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Se non si è in grado di sfruttare e approfondire le contraddizioni fra le proclamate buone intenzioni di chi oggi governa la scuola e gli scarsi risultati ottenuti, non si potrà realizzare un’opposizione efficace e, quindi, credibile
Cultura, spirito critico? Addio. La scuola pubblica diventa uno strumento di selezione classista, da cui reperire manodopera giovane e prestante. Che crescerà con l’idea che il lavoro sia gratuito.
Ma, dov’erano questi baroni universitari quando docenti e studenti in piazza e in ogni luogo possibile, protestavano per difendere il diritto allo studio e mettevano in campo le loro proposte?

Qual è il senso del sapere insegnato? Qual è il senso di un discorso filosofico? Qual è la loro qualità?

Torniamo sul concetto di valutazione e la sua applicazione nella scuola pubblica

Venerdì, 08 Aprile 2016 15:29

Valutare la scuola: lo stato dell’arte

La necessità di valutare secondo parametri "oggettivi" e comparabili risponde all'esigenza del sistema di verità su cui costruire una narrazione.

Giovedì, 31 Marzo 2016 15:33

Il ruolo della contrattazione oggi

C'è ancora spazio per “rivendicazioni” sindacali che non facciano subito i conti con il quadro politico?

Giovedì, 17 Marzo 2016 19:48

Scuola: le ragioni di una sconfitta storica

La necessità di elaborare le ragioni di una sconfitta e ritrovare le motivazioni di una lotta

Mercoledì, 09 Marzo 2016 13:35

Valutare il sistema o essere valutati dal sistema?

Dalla critica ai test INVALSI all'autovalutazione. Il due Aprile a Reggio Emilia seminario nazionale.

Venerdì, 26 Febbraio 2016 15:03

Scrivere di scuola. E non solo

Una interessante disamina sulle più recenti pubblicazioni su scuola e formazione.

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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