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Prosegue l’analisi della prof.Ciattini sulla questione femminile tra condizionamenti culturali e materiali della società. 

L’asserita “inferiorità” del gentil sesso che per secoli ha dominato, e domina ancora, l’immaginario collettivo, nonché la necessità di regolarne i rapporti e il vissuto come fosse un oggetto, è stata spesso fondata sulla maggiore ( e “naturale”) subordinazione della donna alla specie; ma la necessità di tale regolamentazione va di pari passo con la regolamentazione dell'accesso degli uomini alle risorse materiali e all'uso del lavoro produttivo umano. 

La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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