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Venerdì, 05 Gennaio 2024 18:56

Gramsci, il diritto e la politica

Pur condividendo la critica marxiana alla naturalizzazione del diritto quale strumento della borghesia per dare veste universale alla propria struttura sociale, Gramsci è più disponibile a riconoscere il portato progressivo dei diritti dell’uomo e del cittadino e la loro capacità di trasformare i costumi sociali esistenti.

L’asserita razionalità dello Stato moderno hegeliano non è che raziocinio, in quanto non si dimostra in grado di togliere nel reale l’esistente, cioè di regolamentare il particolarismo della società civile ma ne costituisce la copertura ideologica sancendo giuridicamente quale diritto umano la proprietà privata.

La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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