Muro in Galilea

“Poesie di classe”: pensieri e versi per i popoli oppressi


Muro in Galilea Credits: https://annalisacolzi.files.wordpress.com/2014/04/terra-santa.jpg
Muro in Galilea

Un muro disegna geografie impossibili
confonde le menti degli uomini
a altri esseri ancora nasconde
solo chi vive in cielo l’ignora.

Un muro scende in fondo alle coscienze
ne stravolge gli approdi
cancella i moli che muti
si protendono in mare.

Confonde i riflessi, i punti cardinali
incunea dubbi separando gli affetti
vieta il respiro dei giorni
su cui troneggia mostruoso.

I più deboli soccombono ad esso
ne portano trafitti i segni
incisi nella carne e nel cuore
subisce il suo marchio la mente.

Così in silenzio si umilia ed uccide un popolo
mentre tace il mondo, alza le spalle
si fa complice di chi accompagna i ragazzi
a smarrirsi nel fiore degli anni.

18/02/2017 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.
Credits: https://annalisacolzi.files.wordpress.com/2014/04/terra-santa.jpg

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L'Autore

Giuseppe Vecchi

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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