Calabria: si riconferma la destra

Vittoria, o meglio una verifica sulla fedeltà degli elettori di destra. Si presentano i risultati delle elezioni regionali e i programmi con un focus su alcune tematiche che hanno agitato la campagna elettorale.


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In Calabria il 5 e 6 ottobre si sono svolte le elezioni regionali, in anticipo, rispetto alla scadenza della legislatura per le dimissioni del Presidente in carica, riconfermato, Roberto Occhiuto. Le dimissioni sono state annunciate il 31 luglio e sono diventate esecutive l'8 agosto. La destra ha ricevuto 453.926 voti, il 57,26%, e il Campo largo ha ricevuto 330.813 voti, il 41,73%.

Gli aventi diritto al voto sono stati 1.888.368 e hanno votato in tre circoscrizioni elettorali secondo la legge regionale n. 8 del 2014, che ha aggiunto i commi 2-bis a 2-quater all'articolo 1. Le circoscrizioni elettorali sono: Cosenza, nord, Catanzaro-Crotone-Vibo Valentia, centro, e Reggio Calabria, sud. Gli elettori, divisi in 2.406 sezioni hanno prodotto  un'affluenza alle urne che è stata del 43,14%, in calo perché nel 2021 era stata del 44,36. 

Le dimissioni di Occhiuto sono avvenute a seguito dell’avviso di garanzia della procura di Catanzaro per l'accusa di corruzione, di cui contemporaneamente ne ha dato l’annuncio sui social network; tuttavia con le sue dimissioni, contestualmente, ha annunciato la non prevista ricandidatura in quanto la legislatura scadeva nel 2026, dichiarando: “saranno i calabresi a decidere il futuro della Calabria”. Come i media hanno diffuso, Occhiuto aveva dichiarato che in Regione si era creato un ambiente di non fiducia. Si pensi che nell’ambito della dirigenza nessuno si prendeva la responsabilità di firmare atti o disposizioni varie, anche se non è stato possibile verificare queste sue dichiarazioni rilasciate ai media. Per questo le elezioni sono state, soprattutto per i risultati, una vittoria della destra, ma sono state anche una verifica, obiettivamente voluta dalla destra, sulla fedeltà del suo elettorato.

Per la candidatura di Roberto Occhiuto 8 sono state le liste di centrodestra oltre a quella del suo partito, Forza Italia, che ha ricevuto il 17,98% dei voti. Le liste alleate hanno ricevuto: Fratelli d'Italia, 11,64%, Lega, 9,40%, Noi Moderati, 4,03%, Unione di Centro-Democrazia Cristiana (con alcuni candidati della Democrazia Cristiana con Rotondi), 1,28%, Forza Azzurri, 1,04%, la lista “Occhiuto Presidente”, 12,39%, la lista “Sud chiama Nord - Partito Animalista Italiano”, 0,20%.

Per la coalizione del Campo largo, il candidato è stato Pasquale Tridico, ex presidente dell’Inps ed europarlamentare indipendente eletto nelle liste del M5S. È stato sostenuto dal Pd, che ha ricevuto il 13,59% dei voti, che ha promosso anche la lista civica “Democratici e Progressisti”, che ha ricevuto il 5,23%. Tridico è stato candidato da M5S, che ha ricevuto il 6,43%, “Alleanza Verdi e Sinistra” (Avs), il 3,85%, che non sarà rappresentata nel consiglio regionale. “Casa Riformista-Italia Viva”, con all’interno candidati dei partiti del PSI+EuropaPRIMezzogiorno Federato e parte di Azione, ha sostenuto Tridico ma senza utilizzare il proprio simbolo, ottenendo il 4,42%.  Ha sostenuto Tridico anche la lista “Tridico Presidente”, con candidati di “Democrazia Solidale”, che ha ricevuto il 7,62% dei voti. La candidatura di Tridico è stata condivisa anche da Rifondazione Comunista, che non ha presentato una propria lista a causa della soglia di sbarramento dell'8%, sostenendo candidati nella lista di Avs nelle circoscrizioni Centro e Sud e nella lista del presidente nella circoscrizione Nord.

Altro candidato alla presidenza della regione è stato Francesco Toscano che ha ricevuto l’1,01%, con la lista “Democrazia Sovrana Popolare”, che ha ottenuto lo 0.89% dei voti.

Il consiglio regionale della Calabria è formato da 30 consiglieri più il presidente della Regione. La legge elettorale stabilisce due soglie di sbarramento: una coalizione entra in consiglio se raggiunge almeno l’8% dei voti, mentre le singole liste all’interno della coalizione possono eleggere consiglieri se ottengono almeno il 4%. La distribuzione dei 30 seggi è regolata da un sistema proporzionale che assegna premi di maggioranza variabili in base al risultato. I seggi che restano fuori dai 24 iniziali, vengono suddivisi nel collegio unico regionale sulla base dei quozienti interi e dei resti più alti. I restanti 6 seggi sono assegnati col metodo maggioritario, alla maggioranza ne toccano 3 se ha ottenuto un numero pari o superiore a 15 seggi, se non ne ha ottenuti almeno 15 li prende tutti e 6.

Il programma di Pasquale Tridico, sul fronte della disoccupazione aveva proposto un reddito di dignità di 500 euro per i disoccupati occupabili e questa proposta aveva avuto consensi. Il suo programma si è presentato in 10 punti: 1) Sanità 2) Imprese, sviluppo industriale e innovazione digitale 3) Lavoro, welfare, diritti sociali e terzo settore 4) Trasporti ed infrastrutture 5) Turismo, pesca ed agricoltura 6) Fondi europei e Pnrr 7) Aree interne 8) Ambiente, acqua ed energia 9) Istruzione, università, cultura e sport 10) Legalità, governance, istituzioni ed autonomia. Il suo programma si è caratterizzato per il rilancio degli ospedali che sono prioritari in quanto la sanità in Calabria è in una situazione di collasso. Nella campagna elettorale è stato un tema centrale anche la costruzione degli ospedali, che si relaziona con lo sviluppo della Calabria soprattutto per la ricostruzione delle aree interne, decisive per il rilancio della Regione.

Il programma di Roberto Occhiuto è stato una continuazione di quello della ormai passata legislatura. Nella campagna elettorale ha rivendicato quello che ha fatto, almeno come lui ha dichiarato. Le sue riforme sono state centrate sulla la fine delle nomine politiche nella sanità ed ha costituito nel 2021 l’Azienda Zero, un ente regionale di governance della sanità, per coordinare e gestire il sistema sanitario della regione. I suoi compiti includono il coordinamento degli acquisti sanitari, la gestione dei flussi finanziari e la garanzia di omogeneità delle procedure tra le varie aziende sanitarie locali (Asp) e ospedaliere. Ha accertato il debito sanitario della Regione, pari a 862 milioni di euro, la metà si è dichiarato che è stato già ripagato. Sono stati chiusi i bilanci delle Aziende sanitarie, che è stato un passaggio fondamentale che per decenni era stato rimandato, ed ha assunto oltre 5.000 nuovi medici e infermieri a fronte di circa 2.500 pensionamenti. Ha inoltre fatto un accordo con Cuba che ha portato in servizio in Calabria già 350 medici cubani.

Per il futuro c’è l’obiettivo di chiudere con il commissariamento della sanità e si dovrà fare una riforma strutturale, accorpando tutti gli ospedali provinciali, attualmente divisi in strutture Spoke e Hub. Nel modello calabrese la rete ospedaliera è organizzata in strutture Hub, centri di eccellenza e alta specialità, e Spoke, centri periferici che gestiscono i pazienti con condizioni meno complesse assicurando la prevenzione e un primo livello di assistenza territoriale. I casi più gravi e complessi sono, invece, indirizzati verso gli Hub, garantendo un percorso di cura più appropriato ed efficiente. Tutte queste aziende dovrebbero ristrutturarsi sotto forma di uniche Aziende ospedaliere provinciali (Aop), con le Aziende sanitarie provinciali (Asp) che, invece, saranno specializzate esclusivamente sull’assistenza territoriale, nella gestione e organizzazione delle case di comunità e degli ospedali di comunità e nelle aggregazioni funzionali territoriali dei medici di medicina generale, delle guardie mediche, degli ambulatori e degli erogatori convenzionati di prestazioni sanitarie. Sulla carta tutto perfetto, ma la realtà è che i calabresi, non tutti s’intende, devono curarsi negli ospedali di altre regioni. 

Occhiuto ha avuto attenzione anche al tema del diritto allo studio per le università della Calabria. Tra le proposte presentate nel corso della campagna elettorale c'è l'istituzione di un reddito di merito per gli studenti che mantengono una media del 27 e scelgono le università della Calabria. Ha evidenziato nel programma che nei prossimi anni avremo in campo anche gli specialisti che usciranno dai corsi di laurea calabresi in Medicina e chirurgia, come quelli di Catanzaro e di Cosenza e Crotone. La Regione ha fatto investimenti record, come ha dichiarato Occhiuto, per borse di studio e borse di specializzazione. Molto presto si avranno medici formati in Calabria e pronti sin da subito a lavorare nel sistema sanitario regionale.

La Sanità è un problema grosso per la Calabria. Si aspetta mediamente un anno per una visita di qualsiasi tipo e non ci sono posti negli ospedali. I calabresi sono molto arrabbiati, gli ospedali sono stati promessi, ma non vengono costruiti e si vedrà forse l’apertura dei cantieri nel 2027, almeno per quello di Palmi o quello di Vibo. La sanità calabrese, peraltro, è particolarmente complessa in quanto è stata commissariata nel 2010; tuttavia solo con queste elezioni la Meloni ha dichiarato che il commissariamento finirà, ma è chiaro che la regione Calabria ha vissuto stagioni di conflitto con i commissari esterni, nonché anni di restrizioni perché il piano di rientro, oltre al governo della spesa, ha posto anche una serie di misure sanzionatorie, tra cui il limite alle assunzioni di personale, come è stato dibattuto durante la campagna elettorale. Altri importanti temi denunciati in campagna elettorale sono stati il divieto di effettuare spese considerate non obbligatorie e l’incremento automatico delle aliquote fiscali Irap e Irpef.

Per quanto riguarda il ponte sullo stretto di Messina Occhiuto non ha detto no, nonostante la Corte dei conti abbia chiesto di chiarire costi e norme ambientali. Sulla questione  Davide Tavernise, capogruppo del Movimento 5 Stelle nel Consiglio regionale e candidato a sostegno di Pasquale Tridico, ha duramente criticato la decisione di Occhiuto di finanziarne il progetto con fondi regionali, mentre la viabilità calabrese è in forte degrado.

Sulla legge dell’autonomia differenziata delle regioni Occhiuto ha una posizione diversa da Salvini e ha dichiarato: “La Lega a dicembre vuole le intese per materie no-Lep, non avevano detto prima, a settembre? Contento di aver rilevato sull’Autonomia subito, anche nel mio partito, le criticità che poi la Consulta ben più autorevolmente ha fatto brillare. E ora, anche sulle materie no-Lep bisogna andarci cauti, stare attenti alle ricadute sociali, economiche”. Le materie no-Lep sono quelle che non prevedono i livelli essenziali delle prestazioni (abbreviato in LEP), che sono degli standard normativi in tema di prestazioni e diritti della cittadinanza. Ovviamente al riguardo Occhiuto ha posizioni non ben definite in quanto Forza Italia condivide tutte le posizioni del governo Meloni.

Sulla tragedia di Cutro non c’è stata una posizione critica della regione Calabria, nonostante se ne sia parlato anche a livello internazionale. In pratica la Regione non ha mantenuto una posizione univoca e coerente, poiché inizialmente si era costituita parte civile nel processo contro le forze dell'ordine per presunti ritardi nei soccorsi ma poi ha ritirato tale richiesta, affermando di aver commesso un errore e di voler dimostrare pieno sostegno alle forze dell'ordine e ai sindacati di categoria. Questa decisione ha suscitato critiche in quanto avrebbe accolto le pressioni del governo Meloni. Come è noto la tragedia è stata un naufragio di un barcone di migranti che si poteva evitare, avvenuto il 26 febbraio 2023 nelle prime ore del mattino a pochi metri dalla spiaggia di Steccato di Cutro in provincia di Crotone, che ha causato la morte di 94 persone, tra cui 34 bambini. L'imbarcazione trasportava circa 180-200 persone ed era partita dalla Turchia e si è spezzata a causa delle condizioni del mare. L'evento ha sollevato interrogativi sulla gestione dei soccorsi e sulle politiche migratorie.

Per concludere l’articolo sono necessarie alcune osservazioni. I risultati di queste elezioni non sono state una sorpresa, i sondaggi avevano ampiamente pronosticato una vittoria della destra. È giusto osservare che se la destra non avesse avuto la sicurezza di vincere è assai probabile che non avrebbe consentito ad Occhiuto di dimettersi. Ora, premesso che Tridico ha ricevuto il 41,73% dei voti, bisogna considerare che questo risultato è indicativo del fatto che comunque in Calabria ci sono in campo un insieme di forze di opposizione ad Occhiuto ed alla destra nel suo complesso. Queste forze, costituite da partiti e movimenti, faranno la scelta di organizzarsi per essere opposizione politica in Consiglio regionale e nella Regione? Non ha importanza se Tridico farà il consigliere regionale oppure continuerà ad essere eurodeputato, perché comunque in Calabria forze di opposizione ci sono. Esse non dovranno disperdersi se vogliono incalzare il nuovo governo di Occhiuto, che tanto ha promesso durante la campagna elettorale. Vedremo che cosa farà in concreto questo governo sulla sanità, infrastrutture e, soprattutto, sviluppo della Regione. Occhiuto, non a caso, in campagna elettorale ha sistematicamente snobbato il programma elettorale di Tridico. 

In conclusione, l’astensione è aumentata ed è chiaro che con essa bisogna politicamente convivere. Sappiamo bene ormai che l’astensione è una caratteristica del nostro sistema politico che non produce svolte sociali ma è funzionale al sistema capitalistico corrente. Sistema che ha determinato una Italia liberista e di destra estremista con lo scopo di governare soltanto per le classi della borghesia, aumentando i livelli di miseria strisciante a svantaggio continuo dei lavoratori e creando emarginazione e condizioni di vita progressivamente sempre peggiori. Ciò nonostante chi firma questo articolo non crede che chi ormai in Italia va a votare lo faccia soltanto per amicizia con il candidato o i candidati. 



10/10/2025 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.
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Felice di Maro

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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