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Una lavoratrice precaria è vittima di un grave incidente alla Piaggio di Pontedera. Gli operai, dopo avere rifiutato di far ripartire la linea, proclamano lo sciopero e scendono in piazza con un corteo.

Lavoratori sul tetto, ipotesi contrattuali che non combattono il precariato, pericolo di divisione fra i lavoratori. Alla Piaggio come ovunque. Intervista a Massimo Cappellini, delegato sindacale.
Sabato, 04 Agosto 2018 23:16

Il padrone chiude e chiede i danni agli operai

La Piaggio decide di rifornirsi dove il costo del lavoro è più basso e le fabbriche dell’indotto di Pontedera chiudono. E agli operai della TMM vengono richiesti i danni per aver impedito lo smantellamento dei macchinari.

Il 2016 inizia con l'espulsione dalla fabbrica di Sandro Giacomelli, delegato Cobas alla Dna, azienda dell'appalto Piaggio.

La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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