a che ogni elezione si trasformi in una scelta tra uno status quo liberale o la minaccia dell’estrema destra.

È arrivata l’ora di rompere il giogo dei trattati europei che impongono l’austerità e favoriscono il dumping fiscale e sociale. È arrivata l’ora in cui quelli che credono nella democrazia superino una nuova tappa per rompere questa spirale inaccettabile. Noi dobbiamo mettere un sistema ingiusto, inefficace e insostenibile al servizio della vita e sotto il controllo democratico dei cittadini. Noi abbiamo bisogno di istituzioni al servizio delle libertà pubbliche e dei diritti sociali, che sono la base materiale stessa della democrazia. Noi abbiamo bisogno di un movimento popolare, sovrano, democratico, che difenda le migliori conquiste delle nostre nonne e dei nostri nonni, delle nostre madri e dei nostri padri, che possa tramandare alle generazioni future un ordine sociale giusto, funzionante e sostenibile.

In questo spirito, d’insubordinazione di fronte allo stato attuale delle cose, di rivolta democratica, di fiducia nella capacità democratica dei nostri popoli di fronte al progetto defunto delle élite di Bruxelles, noi facciamo oggi a Lisbona un passo avanti. Lanciamo un appello ai popoli d’Europa perché si uniscano con il compito di costruire un movimento politico internazionale, popolare e democratico per organizzare la difesa dei nostri diritti e della sovranità dei nostri popoli di fronte a un ordine vecchio, ingiusto e sotto scacco che ci porta dritti al disastro.

Quelli che vogliono la difesa della democrazia economica, contro i grandi truffatori e contro l’1% che controlla più ricchezza che tutto il resto del pianeta; della democrazia politica, contro quelli che fanno risorgere le bandiere dell’odio e della xenofobia; della democrazia femminista, contro un sistema che discrimina ogni giorno e in tutti i campi della vita, la metà della popolazione; della democrazia ecologista, contro un sistema economico insostenibile che minaccia la continuità stessa della vita sul pianeta; della democrazia internazionale e della pace, contro quelli che vogliono costruire di nuovo un’Europa di guerra; coloro che condividono la difesa dei diritti umani e i principi elementari del vivere bene troveranno in questo movimento la loro casa.

Ne abbiamo abbastanza di sperare. Ne abbiamo abbastanza di credere in quelli che ci governano da Berlino e da Bruxelles. Mettiamoci all’opera per costruire un nuovo progetto di organizzazione per l’Europa. Un’organizzazione democratica, giusta ed equa che rispetti la sovranità dei popoli. Un’organizzazione all’altezza delle nostre aspirazioni e dei nostri bisogni. Un’organizzazione nuova, al servizio del popolo.

Catarina Martinis, Jean-Luc Mélanchon, Pablo Iglesias

traduzione di Laura Nanni da https://lafranceinsoumise.fr/2018/04/13/signature-dune-declaration-commune-podemos-bloco-de-esquerda/

14/04/2018 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.
Credits: https://lafranceinsoumise.fr/2018/04/13/peuple-revolution-citoyenne-europe/

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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