Il Commissario è arrivato

A San Benedetto del Tronto 15 consiglieri comunali su 25 in uno studio notarile firmando le dimissioni hanno attivato la procedura per lo scioglimento del consiglio comunale, le elezioni ci saranno nella primavera del 2026.


Il Commissario è arrivato Credits: www.flickr.com/photos/turismomarche/12631607425

Erano le ore 15 circa del 18 novembre quando davanti al notaio  Carlo Campana di San Benedetto del Tronto è finita la legislatura che era iniziata il 18 ottobre del 2021 a seguito delle elezioni del 3 e 4 ottobre, e del ballottaggio del 17 e 18 ottobre. Il Sindaco, Antonio Spazzafumo, ha interrotto le sue funzioni e il consiglio comunale è stato sciolto, le nuove elezioni si svolgeranno nella primavera del 2026. Si tenga conto che il tutto è avvenuto in 8 giorni. Le motivazioni della crisi che hanno determinato lo scioglimento del consiglio comunale non sono state  proprio chiare e ne abbiamo già parlato in un articolo precedente; ciò nonostante in città la fine della legislatura è stata salutata con piacere e l’attenzione si sta focalizzando sulle prossime elezioni. Il Prefetto di Ascoli Piceno ha nominato la dott.ssa Rita Stentella, prefetto in quiescenza, alla guida della provvisoria amministrazione del Comune, alla commissaria sono stati attribuiti i poteri del sindaco, della giunta e del consiglio, assumendo quindi la piena responsabilità amministrativa dell’ente [1]. In questo articolo si presenta l’interpretazione politica complessiva della crisi che ha prodotto lo scioglimento del consiglio comunale e i lineamenti delle prospettive in vista delle prossime elezioni. 

Il Sindaco era stato eletto con un programma [2] il cui titolo “La San Benedetto del Tronto di domani - Un Modello di Città da Costruire Insieme” aveva fatto montare una fiducia via via crescente tanto che nella premessa, ecco cosa aveva delineato:

“Il periodo storico che stiamo vivendo è forse uno dei più complessi e difficili degli ultimi decenni. La città e i suoi abitanti si sono trovati ad affrontare situazioni di emergenza e problematiche che forse mai avevano vissuto nel recente passato. È un periodo storico caratterizzato da grandi incertezze ed enormi difficoltà, da contesti economici e sociali che preoccupano cittadini e imprese, e che rischierà di lasciare un segno indelebile, duraturo e a tratti rivoluzionario sul nostro modo di vivere, di operare, di muoverci e di rapportarci nella città. La profonda crisi climatica, l’esperienza del Covid-19 e le scarse risorse messe a disposizione dei comuni per l’erogazione dei servizi di base e la realizzazione di opere pubbliche e nuovi investimenti alla scala locale, hanno colpito anche la nostra Città evidenziandone disuguaglianze economiche e di salute, di accesso alle risorse naturali, sociali e digitali, oltre all’accesso a beni e servizi, mettendone in discussione il modello insediativo (di sviluppo economico, turistico e insediativo) creato in passato, rendendo evidente la necessità di contribuire a delineare possibili scenari di ripresa relativi ad ogni attività e programmazione ma, ancor prima, alla qualità della vita nella città, attraverso una visione strategica, sostenibile, e capace di proporre alternative nel modo di trasformarla e gestirla”.

Il dopo-elezioni fino ad oggi ha rivelato ben altro, la coalizione denominata “civica” con 5 liste ha suonato una musica che è stata più o meno simile a quelle delle legislature precedenti. Il 10 ottobre 2 assessori della maggioranza “Centro Civico Popolare” si dimettono e il Sindaco dichiara: “Non avendo ottenuto ciò che pretendevano, mi hanno presentato il conto” [3]. Alla conferenza stampa del gruppo “Centro Civico Popolare” il coordinatore Luigi Orlandi e l’ex assessore Domenico hanno chiarito la posizione del gruppo [4] e tuttavia non c’è traccia nelle fonti mediatiche disponibili che abbiano presentato al sindaco delle richieste esplicite e alla domanda sul perché delle dimissioni, Pellei ha risposto: “Perché abbiamo prima messo in sicurezza i grandi interventi per la città, come piazza Montebello, la piscina con una copertura finanziaria di quasi quattro milioni di euro e villa Rambelli. E non è vero che il commissario bloccherà la città: darà seguito a quanto avviato e non modificherà la natura degli investimenti”. Questi i fatti in estrema sintesi prima delle dimissioni dei 15 consiglieri davanti al notaio sul quale il sindaco ha dichiarato:

“Il percorso si ferma qui, anzi, per la verità ci hanno fatto scendere un po’ prima della fermata finale, per una dinamica politica che, diciamocelo, per alcuni ha sempre il suo fascino. Ci hanno dato il benservito, ma lasciamo con un sorriso: i fatti scrivono la storia, non i giochi di palazzo” [5].  

È finita. Ora bisogna organizzarsi per le prossime elezioni e le prospettive non sono buone perché l’area del centrosinistra-campo largo al momento non ha la maggioranza in città in quanto alle elezioni regionali delle Marche del 28 e 29 settembre la destra ha ricevuto circa 500 voti in più che certo non sono molti ma sono abbastanza per la destra in quanto al di là di schermaglie di falsi contrasti tra di loro, la destra a San Benedetto è un’area politica interclassista ed è molto coesa e ben ben gestita a livello regionale anche grazie ad un abile consigliere regionale, Andrea Assenti, di Fratelli d’Italia che è stato vicesindaco e Assessore ai Lavori Pubblici a San Benedetto ed è molto presente in città anche grazie ai canali di comunicazione dei media. L’area politica che si è alleata intorno a Matteo Ricci a livello regionale che è stato il candidato perdente alle elezioni regionali non è né omogenea a livello ideologico e né tanto meno lo è a livello politico e presenta contrasti al proprio interno non proprio facili da gestire tanto che come si legge in un articolo [6] “ … Quella di venerdì è stata una riunione molto partecipata e la crisi amministrativa ha sicuramente scaldato gli animi politici. Non mancano, però, prese di distanza come quella di Alleanza Verdi Sinistra che ha compiuto un passo indietro da tale percorso sostenendo come debbano essere i partiti e le segreterie a portare avanti un progetto politico finalizzato alle prossime elezioni e non singoli. Sulla stessa linea sarebbe anche una parte del Pd. Già nei precedenti incontri era stato criticato l’invito a replicare l’esperienza politica di Grottammare basata sulla partecipazione”.

Senza approfondire la “partecipazione” di Grottammare che ha ragioni storiche lo snobismo politico, come dire, si taglia con il coltello, non c’è altra spiegazione, e si voglia o no la borghesia sambenedettese sta affilando i coltelli, oltre ad essere ben rappresentata dalla destra cerca non di gestire il centrosinistra, cosa che fa ottimamente dagli anni Novanta ma di comandare e cioè vuole decidere chi ne deve far parte e chi ne deve essere escluso e quindi questo significa che loro faranno il programma, formalizzeranno le liste e i candidati consiglieri nonché decideranno chi debba essere il candidato sindaco che dovrà avere un profilo certo presentabile ma non di rottura a livello sociopolitico. Cosa possiamo fare? Poco o quasi niente, intanto è necessario almeno seguire come faranno il programma e chi candideranno e fare osservazioni politiche sempre, purtroppo alle elezioni del 28 e 29 settembre “Pace, Salute e Lavoro” composta da Rifondazione comunista e Dipende da Noi a San Benedetto ha ricevuto soltanto 200 voti, lo 0,66%, e quindi l’influenza che potrà avere è proprio minima anche ammesso che parteciperanno alle elezioni con questa coalizione.

Questa è la situazione politica a San Benedetto, è finita una legislatura ma non è scontato che la prossima sarà differente perché o vincerà la destra o il centrosinistra ma purtroppo ambedue le aree saranno seguite e in parte gestite dai circoli della borghesia cittadina che agisce senza agitare scontri ma controllando l’economia urbana e i processi della politica che ora a livello locale saranno mirati ad eleggere nei prossimi mesi s’intende sindaco e consiglio comunale. Chi dice che le istituzioni non sono luoghi di conflitto è un disonesto ed è un disonesto anche chi dice che il disagio sociale non esiste ma oltre ad essere un disonesto è anche strabico perché non vede che è il reddito che fa la differenza e fa aumentare le disuguaglianze che sono in aumento e non vede che poi chi è socialmente e politicamente escluso non va a votare e quindi il voto di fatto sta diventando soltanto un voto di amicizia per i candidati e chi non ha amici candidati, se ne frega altamente. Chiudendo quest’articolo informo che girano voci purtroppo non controllabili che forse Matteo Ricci potrebbe diventare Segretario regionale del Pd delle Marche. Se ciò avvenisse, ma chi firma questo articolo non ci crede, poco non sarebbe e probabilmente si potrebbe avere un’attenzione maggiore su San Benedetto perché semplicemente il programma che lui ha presentato per le elezioni regionali permette di agitare una dialettica sui servizi che mancano, sulla sanità, e soprattutto sull’istruzione e sulla fruizione della cultura.            

Note

[1] (https://lanuovariviera.it/category/dal-territorio/san-benedetto-del-tronto-notizie/san-benedetto-il-commissario-sara-lex-prefetto-di-ascoli-rita-stentella/).

[2] (chrome-extension://efaidnbmnnnibpcajpcglclefindmkaj/https://municipium-images-production.s3-eu-west-1.amazonaws.com/s3/6115/allegati/sito-pnrr/documenti-e-dati/1-programma_elettorale_spazzafumo_sindaco.pdf).

[3] (https://www.rivieraoggi.it/2025/11/11/426023/spazzafumo-sulle-dimissioni-dei-suoi-assessori-non-avendo-ottenuto-cio-che-pretendevano-mi-hanno-presentato-il-conto/).

[4] (https://www.lanuovariviera.it/category/dal-territorio/san-benedetto-del-tronto-notizie/colpo-di-scena-centro-civico-popolare-dimissioni-non-partiranno-da-noi-spazzafumo-ha-ancora-tempo-per-dimettersi/).

[5] (https://lanuovariviera.it/category/politica/spazzafumo-rompe-il-silenzio-e-ringrazia-la-citta-in-questi-1492-giorni-non-ho-mai-mollato/?fbclid=IwY2xjawOKoXBleHRuA2FlbQIxMQBzcnRjBmFwcF9pZBAyMjIwMzkxNzg4MjAwODkyAAEeRDqN86KmrwJ7_UfdgPp26no5ZC7EDU8-7cyY53gijFKzkmwFai13eljLMHc_aem_Ysp4_iDBlI2yIiMU5Q3XaQ).

[6](https://lanuovariviera.it/category/dal-territorio/san-benedetto-del-tronto-notizie/san-benedetto-torna-al-voto-vertice-del-centrosinistra-per-capire-come-muoversi/).

21/11/2025 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.
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Felice di Maro

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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