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Venerdì, 10 Settembre 2021 18:32

Le guerra calde post guerra fredda

Il ritiro delle truppe imperialiste dall’Afghanistan, i trent’anni dalla dissoluzione della Federazione socialista di Jugoslavia, la morte di Rumsfeld – fra i maggiori responsabili della tragica situazione che ha travolto negli ultimi quarant’anni l’Iraq – la lotta per la liberazione di Assange (quale lotta per la libertà di stampa) ci hanno spinto a ricostruire i lineamenti fondamentali e a tirare un primo bilancio dell’aggressione dell’imperialismo ai paesi del terzo mondo, dopo la dissoluzione del secondo mondo (socialista).

La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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