Laos: eletti il nuovo presidente e il nuovo primo ministro

Dopo l’apertura della nuova legislatura, i 164 deputati della Repubblica Popolare Democratica del Laos hanno proceduto all’elezione delle massime cariche dello Stato.


Laos: eletti il nuovo presidente e il nuovo primo ministro

La prima sessione della IX Assemblea Nazionale della Repubblica Popolare Democratica del Laos, tenutasi dal 22 al 26 marzo, ha visto i 164 deputati eletti lo scorso 21 febbraio essere chiamati a scegliere le massime cariche dello Stato. Come previsto, il segretario generale del Partito Rivoluzionario del Popolo Lao, Thongloun Sisoulith, ha ricevuto la nomina di presidente della Repubblica, mentre Phankham Viphavanh è stato eletto come nuovo primo ministro.

Thongloun Sisoulith prende così il posto di Bounnhang Vorachith, che a 83 anni ha deciso di ritirarsi dalla vita politica. La sua elezione prosegue la tradizione che vede il segretario generale del Partito ottenere anche la massima carica dello Stato, visto che Thongloun Sisoulith era stato nominato segretario in occasione dell’XI Congresso del Partito Rivoluzionario del Popolo Lao, tenutosi a gennaio. 

Segretario esecutivo del Partito sin dal 2011, Phankham Viphavanh era già stato nominato vicepresidente nel 2016. In seguito alla votazione del 22 marzo, questi ha preso il posto di Thongloun Sisoulith come primo ministro, mentre l’incarico di vicepresidente è stato attribuito congiuntamente a Pany Yathotu e Bounthong Chitmany. Il ministro della Difesa, il generale Chansamone Chanyalath, il ministro della Pianificazione e degli Investimenti, Sonexay Siphandone, e Kikeo Khaykhamphithoun sono stati eletti vice primi ministri. L’ultima elezione ha riguardato Xaysomphone Phomvihane, nominato presidente dell’Assemblea Nazionale.

In seguito alla sua elezione, il nuovo presidente del Laos si è impegnato davanti all’Assemblea Nazionale e ai membri del Consiglio popolare provinciale a sostenere la costituzione e la legge. Dopo aver assunto la presidenza, Thongloun Sisoulith ha promesso di lavorare congiuntamente con il Partito Rivoluzionario del Popolo Lao, gli leader politici dello Stato e il popolo laotiano per creare condizioni favorevoli per la stabilità, la crescita economica nazionale e la riduzione della povertà. “Continueremo a migliorare la qualità della vita dei laotiani mentre lavoriamo duramente per lo sviluppo socio-economico nel nostro paese” ha detto il nuovo presidente.

Al momento di presentare all’Assemblea nazionale una bozza del nono piano quinquennale di sviluppo socioeconomico per il periodo 2021-2025, il neoeletto primo ministro Phankham Viphavanh ha identificato sette questioni principali che intende risolvere. La più urgente delle sette questioni che il governo affronterà nei prossimi cinque anni riguarda gli affari finanziari, in particolare il debito pubblico. Il primo ministro Phankham ha promesso di stimolare la crescita economica aumentando le entrate e affrontando il debito pubblico cronico.

“Il governo deve intraprendere un'azione decisa contro la corruzione, il traffico di droga e gli incidenti stradali, che frenano il paese.” Il primo ministro spera di frenare la corruzione e rendere il Laos più attraente per gli investimenti stranieri, con un’applicazione più rigorosa delle norme sulla lotta al traffico di droga.

“Il governo farà della ripresa economica la sua massima priorità sulla scia della pandemia Covid-19, creando maggiori opportunità di lavoro e affrontando la vulnerabilità economica riducendo la dipendenza dalle risorse naturali.”

“Il governo si muoverà verso l'attuazione di progetti prioritari nei settori della produzione e dei servizi, contribuendo a rilanciare l'economia e rendendo i beni e servizi locali più accessibili a livello nazionale.”

“Sarà affrontato l’ampio divario tra aree urbane e rurali, riducendo le disparità tra aree urbane e rurali e consentendo a una parte più ampia della popolazione di accedere ai servizi pubblici di base, alla sanità e all'istruzione.”

“Lo sviluppo delle risorse umane è un'area chiave per il governo nei prossimi cinque anni, poiché si concentrerà sulle competenze nell'era digitale 4.0, nonché sulla «nuova normalità» dopo la pandemia di Covid-19.”

“L'indebolimento della valuta nazionale (il kip laotiano, ndr) è motivo di preoccupazione per il governo a causa del deprezzamento e delle fluttuazioni dei tassi di cambio. Ciò sarà affrontato dal governo attraverso l'aumento della produzione di beni e una minore dipendenza dalle importazioni.”

Secondo quanto affermato dal primo ministro, il governo spera di raggiungere una crescita economica a un tasso non inferiore al 4% all’anno nell’ambito del nono piano di sviluppo socioeconomico, al fine di abbandonare il novero dei paesi meno sviluppati entro il 2025, secondo i criteri delle Nazioni Unite.

Tra gli altri obiettivi, il Laos ha anche fissato il traguardo di ripristinare la copertura forestale a oltre il 70% entro il 2025, per garantire la protezione ambientale a lungo termine e ridurre il rischio di disastri naturali, con un incremento rispetto al 62% raggiunto nel precedente piano quinquennale. Lo stesso primo ministro ha affermato, di fronte all’Assemblea Nazionale, che il governo aveva originariamente stabilito un piano per ripristinare la copertura forestale al 70% del terreno del paese entro il 2020, ma che è stato in grado di raggiungere la copertura forestale “solo” al 62%.

“Il governo lavorerà di più per raggiungere l'obiettivo del nono piano quinquennale di ripristinare la copertura forestale a oltre il 70% entro il 2025, nonché per sviluppare un piano sostenibile per la conservazione e l'utilizzo delle risorse naturali” ha affermato il nuovo capo dell’esecutivo di Vientiane. “Le autorità si adopereranno per ridurre le emissioni di gas serra causate dalla deforestazione di circa 30 milioni di tonnellate al fine di affrontare il cambiamento climatico e prevenire i disastri naturali” ha aggiunto.

02/04/2021 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

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L'Autore

Giulio Chinappi

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

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