Nuovi scenari in America Latina: da Lula a Bolsonaro


Nuovi scenari in America Latina: da Lula a Bolsonaro

Link al video dell’iniziativa.

Giovedi 31 gennaio si e tenuta presso la facoltà di lettere dell’Università La Sapienza di Roma un’iniziativa di approfondimento dal titolo: Nuovi scenari in America Latina, da Lula a Bolsonaro organizzata dal collettivo della Città futura, dal collettivo Militant, dalla casa del popolo “Tanas”, dall’Università popolare “Antonio Gramsci” e dal dipartimento di storia, cultura religioni arte e spettacolo della Sapienza.

Un’iniziativa a cui hanno partecipato oltre 100 compagne e compagni, soprattutto giovani studenti, che sono stati ad ascoltare le relazioni e a dibattere con i relatori per oltre due ore e mezza. Un’iniziativa che dimostra che dietro la cortina fumogena mass-mediatica esiste un grande e vivo interesse per l’approfondimento critico di quanto avviene in giro per il mondo. E che dimostra il ruolo fondamentale della ricerca e della docenza universitaria, la cui libertà è, anche nelle c.d. democrazie occidentali, sempre meno garantita se non addirittura negata, come avviene proprio nel Brasile di Bolsonaro.

Ad intervenire per la Città futura è stato Matteo Bifone che ha diviso la relazione in quattro parti. Nella prima ha analizzato i risultati delle elezioni presidenziali brasiliane del 2018 e le possibili cause congiunturali interne che hanno facilitato la vittoria di Bolsonaro, individuandone tre: l’omicidio di Marielle Franco, l’arresto di Lula e la coltellata a Bolsonaro. Nella seconda parte ha sintetizzato la storia brasiliana degli ultimi quindici anni, dalla prima elezione di Lula nel 2002 ad oggi, analizzando i mutamenti di alleanza e le politiche di compensazione (programmi sociali) che il boom delle esportazioni ha consentito, fino alla crisi e alla caduta di consenso dei governi Dilma. Nella terza parte ha analizzato la strutturazione dei ministeri di Bolsonaro che ha diminuito i ministeri da 29 a 22, le prospettive politiche del suo governo e i possibili/probabili attacchi contro la classe lavoratrice. Infine nell'ultima parte ha cercato di comprendere gli errori a livello di analisi della sinistra radicale e quali possono essere le chiavi per ricostruire un'alleanza operaio-contadina.

Il dibattito è stato moderato da Alessandra Ciattini, professoressa del dipartimento di storia, cultura religioni arte e spettacolo della Sapienza nonché redattrice di Città futura e docente presso l’Università popolare “Antonio Gramsci” che ha sottolineato come l'attacco al governo progressista del Venezuela non sia causato semplicemente dalla volontà di accaparrarsi le sue ricche risorse, ma anche dal desiderio di impedire che queste cadano nelle mani di Russia e Cina. Quindi, si tratta di un'operazione geopolitica che implica anche la presenza di basi militari e l'avvicinamento della regione alla NATO (la Colombia ha già fatto dei passi avanti in questo senso). D'altra parte, gli USA sconfitti in Siria e in difficoltà in tutto il Medio Oriente, sono tornati ad occuparsi direttamente dell'America Latina, i cui governi progressisti sono entrati in crisi anche per l'abbassamento dei prezzi delle materie prime che avevano permesso le politiche di redistribuzione. Cambiando la congiuntura e acuendosi la crisi capitalistica internazionale, il capitale finanziario internazionale ha bisogno di politiche restrittive che gente come Maduro, Lula etc. non possono garantire, per questo provano a farli fuori dove ci sono riusciti è anche perché è mancata la capacità di radicalizzare la politica, spingendosi più avanti verso il socialismo del XXI secolo e quindi trovandosi poco sostenuti dalle masse popolari. Inoltre, astutamente, gli USA e le loro varie agenzie (ad es. la NED) conducono una politica di intervento per modificare la concezione del mondo delle masse popolari latinoamericane, sino a pochi decenni fa profondamente cattoliche sia pure a loro modo. Come loro stessi hanno più volte dichiarato, vogliono protestantizzare l'America Latina ed hanno così favorito la creazione di coalizioni reazionarie anche in senso religioso, simili ai neocon statunitensi.

Agli interventi è seguito un lungo dibattito dove si sono alternati studenti e lavoratori, chi per porre domande, chi per segnalare ulteriori approfondimenti o portare la propria personale esperienza. A breve saranno disponibili i video con gli interventi integrali dei relatori e le domande e considerazioni dei partecipanti.

26/01/2019 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

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L'Autore

Redazione

La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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