Il partito socialista francese, analogamente alla maggioranza delle socialdemocrazie del continente, si è ormai assimilato al piano concettuale liberal ed ai valori economici e politici del liberismo, sostanzialmente affini a quelli dei conservatori. Il fatto di predicare le stesse politiche degli avversari, leggermente addolcite e riformulate (e nemmeno sempre), comporta delle pesanti conseguenze.

Una doppia illegalità. Nelle colonie israeliane costruite in Cisgiordania, occupata in violazione del diritto internazionale, si sfrutta anche il lavoro minorile palestinese. È quanto è emerso dal nuovo rapporto di Human Rights Watch, la nota organizzazione internazionale impegnata per i diritti umani.

Lo scorso 19 Aprile ricorreva il 205esimo anniversario dell’Indipendenza venezuelana. Per celebrare questo importante avvenimento le delegazioni diplomatiche della Repubblica Bolivariana e di altri Paesi latinoamericani si sono date appuntamento al parco Simon Bolivar di Montesacro, a Roma, assieme a rappresentanti di movimenti sociali e partiti della sinistra progressista, venuti a portare il loro sostegno incondizionato alla Rivoluzione Bolivariana.

«Nessuno mente tanto quanto l'indignato»: questa frase di Friedrich Nietzsche contenuta nella sua opera Al di là del bene e del male (1886) ben riassume il moderno concetto di «terrorismo dell'indignazione», un'ideologia attraverso la quale, come spiega Domenico Losurdo nel suo ultimo libro La sinistra assente.

“Rifondazione Comunista parteciperà alla No Expo MayDay a Milano il 1° Maggio”. Questo il titolo di un comunicato della segreteria nazionale PRC pubblicato il 20 aprile sul proprio sito nazionale. 

Nubi plumbee aleggiano sui destini della nostra scuola pubblica. Mentre migliaia di studenti trascorrono le loro giornate in edifici fatiscenti che cadono a pezzi, il Governo ha presentato il testo del decreto di legge sulla “Buona Scuola”. Fra i tuoni autoritari e le piogge di tagli, la riforma prospettataci dal Ministro Giannini prefigura una scuola pubblica privatizzata e in balia di crudeli logiche di competizione e di sfruttamento del lavoro giovanile. 

Sabato, 25 Aprile 2015 00:42

Spezzeremo le reni alla Grecia

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Che il debito pubblico – 240 miliardi – sia diventato insostenibile da tre anni a questa parte lo asseriscono un po’ tutti, economisti di grido, di orientamenti diversi al servizio delle istituzioni internazionali e quelli indipendenti di enti finanziari privati. Che possa essere sostenuto pro tempore – per i prossimi mesi – imponendo nuovi e più pesanti sacrifici a dieci milioni e settecento mila uomini, donne e bambini allo stremo dopo quattro anni di austerity lo sostengono i cosiddetti “creditori”, la Germania al comando dell’Eurogruppo, la Banca Centrale Europea e il Fondo Monetario Internazionale.

I primi annunci sul Documento Economico e Finanziario (Def) del governo li abbiamo commentati due settimane fa. Ora è disponibile nel sito del Ministero il testo definitivo di quel documento.

Non più un futuro, ma molti futuri. Ma molti futuri sarebbero consolanti, allora conviene dire la frantumazione dei futuri. Da qui parte la 56° Biennale di Venezia diretta da Okwui Enwezor, che aprirà l’8 maggio e si chiuderà il 22 novembre. 

La storia (e il film) ha inizio quando la regista Laura Poitras viene contattata tramite posta elettronica da Edward Snowden. La regista statunitense, dopo il film del 2006 sulla guerra in Iraq My country my country e The Oath del 2010, filmato nella prigione di Guantanamo, stava lavorando al terzo film documentario della trilogia post 11 Settembre sui programmi di sorveglianza segreti del governo USA, che, tra l’altro, avevano colpito anche lei direttamente per la sua attività di giornalista, alla faccia della libertà di stampa costantemente rivendicata dagli Usa.

La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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