Salvini vestito o desnudo a destra tra fasci e Le Pen

Poveri noi a dover rimpiangere Bossi che fa tenerezza quando manda a dire a Salvini, “ma il federalismo?”


Salvini vestito o desnudo a destra tra fasci e Le Pen

Poveri noi a dover rimpiangere Bossi che fa tenerezza quando manda a dire a Salvini, “ma il federalismo?” 

di Daniele Protti - remocontro 

Da Umberto Bossi al partito nazionale che sta tentando Matteo Salvini il solo filo comune resta l’ispirazione reazionaria. Oltre il Po fino a Sud. E anche anche nel Mezzogiorno si allea con l’estrema destra fascista (Casa Pound, Forza Nuova, ex missini). Prossima Alba Dorata anche in Italia? 

Il Bastian contrario è italiano e orgoglioso di esserlo, nonostante tutto. E lo è di più quando osserva, ascolta e legge cosa dice e fa il guru della Lega Nord. Diciamolo chiaro: dalla Lega Nord di Umberto Bossi al partito nazionale che sta forgiando Matteo Salvini c’è soltanto un robusto filo comune, l’ispirazione reazionaria e la falsificazione della storia italiana. 

Ma Salvini galoppa e a poco a poco mette in un angolo proprio i leader della Lega che lo hanno votato segretario: a cominciare dal presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni per continuare con il sindaco di Verona Flavio Tosi e il presidente della Regione Veneto Luca Zaia. 

Il milanese Salvini ha sguardo lungo e abitudini molto italiche. Lo sguardo valica il Po e si spinge fino al Meridione, pensa insomma a una forza nazionale e non solo padana. Le abitudini italiche sono il piacere delle onorificenze (disem inscì, alla milanese): gli piace definirsi giornalista perché ha scritto (?) per La Padania (quotidiano della Lega Nord), non disdegna gli onori (deputato italiano e poi europarlamentare), ha finanziato l’Università di Milano rimanendo iscritto per 16 anni (12 fuori corso) senza laurearsi (ma diceva: “prima la Padania libera della mia laurea”). 

Appena eletto segretario della Lega propone un referendum in Lombardia per chiedere l’indipendenza dall’Italia, e su alcuni temi (il no all’euro, l’uscita dall’Unione europea) è in sintonia con il M5S di Grillo. Ma la cosa interessante è che si spinge sempre più a sud, e a Roma, oltre che a Milano, anche nel Mezzogiorno si allea con l’estrema destra fascista (Casa Pound, Forza Nuova, ex missini). Con Roberto Calderoli tutto ok: a Salvini piace la volgarità del vicepresidente del Senato, che ovviamente non ha nessuna intenzione di disturbare il segretario. 

Dopo la Grecia, c’è una prossima Alba Dorata anche in Italia? Poveri noi italiani, siamo messi proprio male se dobbiamo rimpiangere Umberto Bossi, che fa tenerezza quando manda a dire a Salvini “ma... E il federalismo?”. No reply, ovviamente. 

 

12/02/2015 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

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Daniele Protti

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

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