Economia e Lavoro

Marx ritiene che, data la grande importanza che ha per la produzione capitalistica la legge della caduta tendenziale del saggio del profitto, si può dire che quest’ultima “costituisca il mistero a svelare il quale tutta l’economia politica si è adoperata dal tempo di Adam Smith” [1].

La tassa piatta favorisce gli alti redditi e, insieme al taglio del cuneo fiscale, farà venire meno ingenti risorse, facendoci sprofondare in uno Stato minimo dove non contano di diritti e la Costituzione.

I sistemi di protezione sociale si sono dimostrati inadeguati. La precarietà del lavoro, le politiche e la cultura liberiste e gli errori dei sindacati confederali hanno determinato tutto ciò. È necessario un nuovo sistema di protezione sociale finanziato dai datori di lavoro e dallo Stato, non dai contratti.

Dopo i proclami di governo e media, la doccia fredda dei dati di Confindustria certifica la fragilità della nostra economia. È il risultato di politiche volte a tutelare il capitale e a comprimere i diritti dei lavoratori. Serve un’opposizione sociale a questo governo.

Le cause dell’aumento dei prezzi di alimentari e prodotti energetici risiedono nella speculazione. Chi ne beneficia?

Cala il potere di acquisto dei salari e delle pensioni ma si rafforzano le manovre speculative

La lotta dei lavoratori dei servizi museali in appalto a Volterra. La gara per il rinnovo dell'appalto prevede tagli ai servizi e clausole che si ritorceranno contro i diritti dei lavoratori. Le esternalizzazioni dei servizi pubblici sono uno strumento per abbattere le condizioni retributive, contrattuali e previdenziali della forza-lavoro imponendo ai lavoratori diritti di serie B.

Perché il salario minimo non diventi il paravento per lasciare inalterate le dinamiche contrattuali e salariali.

Il mondo cooperativo, lungi dalla sua importante funzione originaria, è determinante per salvaguardare i processi di privatizzazione e per il contenimento dei salari. La rivendicazione da sostenere è “a uguale lavoro uguale salario”.

Il rapporto ISTAT può essere letto in maniera strumentale per stravolgere il welfare e perseverare nella moderazione salariale.

Il salario minimo è sostenuto da un ampio fronte, dalle opposizioni parlamentari a quelle sociali. Questa rivendicazione, con tutti i suoi limiti teorici, può svolgere una funzione di costruzione di un blocco sociale con una diversa prospettiva di società.

Attorno alla ripresa dell'inflazione si accende il dibattito sulle reali cause del rincaro dei prezzi.

La disparità di trattamento regna sovrana: a proposito del differimento del Trattamento di fine servizio dei dipendenti pubblici dopo la sentenza della Corte Costituzionale.

Perché bisogna battersi per la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario piuttosto che per la riduzione delle tasse sul lavoro, il salario minimo, il reddito di cittadinanza e/o di esistenza?

Quali sono gli obiettivi principali insiti nella delega al Governo per la revisione del sistema fiscale ? 

Per pronunciarsi sulle proposte di salario minimo non basta rifarsi ai testi sacri ma occorre analizzare la complessità dell’esistente. La tesi che qui si sostiene è che esso sarebbe un piccolo passo in direzione della riunificazione del mondo del lavoro.

Gli accordi del 2009 non sono  religione o men che mai un tabù. Rilanciamo una discussione ampia e trasversale a sola tutela del potere di acquisto e di contrattazione

Dietro alle critiche della Corte dei Conti si nasconde la brama di rafforzare e svincolare dai controlli il potere esecutivo. Non saremo i guardiani dell'austerità ma solo attenti osservatori di quanto bolle nella grande pentola del Governo di destra.

Di fronte alle proposte di riforma del capitalismo di Stiglitz vale la pena di avviare una riflessione collettiva per non cadere vittime, come accaduto nel passato, delle sirene ammaliatrici del nemico di classe.

La revisione del patto di stabilità vede contrapporsi interessi opposti fra i diversi membri dell'Unione Europea. Esso dovrà comunque tenere conto del nuovo contesto scaturito dalla guerra in Ucraina

Il decreto Lavoro rappresenta un'ulteriore contrazione del ruolo pubblico nelle politiche attive del lavoro. Insieme allo stravolgimento del reddito di cittadinanza lascia ampi margini alla gestione privatistica della forza-lavoro.

L’equità si raggiunge ripristinando la progressività delle imposte, tassando i grandi capitali e con un'adeguata indicizzazione dei salari, non con la tassa piatta

Il divario lavorativo di genere è soprattutto una questione di classe.

I provvedimenti del governo in tema di lavoro si collocano nelle politiche liberiste e sono volti ad avvantaggiare le aziende con sgravi fiscali mentre i salari continuano a non adeguarsi al costo della vita e il welfare continua a subire tagli.

Il decreto del lavoro del governo Meloni: una prima analisi.

Il Sole 24 ore quantifica le somme necessarie per il rinnovo dei contratti nazionali della pubblica amministrazione ma il Governo pensa che il codice Ipca sia troppo oneroso

Tra spinte al centro e retorica politica...il vero problema è rappresentato dal moderatismo salariale.

La meritocrazia è la base ideologica delle disuguaglianze

Il salario corrisponde alla quantità di mezzi di sussistenza – o nel loro prezzo in denaro – che sono in media necessari per rendere un uomo capace di svolgere un determinato lavoro, per conservarlo atto al lavoro e per sostituirlo, quando egli scompare per vecchiaia, per malattia o per morte, con un altro salariato, cioè per garantire che la classe dei salariati si riproduca nella misura necessaria alla riproduzione allargata del capitale.

Il contagio è avvenuto. Credit Suisse è comprata da Ubs, che diventa un gigante europeo, a condizioni capestro per gli obbligazionisti e per la Banca nazionale svizzera. I danni della privatizzazione del sistema bancario.

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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