Il 12 dicembre sciopero AEC/OEPA

Per l’internalizzazione del servizio sciopero giovedì 12 dicembre insieme ai sindacati Cobas, CUB e USB e presidio in Campidoglio dalle ore 10.00


Come lavoratrici e lavoratori per l’integrazione scolastica degli alunni disabili, viviamo condizioni inaccettabili.

Veniamo pagati anche meno di 7 euro l’ora, quando il Comune ne versa alle cooperative circa 21. Quando le scuole sono chiuse – estate, vacanze natalizie, ecc. – non prendiamo un centesimo. Non abbiamo diritto alla mensa. Veniamo spesso costretti ad effettuare mansioni che non ci competono e ci mettono a rischio, come l’assistenza igienica agli alunni. Siamo sottoposti a vorticosi cambi di gestione, passiamo da una coop all’altra come pacchi postali. Per continuare a lavorare, dovremmo pagare di tasca nostra un corso di formazione che costa fino a 1.000 euro, più o meno un mese di stipendio.

Nel giugno scorso, abbiamo depositato in Comune più di 12.000 firme (oltre il doppio del necessario) a sostegno di una Delibera di Iniziativa Popolare che prevede l’internalizzazione del servizio da parte del Comune stesso, per farla finita con il sistema degli appalti, la precarietà, lo sfruttamento e per poter garantire agli alunni un servizio puntuale ed efficiente. Questa Delibera dovrebbe essere messa ai voti dall’Assemblea Capitolina entro la metà di dicembre, ma finora non si è mosso nulla.

Per questo, invitiamo le colleghe e i colleghi a scioperare il prossimo GIOVEDì 12 DICEMBRE, insieme ai sindacati Cobas, CUB e USB e a partecipare in massa al presidio in Campidoglio dalle ore 15.00.

Video di Francesco Paolo Caputo
Maggiori informazioni sul Comitato Romano AEC qui.

03/12/2019 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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