Uniti in difesa della democrazia e della libertà

Una obbrobriosa proposta di legge vorrebbe mettere la bando i comunisti mentre lascerebbe legittimati i fascisti. È il capovolgimento della nostra Costituzione e l’omissione del ruolo oggettivo di comunisti e fascisti nella storia d’Italia. Questo documento denuncia l’iniziativa.


Uniti in difesa della democrazia e della libertà

L’indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. Il fascismo si è presentato come l’anti-partito, ha aperto le porte a tutti i candidati, ha dato modo, con la sua promessa di impunità, a una moltitudine incomposta di coprire con una vernice di idealità politiche vaghe e nebulose lo straripare selvaggio delle passioni, degli odi, dei desideri. Il fascismo è divenuto così un fatto di costume, si è identificato con la psicologia barbarica e antisociale di alcuni strati del popolo italiano, non modificati ancora da una tradizione nuova, dalla scuola, dalla convivenza in uno Stato bene ordinato e bene amministrato.” (A. Gramsci)

La proposta di legge numero 3107 presentata alla Camera dei Deputati l’11 maggio 2021 dai parlamentari di Fratelli d’Italia Cirielli, Ciarburro, Delmastro Delle Vedove, Silvestroni, Vinci, dal titolo “Disposizioni per il contrasto di gruppi, organizzazioni, movimenti, associazioni e partiti che perseguono finalità antidemocratiche proprie delle ideologie totalitarie comuniste o di matrice religiosa islamica estremista”, rappresenta un chiaro attacco principalmente alla Costituzione e in particolare all’articolo 18: che cita: “1. I cittadini hanno diritto di associarsi liberamente, senza autorizzazione, per fini che non sono vietati ai singoli dalla legge penale. 2. Sono proibite le associazioni segrete e quelle che perseguono, anche indirettamente, scopi politici mediante organizzazioni di carattere militare”.

Attacco perpetrato da chi discende in linea retta da quel Benito Mussolini e da quel Giorgio Almirante che, sia prima della nascita della Repubblica che dopo, fino ad oggi, hanno violato e violano il secondo comma dell’articolo 18 in argomento. Da notare come mai nel testo depositato venga proferita la parola “fascista”, come se tale ideologia, tale regime, non sia mai esistito sia in Italia che altrove. Non può quindi che considerarsi una meditata e vile aggressione a chi nel corso della Repubblica, e anche prima con la lotta al fascismo e con la Resistenza, ha garantito al Paese la democrazia e la libertà che abbiamo vissuto finora e che questi soggetti ora destabilizzano strumentalizzando e modificando a loro piacere la controversa proposta di risoluzione 2019/2819 (RSP) del 19 settembre 2019, che citiamo testualmente: “la memoria delle vittime dei regimi totalitari, il riconoscimento del retaggio europeo comune dei crimini commessi dalla dittatura comunista, nazista e di altro tipo, nonché la sensibilizzazione a tale riguardo, sono di vitale importanza per l’unità dell’Europa e dei suoi cittadini e per costruire la resilienza europea alle moderne minacce esterne”. Si riferisce evidentemente al Nazismo di Hitler e al Totalitarismo attribuito con estrema leggerezza e revisionismo a Stalin.

I parlamentari “promotori” estendono il concetto al nostro Paese, dimenticando che i comunisti, insieme ad altri soggetti politici ma principalmente i comunisti, hanno combattuto e sono morti in una guerra, la Resistenza al nazifascismo, in cui i maggiori di questi onorevoli, quelli da cui essi traggono ispirazione, erano avversari politici, ideologici e militari, configurandosi esattamente dalla parte opposta, ovvero ad esempio nelle file della X flottiglia Mas, oppure militanti poi nella Repubblica di Salò o direttamente arruolati con i Nazisti per impedire che l’Italia avesse una Repubblica democratica, autonoma e libera.

Essi scrivono: “La nostra nazione, negli ultimi anni, ha subito, direttamente e indirettamente, le conseguenze delle azioni poste in essere da individui o da gruppi di individui facinorosi ispirate a ideologie totalitarie che compromettono i diritti fondamentali dell’uomo, così come riconosciuti dalla nostra Carta costituzionale e dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea.” Inventando radicalmente un falso storico e invertendo i ruoli: secondo loro i comunisti oltraggerebbero la Nazione ed in contrasto a ciò, costoro, novelli paladini, propongono di mettere al bando il comunismo e i comunisti in Italia. Tutto ciò è a dir poco assurdo!

Non si limitano ai confini nazionali, scrivono anche: “A seguito di una politica troppo «buonista» si tollerano azioni, gesti, slogan e simboli che traggono la loro ispirazione dal regime dittatoriale comunista che in passato ha governato nell’Unione Sovietica, nell’Europa dell’est, in Cambogia, in Vietnam, in Cina, in Corea del Nord, a Cuba e che, oggi, è presente in Venezuela e in numerosi Paesi africani, mietendo milioni di vittime.” Essi hanno già dimenticato, oppure hanno volutamente ignorato, i medici cubani che sono venuti in soccorso della nostra popolazione durante il momento più cruento della Pandemia e invece riscrivono la storia a modo loro, revisionandola, non facendo menzione che i regimi totalitari di matrice fascista che i popoli hanno combattuto, mentre i fratelli di questi parlamentari aiutavano e istruivano il nemico fascista, sono i veri artefici dei massacri ai quali si riferiscono. Tra l’altro in diversi Paesi al Mondo, il Comunismo ha permesso di sconfiggere la povertà, la fame e le malattie, garantendo ai suoi popoli i diritti primari, quali l’istruzione, la casa, il lavoro ed il salario, la salute, il piacere del vivere comune, in un clima di pace e serenità.

Ma la mistificazione della storia, negli ultimi anni, è uno dei passatempi preferiti da parte di questi neo fascisti, con le loro vergognose e faziose attività “politiche” hanno ottenuto che strade e piazze vengano intitolate al Criminale Giorgio Almirante, si oppongono alla revoca della cittadinanza onoraria data da moltissimi luoghi d’Italia nel ventennio a Benito Mussolini, creano reliquiari per i loro “caduti”, criminali guidati da quel Valerio Borghese che tra il 7 e l’8 dicembre 1970 organizzò l’unico colpo di Stato, fortunatamente non riuscito, alle istituzioni Repubblicane Italiane, e potremmo proseguire a menzionare altri fatti insulsi.

I suddetti parlamentari, dimenticando i milioni di Italiani che i loro predecessori hanno dapprima perseguitato, torturato e poi inviato nei campi di sterminio nazista ove sono morti, scrivono: “Le indagini storiche che sono state condotte stimano in quasi cento milioni i morti, vittime di un sistema che con la repressione, il terrore e il potere ha influenzato la vita sociale e politica di molte nazioni, tra cui anche l’Italia. Il terribile bilancio delle vittime del comunismo comprende, purtroppo, anche il dramma delle foibe, l’epurazione etnica e il conseguente esodo degli italiani dalle terre orientali dell’Istria e della Dalmazia. Tutto ciò accadde nell’indifferenza anche del partito comunista italiano, eterodiretto, purtroppo, da Mosca tramite il suo uomo di fiducia, Palmiro Togliatti.” La storia, quella vera, ci informa invece che i comunisti furono perseguitati insieme ai convinti antifascisti i quali subirono a migliaia vessazioni di ogni genere attraverso arresti e omicidi perpetrati in continuità; e non possiamo qui non ricordare gli assassinii di Matteotti e dei fratelli Rosselli nonché gli anni di carcere duro di Antonio Gramsci, che hanno portato alla morte, e dei tanti compagni comunisti e socialisti. Omettono di dire i parlamentari che molti dei tremila uccisi nelle foibe furono ex funzionari fascisti che avevano oppresso e massacrato e che si erano fatti odiare per questo, dalle popolazioni giuliane e dalmate. Con questa affermazione non intendiamo giustificare, comunque, quella strage, anche se in ogni caso non può essere paragonata all’annientamento di milioni tra ebrei, sinti, rom, sovietici, comunisti in genere, omosessuali, portatori di handicap e da tutte quelle altre etnie e categorie invise al nazi-fascismo. 

A giustificazione della loro proposta i parlamentari scrivono: “L’Italia, infatti, dopo la seconda guerra mondiale e fino all’inizio degli anni ’90, è stata caratterizzata da un terrorismo di matrice comunista fautore di vili attentati e omicidi, con collusioni accertate con i servizi segreti delle nazioni comuniste del Patto di Varsavia egemonizzato dall’Unione Sovietica” non citando che le indagini sulle Brigate Rosse, a cui questi senza nominarle si riferiscono, hanno dimostrato la presenza di intrecci tra criminalità organizzata, mafia, servizi segreti italiani deviati, servizi segreti americani e politici italiani non certo comunisti. Cercano ancora di manipolare la storia, facendo passare il Partito Comunista Italiano per un partito sovversivo, senza soppesare innanzitutto il comportamento tenuto da Togliatti dopo il suo tentato omicidio, il quale piuttosto che scatenare una guerra civile (ne avrebbe avuto ben donde e con grande seguito) preferì la pace e che nel suo ruolo di Ministro di Grazia e Giustizia del Governo di Unità Nazionale agì costantemente durante tutto il suo mandato politico per pacificare il Paese senza perseguire azioni di vendetta nei confronti dei tanti ex fascisti italiani. Omettono volutamente inoltre di registrare il dichiarato distacco e la condanna operata dal Partito Comunista Italiano alle Brigate Rosse. Gli sbadati parlamentari, scordano di elencare i numerosi attentati messi in atto dal “terrorismo nero” di influenza fascista, fra i più eclatanti: Bombe del 25 aprile 1969 (stazione Centrale Milano); Attentati ai tremi dell’estate 1969; la strage di Piazza Fontana del 12 dicembre 1969 (Milano); la strage di Gioia Tauro del 22 luglio 1970; il Golpe Borghese del 8 dicembre 1970; strage di Peteano del 31 maggio 1972; la strage di Piazza della Loggia del 28 maggio 1974 (Brescia); la strage dell’Italicus del 4 agosto 1974 (provincia di Bologna); la strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980; la strage del Rapido 904 del 23 dicembre 1984.

Nella proposta di legge imputano inoltre, all’Unione Sovietica in primis, i più efferati crimini nei confronti dell’umanità, paragonando implicitamente fra l’altro i “Gulag” ai campi di concentramento nazisti, revisionando anche in questo caso la storia. I “Gulag” infatti possono essere considerati come il “proseguo naturale” della Rivoluzione d’Ottobre Leninista, ove venivano esiliati avversari politici e sostenitori della monarchia degli Zar, contrari pertanto agli ideali di lotta di classe e rivoluzione proletaria con conseguente “dittatura del proletariato”, con il fine di giungere al “socialismo reale”. Non siamo a giustificare alcun tipo di violenza nei confronti dell’essere umano ma a sottolineare la differenza di metodo e di contenuto, attuata invece dai nazi-fascisti che invece fomentavano l’odio razziale e per tale motivo si prefiggevano di eliminare dalla faccia della terra interi popoli. In Italia il fascismo emanò leggi razziali, le quali generarono discriminazioni, violenze, persecuzioni, rappresaglie, deportazioni e morte.

Altro tema ricorrente leggendo la proposta di legge, è la messa al bando del “fondamentalismo islamico”, mettendo quindi sullo stesso piano terrorismo a scopo religioso e il comunismo. Un’assimilazione priva di ogni logica. Nulla ha a che fare l’ideologia socialista, e quindi il realismo materialista del comunismo come metodo di governo, con lo sciovinismo di aspirazione religiosa intrisa di idealismo Kantiano, molto più affine altresì al pensiero fascista ed alle sue radici fondate da Giovanni Gentile. Dall’alba dei tempi le religioni e la volontà del dominio delle stesse sulle popolazioni, hanno seminato sofferenza e morte, il comunismo ne è stato storicamente convinto antagonista sia dal punto di vista filosofico che politico.

A questo punto i “promotori” della proposta di legge in questione fanno la loro affermazione più grave di mistificazione storica: “Ancora oggi non si può negare che molti giovani inneggiano al comunismo e ai suoi principi antidemocratici, ignari della verità storica di quella che fu una dittatura atroce e pericolosa, come correttamente affermato dal Parlamento europeo.” Occorre riportarli alla realtà, ove esistono giovani e non solo che inneggiano al Comunismo, lo fanno in quanto credono esso sia unico baluardo di libertà in contrapposizione al totalitarismo nazi-fascista che nel nostro Paese, in tutta Europa ed in molte Nazioni del pianeta, ha ripreso vigore, pur essendo stato dichiarato fuori Legge dalla nostra Costituzione in primis peraltro obliando coscientemente che essa nasce con la partecipazione attiva dei comunisti frutto dell’impegno democratico e antifascista e dimenticando altresì il ruolo importante svolto dal compagno Umberto Terracini presidente dell’Assemblea Costituente. I dettami della Carta Costituzionale però non vengono applicati da un Governo e da uno Stato palesemente indirizzato dalla destra estrema e da essa soggiogato.

Lo scopo, quindi, di questa proposta di Legge è annichilire gli unici possibili difensori della Costituzione, coloro che hanno combattuto, arrivando a sacrificare spesso la propria vita, ma che hanno vinto il fascismo, ideologia “idealistica” da cui questi parlamentari dipendono, avendo così la strada spianata per poter attuare il loro evidente perfido piano, ovvero riuscire nella trasformazione del nostro Paese in uno Stato fascista.

Paragonare inoltre l’attività del Partito Comunista Italiano dal 1946 al 1991, periodo in cui il popolo italiano ha acquisito conquiste sociali enormi attraverso una lotta democratica in Parlamento, e ciò per merito proprio dei comunisti, al partito fascista da cui questi parlamentari traggono origine e il cui nome non possono usare perché vietato dalla Costituzione, è uno scandalo che dovrebbe vedere indignati non solo i comunisti ma tutto il popolo italiano.

Questo campanello d’allarme è troppo altisonante per essere ignorato, invece purtroppo sta passando quasi nel silenzio assoluto. Attendere ulteriormente nel generare una protesta forte e concreta potrebbe essere un errore, pertanto ci proponiamo di unire sin da subito le nostre risorse ed attivarci affinché questa vigliaccheria venga rigettata dopo essere stata messa alla gogna pubblica, come è giusto che sia.

La liberazione noi comunisti l’abbiamo pagata con il sangue, rosso come la nostra bandiera e non dobbiamo permettere che tutto ciò venga cancellato tra gli scranni istituzionali, completamente occupati da neo liberisti e fascisti, senza far sentire vibrato il nostro dissenso.

Dobbiamo coordinarci, unirci tutti e gridare che il vento fischia ancora.

26/06/2021 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

Condividi

Pin It

La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

Newsletter

Iscrivi alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato sulle notizie.

Contattaci: