Siete piccini perché siete in ginocchio

Alziamoci in piedi, per dio, difendiamo con ogni mezzo e con la forza dei numeri chi subisce inerme la violenza di un potere impazzito. Vedremo se l’opposizione continuerà a balbettare e se la maggioranza si nasconderà dietro parole prive di senso


Siete piccini perché siete in ginocchio

Sai che non puoi tacere, ma non sai da dove cominciare e a quali parole ricorrere, dopo che tutte quelle che ritenevi efficaci le hai scritte e non sono servite. 

Sei un nano, una goccia d’acqua nell’Oceano Mare, che nulla toglie e nulla mette, sperduta e smarrita nella sua immensità. 

Tutto questo tu sai e anche di più. 

Sai che le opposizioni sono state finora incapaci di fare della tragedia palestinese il tratto d’unione infrangibile, che, sul terreno dei sentimenti umani e della legalità internazionale, minaccia la maggioranza di mettere in discussione la pace sociale e sai che la maggioranza di estrema destra, disumana, razzista e suprematista, non muove e non muoverà un dito per impedire che il genocidio continui.

Se non lo sapevi, ora sai che il criminale Occidente dell’etnocidio americano, dello schiavismo, del colonialismo, del nazismo e dell’orrore di Hiroshima e Nagasaki, non farà nulla o per salvare la faccia davanti alla Storia. Né qualcosa faranno i liberali, paladini dei diritti in casa propria e loro carnefici nelle terre d’altri.

Sai che in Palestina non si compie solo la tragica sorte di un popolo ma si mette in discussione quel tanto di umanità che ancora ci separa dalla scimmia antropomorfa e accanto al genocidio dei palestinesi, invisibile e se possibile più grave e più orribile, è in atto il genocidio della civiltà del genere umano

Tutto questo tu sai e non puoi salvarti la coscienza dicendo con Pasolini che sai, ma non hai le prove per dimostrarlo. Tu sai, sei sepolto dalle prove schiaccianti dell’assassinio del sentimento di umanità, ma lasci che accada e non chiedi che altro potresti fare. 

Potresti e anzi dovresti assediare i palazzi del potere. Circondare le sedi della disinformazione, radio, giornali e televisioni e abbandonare al loro destino i social che ti censurano se osi protestare. Potresti paralizzare il Paese, scavalcare sindacati e partiti e incrociare le braccia a tempo indeterminato. Questo e altro potresti fare e invece sei qui che scrivi e firmi appelli. 

I primi socialisti, propagandisti efficaci e militanti capaci di affrontare ogni sorta di repressione, ricordavano ai poveri e sfruttati una verità che abbiamo dimenticato: “Siete piccini perché siete in ginocchio. Alzatevi in piedi e sarete giganti!”.

Alziamoci in piedi, per dio, difendiamo con ogni mezzo e con la forza dei numeri chi subisce inerme la violenza di un potere impazzito. Vedremo se l’opposizione continuerà a balbettare e se la maggioranza si nasconderà dietro parole prive di senso. 

Facciamolo ora. Facciamolo subito, prima che sia davvero e irrimediabilmente tardi.

 

16/08/2025 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

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L'Autore

Giuseppe Aragno

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“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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