Presidio e Manifestazione per la difesa del Parco di Pietralata

Mobilitazione della società civile e delle associazioni per impedire l’abbattimento di un bosco urbano già presente dal 1995 nelle carte in possesso del Comune di Roma.


Presidio e Manifestazione per la difesa del Parco di Pietralata

I cittadini  e le cittadine continuano la loro battaglia in difesa del Parco di Pietralata e in difesa dell’Ambiente, continuando a dire no al progetto Stadio della Roma a Pietralata perché, oltre ad essere una pesante speculazione urbanistica, andrebbe a cancellare l’unica area verde di 14 ettari con parte boscata (più di due ettari) in tutto il quadrante ed avrebbe pesanti ripercussioni in termini di viabilità, gestione parcheggi  (mancano all’appello ancora 20.000), gestione dei flussi di accesso (assente un serio studio sul tema), sicurezza urbana (si pensi agli ultimi scontri tra tifoserie con i relativi danneggiamenti alla proprietà privata), impossibilità di armonizzazione con le altre strutture che saranno, comunque, realizzate o in via di realizzo come Studentato, Tecnopolo o la Defence di F.S. e criticità nella gestione dell’Ospedale Pertini.

Nel presidio pacifico, democratico e comunicato che si è tenuto nei pressi di Via degli Aromi il 12 maggio 2025 tutta la cittadinanza attiva del quartiere, le associazioni e i comitati si sono dati appuntamento proprio per ribadire il loro dissenso e hanno attuato fino alla fine uno strenuo tentativo di dialogo, nonostante la forzatura piuttosto pesante effettuata dal Comune. Questo coadiuvato dalle forze dell’ordine, che non aveva nessuna intenzione di confrontarsi e di spiegare perché si dovesse agire d’imperio sull’area boscata per gli scavi archeologici, essendo anche assenti i diritti edificatori, per cercare di fermare le ruspe che, comunque sono entrate il giorno successivo, solo però nelle zone bianche non ritenute rilevanti dagli uffici tecnici del Dipartimento Ambiente. A nulla sono valse le richieste del deputato di AVS Filiberto Zaratti e l’eurodeputato Dario Tamburrano di Cinque Stelle che erano lì presenti, oltre alle dichiarazioni di Nando Bonessio consigliere comunale di AVS e Daniele Diaco consigliere comunale dei Cinque Stelle, in merito ad una pausa di riflessione e l’apertura di un serio Tavolo Tecnico visto anche che lo stesso agronomo incaricato dal Dipartimento Ambiente di Roma Dott. Agr. Mauro Uniformi, presidente dell'ordine Nazionale, intervenuto sul posto, ha finalmente constatato e ribadito “l'esistenza di almeno 2 ettari di bosco”, nel contesto di una area verde e pubblica di 14 ettari prevista dal 1995: cosa che i comitati e le associazioni vanno dicendo da tre anni (tanti ce ne sono voluti per il Comune affinché facesse tutte le verifiche sebbene già avesse la documentazione per farlo) ed è per questo che si battono, anche alla luce di un progetto che risulterebbe dunque anche viziato nel suo pubblico interesse perché non sono state fornite tutte le informazioni necessarie per un giudizio imparziale in consiglio e nel municipio interessato. Invece del Tavolo Tecnico, il giorno successivo in Campidoglio è andato in scena un incontro con le istituzioni comunali e le realtà associative dove non c’è stato un reale desiderio di confronto e di accoglimento di richieste specifiche, come ad esempio l’affiancamento al tecnico incaricato del comune in merito alla relazione sull’area boscata del tecnico di parte dei comitati stessi che ha permesso di far aprire gli occhi all’amministrazione capitolina al riguardo. Vi è stata solo l’ammissione che, oltre al progetto di fattibilità tecnica economica approvata nei termini di pubblico interesse, nei fatti non vi è un progetto definitivo sullo stadio che abbia portato a risoluzione tutte le questioni più critiche emerse in sede di analisi da parte degli uffici tecnici. In sostanza vi è stata solo un’indisponibilità a rallentare l’azione amministrativa, anche sugli altri tavoli emersi in sede di taglio alberi nonostante ci sia un regolamento del verde approvato che regola molto compiutamente i procedimenti soprattutto in momenti di nidificazione. I cittadini quindi organizzati in associazioni territoriali sono scesi in piazza in una manifestazione, per altro già annunciata, il 17 Maggio, unendo le diverse questioni sul tavolo come lo Stadio della Roma a Pietralata, Inceneritore a Santa Palomba, Biodigestore a Casal Selce, protezione degli alberi giudicati solo attraverso valutazione visiva in Via dei Quattro Venti, Parco di Tor Marancia, il Diritto all’Abitare, il Diritto allo Studio del Movimento Studentesco. Tutti uniti in migliaia (più di 3000 partecipanti) che hanno riempito la piazza del Campidoglio per reclamare a gran voce un altro modello di città che non sia in mano alla speculazione e agli interessi di pochi, ma abbia al centro una visione collettiva dove i bisogni ambientali e diritti sociali siano ascoltati e realizzati senza compromessi; si sono trovati insieme il Comitato Stadio Pietralata No Grazie, Sì Parco No Stadio, Arci, Cambiare Rotta, Zona Verde, No Inceneritore a Santa Palomba, Comitato No Biodigestore a Casal Selce, Comitato per il Parco di Tor Marancia, USB e tante altre realtà politiche e sociali per rendere noto all’attuale amministrazione capitolina che c’è un’intera parte di società civile che non vuole il modello giubileo, né una città consegnata al cemento e alla privatizzazione ma chiede un maggior impegno verso quel meccanismo di sviluppo sostenibile dove i portatori d’interesse abbiano davvero voce in capitolo e possano incidere su scelte politiche che avranno una pesante ripercussione sull’assetto urbanistico della città di Roma. La vera democrazia è quella che parte dal basso e che garantisce la libera partecipazione ai processi decisionali spezzando le saldature egoistiche di gruppi di potere bene definiti.

23/05/2025 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

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“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

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