Articoli filtrati per data: Sabato, 26 Dicembre 2020
Un articolo dell’organizzazione spagnola Libres y Combativas rivela i fantasmi delle nuove piattaforme online per adulti.
È stato sufficiente che Renzi agitasse le acque della maggioranza minacciando una crisi di governo per convincere la cosiddetta sinistra del Pd e Leu a ritirare l’emendamento alla manovra di bilancio che prevedeva la patrimoniale sulle ricchezze sopra i 500mila euro.
Lo Stato imperialista ha la necessità di perpetrare se stesso, il blocco sociale e i rapporti di produzione su cui si fonda, i suoi apparati repressivi e le alleanze militari interimperialiste che garantiscono i profitti, i privilegi e il potere di una esigua minoranza di sfruttatori.
Come il Vietnam, anche altri paesi asiatici storicamente amici degli Stati Uniti guardano sempre più alla Cina come a un partner economico e commerciale affidabile.
I socialpacifisti condannano astrattamente ogni forma di guerra, senza distinguere fra aggressioni imperialiste, guerre di popolo, guerre per difendere l’indipendenza nazionale, guerre partigiane e guerre civili rivoluzionarie.
Gli scritti del tramonto dell’ultimo Nietzsche, da l’eterno ritorno dell’identico, alla morale dei signori Vs la morale degli schiavi, dalla volontà di potenza al prospettivismo.
Il consueto bilancio di fine anno con le classifiche dei migliori classici del cinema riproposti in versione restaurata nelle sale, i film di animazione, i documentari, generalmente recensiti su questo giornale. Per leggere la recensione completa cliccare sul nome del film.
Proseguiamo con la pubblicazione delle videolezioni del corso La distruzione della ragione: per la critica delle ideologie filosofiche moderne e contemporanee conservatrici e reazionarie tenuto dal prof. Renato Caputo per l’Università popolare A. Gramsci.
Anche tra compagni ci si dedica spesso all'uso della rabbia impotente, piuttosto che centrare l'attenzione ai problemi concreti degli oppressi seguendo la lezione di Marx, Lenin, Gramsci e Pasolini.
In quest’articolo si analizza criticamente la scelta del ministero dell’Istruzione di adottare giudizi descrittivi nella scuola primaria con l’intento di livellare gli studenti verso il basso, in direzione di un sapere fondato sulle competenze piuttosto che sulle più approfondite conoscenze.