Corso sul marxismo – II lezione

Presentiamo qui un resoconto della seconda lezione del corso sul marxismo proposto dal Gruppo Giovani de “La Città Futura”, nella quale Ascanio Bernardeschi ha trattato la Critica dell’economia politica.


Corso sul marxismo – II lezione

Invitiamo ad ascoltare la seconda lezione del corso sul marxismo, tenuta da Ascanio Bernardeschi e proposta dal Gruppo Giovani de “La Città Futura”. Proviamo a fare questo sforzo di immaginazione: sappiamo tutti che le cose non vanno mai bene come dovrebbero andare in teoria.

Ciò che vi che propongo è: se potessimo osservare il mondo, nei suoi moti di rivoluzione, e ne volessimo esplorare le forze che lo sospingono, ciò si potrebbe ben prestare all’immagine metaforica di un orologio, che produce una sensazione lineare; come tutte le cose semplici che sono sulla stessa lunghezza d’onda. Perciò, il pianeta = un orologio, in cui dentro c’è l’economia, gli ingranaggi.

Ora, anche per l’economia le cose non vanno come detto in teoria.

Per capirlo basta guardarsi intorno e notare come le merci invadono la società; e tutti siamo a rimontare sulla ruota del criceto, che ci costringe a continuare senza tregua lo sforzo di far muovere le grandi lancette della società; e nonostante noi contribuiamo con il nostro lavoro al gravoso compito di farle muovere, di questa fatica nessuno verrà a ringraziarci, e anzi ciò che avremo prodotto con il nostro lavoro si presenterà come cosa, una merce a noi estranea che riduce noi stessi che la generiamo a entità che si contrappone a noi come capitale.

Da questa metafora ardita cerchiamo ora di ricostruire in pochi passaggi gli accenni fatti durante la lezione al percorso marxiano nello studio del Capitale.

Marx esordisce nella sua critica descrivendo il mondo capitalista proprio come un’immensa raccolta di merci, essendo la merce la cellula costitutiva del capitalismo; egli mette in evidenza poi le contraddizioni interne di questo sistema che, secondo le leggi della dialettica, si sviluppano fino a giungere alla formazione del denaro, del capitale, dello sfruttamento del lavoro. 

Altro elemento: la tecnologia, che è una premessa dello sviluppo di una società e può liberare l’uomo dai compiti più gravosi, se usata capitalisticamente crea disoccupazione.

Infine, uno studio del valore, di cui gli economisti si erano occupati a fondo per descrivere la mano invisibile del mercato, luogo di interazione sociale ma solo attraverso il mondo fantasmagorico delle merci e del denaro, nascondendo che dietro a tali rapporti ci stanno persone in carne e ossa.

Sulla scia della Rivoluzione industriale Marx sviscera il capitale, che per gli economisti era solo un insieme di beni, di mezzi di produzione, al pari della clava del selvaggio, trascurando così la specifica forma sociale che tali mezzi assumono nelle nostre società.

Allora è indubbio che a questo punto dal testo marxiano emerga il bisogno di superare l’economia borghese, il che non vuol dire che dobbiamo farne a meno, togliendola di mezzo come si fa per gli orologi quando si scaricano le batterie. Bensì, ci dobbiamo sforzare di recuperare le intuizioni dei migliori economisti, rovesciandole, depurandole degli aspetti feticistici e apologetici a essa inerenti che a nostro parere è auspicabile trasformare.

Studiando l’economia borghese Marx ha seguito questo percorso e ha esaminato criticamente i principi dell’economia classica. Una critica, da un lato, negativa, dall’altro positiva perché da essa è scaturita una teoria economica alternativa che il proletariato può usare come arma. 

Se vi siete persi questa lezione, potrete recuperarla sulla pagina del nostro sito. Infatti, questo incontro è costruito per restare, ed è sempre rintracciabile per le vostre necessità di studio e di azione.

Ma se siete pignoli, vi sarete chiesti: dunque? Be’, Non finisce qua!

Anche ai partecipanti è consentito condividere con il resto del gruppo l’interpretazione di questo autore molto importante, Marx!

Oppure, al contrario, presentare pubblicamente propri dubbi.

Per tornare alla sostanza della lezione, è stato fatto un tentativo di fare un compendio dei tre volumi dell’opera più organica di sempre: il Capitale.

Non è facile sintetizzare i densi argomenti contenuti in quest’opera: merce, denaro, lavoro, forza-lavoro, valore e plusvalore, rotazione, circolazione e riproduzione del capitale, saggio del profitto e sua tendenza al declino, cause delle crisi economiche, le leggi di movimento del capitalismo quali la centralizzazione dei capitali, la finanziarizzazione, la creazione di un mercato mondiale la progressiva riduzione del ruolo del lavoro nella produzione. Leggi ferree sviscerate dialetticamente dando basi materiali alla filosofia della storia sviluppata da Marx nelle opere giovanili.

Dibattito:

Per qualche spunto di riflessione, proponiamo questa seguente sequenza:

All’epoca di Marx, c’era una grande capacità di accumulazione di capitale, ma che non corrispondeva al benessere della gente. Infatti, a fronte di una concentrazione di ricchezza in poche mani, i produttori, cioè i lavoratori, non ne beneficiavano e molti bisogni non venivano soddisfatti. 

Quando spiega la lotta per l’orario di lavoro e la legge dell’accumulazione del capitale, Marx scrive pagine di bellissima prosa e di alto livello letterario; e non è un caso date le sue profonde conoscenze della letteratura mondiale. Si tratta di passi illustrativi della sua teoria basati sull’osservazione di ciò che si stava svolgendo in quell’epoca. Ma ecco, viene obiettato, che “allora” non è più oggi, che sono cambiate le figure dei lavoratori, delle tecnologie e dell’organizzazione del lavoro. Vero, ma non bisogna confondere le parti illustrative della teoria con la teoria stessa. Le caratteristiche di fondo del lavoro rimangono, a prescindere dal tipo di contrattualistica e dal rapporto giuridico: il lavoratore è subordinato al capitale, il suo prodotto è a lui estraneo, subisce il dispotismo padronale deve lavorare per il capitale e farsi sfruttare per sopravvivere.

E anche lo sfruttamento della ricchezza costituita dai dati forniti gratuitamente all’impresa dagli utenti di Internet non sarebbe possibile senza l’intervento del lavoro subordinato. Da questo punto di vista, qualcosa ci dice che Marx non è morto come molti lo hanno cantato.

Dunque, se questa lettura vi è interessata, accomiatandoci vi consigliamo di partecipare al prossimo incontro del corso sul marxismo, ovvero Sabato 28/11 con la lezione di Renato Caputo.

28/11/2020 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

Condividi

L'Autore

Gabriel Giuoco

Pin It

La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

Newsletter

Iscrivi alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato sulle notizie.

Contattaci: