La distruzione della ragione XI lezione

Lezione conclusiva del corso di filosofia tenuto da Renato Caputo per l’Università popolare Antonio Gramsci in cui si tratterà di von Hayek, del comunitarismo di MacIntyre e del massimo giurista e filosofo politico nazionalsocialista: Carl Schmitt.


La distruzione della ragione XI lezione Credits: locandina dell’iniziativa da noi realizzata

La distruzione della ragione: per la critica delle filosofie moderne conservatrici e reazionarie

In memoria di Domenico Losurdo

“Le idee della classe dominante sono in ogni epoca le idee dominanti; cioè la classe che è la potenza materiale dominante della società è in pari tempo la sua potenza spirituale dominante. La classe che dispone dei mezzi della produzione materiale dispone con ciò, in pari tempo, dei mezzi della produzione intellettuale, cosicché ad essa in complesso sono assoggettate le idee di coloro ai quali mancano i mezzi della produzione intellettuale. Le idee dominanti non sono altro che l’espressione ideale dei rapporti materiali dominanti, sono i rapporti materiali dominanti presi come idee: sono dunque l’espressione dei rapporti che appunto fanno di una classe la classe dominante, e dunque sono le idee del suo dominio” K. Marx, F. Engels, L’ideologia tedesca, Roma, Editori Riuniti, 1983, pp. 35-36.

Il corso, tenuto dal prof. Renato Caputo, si svolgerà mercoledì 13 novembre al Centro Culturale Cento Fiori, via Goito 35/b, Roma (metro Stazione Termini o Castro Pretorio) dalle ore 18 alle 20,30. Dal successivo mercoledì inizieranno i successivi corsi dell’Università popolare Antonio Gramsci.

I corsi sono gratuiti per chi partecipa in modo sporadico e per chi non può permettersi la tessera annuale di circa 20 euro (quale contributo alle spese della sala) che consente di prender parte a tutti i corsi che andranno avanti, ogni settimana, fino alla fine dell’anno accademico.

I video delle precedenti lezioni (e delle lezioni degli anni precedenti) sono visibili sulla pagina youtube e facebook e sul sito dell’Università popolare Antonio Gramsci. In particolare:
1) Dalla preistoria della distruzione della ragione nel secondo Schelling al Grand Hotel “Abisso” di Schopenhauer
2) Dall’apologetica indiretta del capitalismo di Schopenhauer al riflusso nell’individuale di Kierkegaard
3) Dalla restaurazione religiosa di Kierkegaard al positivismo quale ideologia della prima fase di sviluppo del capitalismo
4) Dal darwinismo sociale di Spencer al più grande pensatore reazionario moderno: Nietzsche
5) Nietzsche: dalla morte di dio al superuomo
6) Nietzsche: dalla morale dei signori e degli schiavi alla volontà di potenza. 
7) Dall’ideologo del fascismo Gentile al massimo pensatore nazista: Heidegger
8) Heidegger e la lotta alla modernità
9) Il secondo Heidegger e la critica da destra al nazionalsocialismo
10) Da H. Arendt e lo pseudoconcetto di totalitarismo al neoliberismo di Nozick

Il video dell’ultima lezione è disponibile sulla pagina youtube e facebook dell’Unigramsci. In seguito saranno pubblicate delle versioni cartacee accresciute delle lezioni sul giornale “La città futura” dove sono in corso di pubblicazione le lezioni dei precedenti anni accademici.

Per chi intendesse farsi un’idea più chiara degli obiettivi del corso, consigliamo la lettura del seguente articolo:  La distruzione della ragione

Come ricordava Lenin non esistono, come l’attuale ideologia postmoderna vorrebbe farci credere, tanto differenti visioni del mondo. Al contrario, esse si riducono, quando non ci si ferma alle parvenze empiriche, a fondamentalmente due: l’ideologia dominante, volta a preservare i privilegi della classe di sfruttatori al potere e la concezione scientifica del mondo, di cui avrebbe bisogno la massa di sfruttati per uscire dalla condizione tradizionale di oppressione. A questo scopo, di contro allo spontaneismo piccolo borghese, che non fa che declinare in salse diverse il vecchio mito del buon selvaggio, i subalterni sono tali proprio perché egemonizzati dal pensiero unico dominante. Da qui il ruolo essenziale non dell’intellettuale tradizionale, più o meno consapevolmente al servizio della classe dominante, ma di un intellettuale collettivo organizzato in un partito di quadri rivoluzionario in grado di divenire comunista, ovvero avanguardia del proletariato, in quanto riesce a divenire egemone fra gli oppressi e sfruttati mediando una visione del mondo antagonista a quella delle classi dominanti…

Continua a leggere su “La distruzione della ragione.

10/11/2019 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.
Credits: locandina dell’iniziativa da noi realizzata

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L'Autore

Redazione

La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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