Vietnam: il XIII Congresso del Partito Comunista pone ambiziosi obiettivi
Giulio ChinappiIl Partito Comunista punta a trasformare il Vietnam in un paese sviluppato a reddito alto entro il 2045, anno del centenario della proclamazione d’indipendenza da parte di Hồ Chí Minh.
Come ricorda Lenin, la storia insegna che fino a che esistono classi diverse, non si può parlare di una ‘democrazia pura’, ma soltanto di una democrazia di classe; non è, infatti, possibile concepire un’eguaglianza sostanziale, fondamento della democrazia, tra sfruttatori e sfruttati.
Da dove nasce il revisionismo storico e come si materializza la perdita della memoria collettiva a partire dalla lettura distorta del presente. Non liberarsi dal peso del passato ma riattualizzarlo dentro la odierna contraddizione tra capitale e lavoro.
Presentiamo qui il resoconto della settima lezione del corso sul marxismo, organizzato dal Gruppo Giovani de “La Città Futura” con la collaborazione di UniGramsci, nella quale si è trattato della crisi climatica.
Breve rassegna di classe dei film medicori del 2020, con i link nei titoli alle recensioni complete.
La città in riva al continente: da uno a uno, a due a due
di Simone PavesiPubblichiamo questa vignetta di Fabio Manni, sapendo che potrà generare un dibattito. Anzi, da un lato, sarebbe auspicabile che ciò accada.
La crisi del Pci è dipesa anche da un’inadeguata definizione del concetto di classe. A tal fine è determinante il ruolo dei soggetti nell’attività lavorativa e le modalità del suo svolgimento. Accanto alla classe operaia dell’industria devono essere prese in considerazione oggi molte altre figure alle dipendenze di fatto del capitale per la sua valorizzazione e gli esclusi dal lavoro.
A dominare incontrastato è ancora una volta il trasformismo, al punto che l’attuale classe dirigente di maggioranza e opposizione non appare nemmeno in grado di fare i reali interessi della classe dominante nel suo insieme.
Altro...
Il 30° anniversario della Prima Guerra del Golfo
Alessandra Ciattini e Giacomo TurciL’equilibrista Conte e il disfacimento anarcoide del parlamentarismo
di Giovanni BrunoLe vicende del governo si comprendono solo alla luce di un’analisi delle forze sociali in conflitto, data la ristrutturazione del quadro istituzionale che ha escluso i partiti espressione del proletariato. Premier e M5S si candidano a gestire gli interessi delle frazioni borghesi, utilizzando in chiave interclassista lo Stato.
Ma siamo sicuri che andrà tutto bene? I comunisti e la guerra di classe prossima ventura
Enzo GambaLa gravità della crisi acuisce la lotta tra borghesia e proletariato e tra grandi e piccoli capitali, sottomette ancora di più lo Stato al mercato e accentua la trasformazione bonapartista della politica. Per questo serve un programma minimo che unisca gli sfruttati e dia impulso alla costituzione del partito comunista.
La distinzione fra lavoro produttivo e improduttivo è importante per l’individuazione della fonte del plusvalore, ma occorre individuare altri criteri per definire la classe lavoratrice, quale soggetto contrapposto al capitale.