Pandemia nel Capitalismo del XXI secolo (II lezione)

Presentiamo in questa sede la seconda lezione del corso di Ciattini e Caputo, in cui vengono analizzate dal punto di vista biologico-scientifico le modalità con cui si è determinata la pandemia da Covid-19, e i suoi possibili sviluppi


Il corso, basato sul libro dal titolo omonimo (Petrini Editore 2020), torna sull’argomento, esaminando il gioco interattivo dei diversi fattori che stanno alle radici di questo drammatico fenomeno sociale e che costituisce un ennesimo avvertimento, dai più inascoltato, sulle reali condizioni del nostro pianeta e sulla possibilità che la vita possa continuare a riprodursi in esso.

All’interno dell’analisi di questi diversi fattori abbiamo voluto prestare una particolare attenzione alla dimensione economica, convinti che vi sia una stretta correlazione tra il modo di produzione capitalistico, la manipolazione della natura – e lo sconvolgimento degli assetti ecologici e della biodiversità che esso determina – e la genesi degli eventi pandemici. A questo proposito, non a caso, alcuni studiosi definiscono l’era attuale come l’era del Capitalocene, ossia l’era del dominio e della diffusione del capitale sull’intero pianeta, con particolare attenzione proprio alle conseguenze sull’ecosistema di tale dominio.

Presentiamo qui la registrazione del secondo incontro in cui Beniamino Caputo, biologo, sviluppa l’aspetto scientifico dell’argomento. 

Beniamino Caputo: La diffusione del virus Sars Cov 2. Analisi biologica e epidemiologica

28/05/2021 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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