Unità popolare

E’ nato il Coordinamento di Unità Popolare: per l’unità d’azione!


Unità popolare

 Nota  introduttiva *

Come collettivo politico de La Città Futura aderiamo al percorso unitario che vede fra i promotori molte organizzazioni a noi affini con cui già in passato abbiamo avuto ottimi rapporti. Tale percorso sorge dalla necessità di un cambio di rotta inequivocabile per affrontare un duro scontro di classe ormai in atto da svariati anni nel nostro Paese. Unità popolare vuole rappresentare un piccolo passo in avanti verso la formazione di una vera forza politica che contrasti le forze della reazione a livello nazionale ed internazionale. Con questo centro unitario consolidiamo l’ottimo rapporto esistente con il PCI, con cui già in passato ci siamo organizzati per coordinare le assemblee dei lavoratori comunisti. Inoltre, la presenza della Confederazione delle Sinistre Italiane,  con cui il dialogo costante è vivo ed efficace,  rappresenta a nostro avviso un ulteriore punto di forza di tale progetto. Con altre organizzazioni che al momento sottoscrivono il coordinamento abbiamo collaborato in passato nel corso di altre iniziative unitarie. Invitiamo pertanto le altre organizzazioni politiche italiane a sottoscrivere e partecipare al percorso di Unità popolare e avviare con esso forme di collaborazione affinché si riesca a ricomporre la nostra frammentazione che, al momento, non fa altro che agevolare solamente  l’avversario di classe.  

Notiamo tuttavia l’incessante sorgere di processi alternativi simili altrettanto significativi che, pur sottoscrivendoli per spirito unitario, ci amareggiano nella misura in cui, anche se in misura marginale, talvolta nascono in contrasto e con rivalità con altri processi unitari altrettanto validi, offuscando pertanto non solo lo spirito unitario cui dovrebbero mirare ma anche l’utilità stessa dei diversi coordinamenti e, non da ultimo, la nostra generale credibilità quale alternativa politica. Tali divisioni rappresentano il nostro tallone di Achille e non hanno a che vedere con la classe dei lavoratori che assiste passivamente a tale pietoso spettacolo

Il collettivo politico de La Città Futura - che ha nel suo DNA l’unità dei comunisti, i cui militanti a vario titolo militano in quasi tutti i partiti comunisti presenti in Italia o non hanno alcuna tessera di partito in tasca- da una parte sostiene e rafforza questi percorsi unitari ma, da un’altra parte, cerca di agevolare la loro necessaria collaborazione reciproca. Il collettivo LCF sostiene lo spirito unitario dei bolscevichi, la loro attitudine alla sintesi anche tra frazioni e correnti differenti che hanno prodotto  fra i più grandi pensatori del proletariato internazionale. 

La frammentazione politica novecentesca tra aree comuniste rappresenta una diatriba di indubbio interesse storico e può suscitare un animato dibattito fra compagni; ma bisogna ammettere ed accettare il fatto che esso, attualmente, con il modificarsi delle condizioni storiche e sociali, non ha più alcun senso ulteriore, tanto più se posto quale pretestuoso ostacolo al raggiungimento dell’obiettivo dell’unità dei comunisti. Lenin ha sempre sostenuto che la fase della stretta democratica all’interno del partito fosse più breve possibile, necessaria nella  fase di accerchiamento che viveva la Russia negli anni 20 del Novecento e in ultimo, sul punto di morire, criticava l’astio fra compagni che si era venuto a creare. Gramsci dal canto suo ci ha illuminati sapendo elogiare lo spirito critico interno al partito come risorsa indispensabile  contro il centralismo burocratico. 

La crisi strutturale del capitalismo si acuisce maggiormente con una galoppante inflazione attestata al 8%, l’innalzamento delle materie prime funge da terremoto per le medie e piccole imprese nostrane. Il tessuto economico sta notevolmente mutando con una centralizzazione del capitale. Il potere di acquisto dei salari con il passare degli anni, con la pandemia, con la crisi internazionale, si è abbassato notevolmente.  La crisi sanitaria venutasi a creare con il Covid19 accerta il livello di degrado dell’Occidente, dei servizi che lo Stato offre ai cittadini (salario indiretto). Il finanziamento all’industria delle armi, togliendo vitali risorse economiche alla scuola, alle pensioni (salario differito), alla sanità,  è ciò che lo Stato borghese riesce a concepire. Inoltre, anche se si percepisce una mancanza di appoggio popolare all’invio delle armi in Ucraina, il livello egemonico delle forze nemiche è allarmante. Dunque, se è evidente che vi siano tutte le condizioni oggettive per un salto di qualità della Storia dell’Umanità ciò che manca, da leninisti, è una forza soggettiva che sappia fare tesoro degli errori passati. Di tale forza in Italia non se ne intravede traccia all’orizzonte e manca inoltre, nel panorama parlamentare italiano, una forza socialdemocratica che sappia andare contro l'escalation militare internazionale e difendere il salario (diretto,indiretto e differito). Il Movimento 5 Stelle perde sempre più di credibilità, offrendo spazi possibili da percorrere dove i comunisti più riusciranno ad essere uniti  e più riusciranno ad incidere per trasformare la società.

La crisi ambientale, dimostrata dall’ultima strage nel territorio della Marmolada, non si fermerà se non sappiamo mettere in campo un'alternativa al capitalismo. La situazione internazionale è delle più preoccupanti, le forze della reazione stanno alimentando l’interventismo su tutti i fronti per la conquista di fette di mercato asiatiche. In ultima istanza il capitalismo occidentale vuole accerchiare il più acerrimo nemico rappresentato dalla Repubblica Popolare Cinese. L’intervento militare russo in Ucraina è solo l’ultimo elemento importante di questa guerra. La crisi di sovrapproduzione richiede nuovi mercati da conquistare, nuove fette di plusvalore da accaparrarsi. Gli Stati Uniti d’America insieme all’Unione Europea rappresentano per i lavoratori italiani ed internazionali la più grande minaccia. Tali tigri di carta stanno finanziando il governo nato da un colpo di stato di chiara matrice nazista come quello ucraino per rifarci ripiombare nelle epoche più oscure del passato della prima e seconda guerra imperialista mondiale. 

Per tutte queste ragioni, quindi, ribadiamo di nuovo la necessità, la smania spasmodica, di inseguire un percorso unitario che sappia dotarci dello strumento per fare fronte allo sfacelo cui quotidianamente assistiamo e cui nessuno e nessuna di noi, ne siamo certi,intende più passivamente piegarsi.

Ripubblichiamo, dunque, il comunicato di presentazione del Coordinamento di Unità Popolare. Ribadiamo nuovamente, perchè ci sembra di vitale importanza, che questa redazione insieme all’intero collettivo politico ha aderito a questa iniziativa come ha aderito e aderisce a tutte le iniziative che hanno una vocazione unitaria. Riteniamo fondamentale, come riportato nella nostra carta fondativa, lavorare alla prospettiva di ricostruzione di una soggettività politica comunista che superi tutte le divisioni oggi esistenti. La ricostruzione del partito è la prima e principale esigenza di chiunque si definisca comunista in questa fase storica, una soggettività basata sul centralismo democratico che sia garanzia di unitarietà, azione e pluralismo, anche organizzato, al suo interno. 

Questo coordinamento di Unità Popolare al momento di configura come  un intergruppi e, anche se noi come detto miriamo alla costruzione del partito, rappresenta pur sempre una forma di coordinamento. Chiaramente, la condicio sine qua non il collettivo politico de La Città Futura permarrà nel coordinamento è quella di lavorare ad un ampliamento e uno sviluppo dell’attuale intergruppi, ad un suo superamento per unirsi ad altre esperienze in campo, di andare cioè verso il partito. Sigleremo ogni possibile alleanza con tutte quelle forze comuniste interessate a percorsi unitari, ma lo diciamo con forza: basta con la logica “con quelli si, con quelli no”. Maoisti che ritengono comunisti solo i maoisti, stalinisti che ritengono veri comunisti solo gli stalinisti e trotskisti che ritengono comunisti solo quelli che appartengono a quella particolare area del trotskismo, bordighisti…. Non se ne può più. O si trova la modalità per convivere e lavorare tutti, pur nelle differenze che ci contraddistinguono, con lo strumento del centralismo democratico oppure si perisce, non vi è alternativa. Nel partito leninista sarà la forza delle idee e dell’azione che determinerà la linea da seguire e i gruppi dirigenti.

*nota del collettivo politico La Città Futura 

 

E’ nato il Coordinamento di Unità Popolare: per l’unità d’azione!

Venerdì 1° luglio 2022, presso la sala stampa della Camera dei Deputati è stato presentato il Coordinamento di Unità Popolare.


Dopo un percorso che dura da circa tre anni, durante i quali sono state organizzate molte riunioni ed incontri a cui hanno partecipato esponenti e portavoce di diverse organizzazioni politiche, associative, movimenti, sindacati di base, alcune delle organizzazioni hanno deciso di formalizzare la nascita del coordinamento. Soggetti promotori sono: Confederazione delle Sinistre Italiane, Democrazia Atea, inventareilfuturo, La Città Futura, Partito Comunista Italiano, Partito dei CARC, Partito marxista-leninista italiano.

Il coordinamento non è e non vuol essere un cartello elettorale, abbiamo già visto fallire le fusioni a freddo tra diverse organizzazioni. Il coordinamento vuol essere ed è un tavolo di lavoro per la costruzione di un fronte di lotta che si oppone alle principali politiche promosse dai governi delle larghe intese negli ultimi 30 anni, ma anche di un fronte per una nuova proposta politica per un’alternativa di società. Nostro intento è quello di individuare campagne e obiettivi comuni da perseguire a partire dalle principali battaglie in corso nel paese, per rafforzare l’unità d’azione tra diversi organismi e allo stesso tempo la mobilitazione popolare. Per questo le organizzazioni promotrici invitano al confronto ed eventualmente ad entrare a far parte del coordinamento tutte le altre realtà che hanno valori comuni e si ispirano agli stessi principi: di sovranità popolare, giustizia sociale, solidarietà, uguaglianza formale e sostanziale, libertà, laicità, pacifismo, internazionalismo, socialismo, ecologismo, antifascismo, antirazzismo. Riteniamo che solo con dialogo, confronto, il riconoscimento reciproco e l’unità nell’azione si possa avviare quel percorso virtuoso che possa essere riferimento per tutti coloro che oggi non hanno interesse ad abbattere il governo Draghi e tutti quei governi che non sono espressione delle esigenze popolo.

Bene che a sinistra sorgano tentativi di unità: allo stesso tempo è ora di far convergere fin da subito, dove possibile, idee e pratiche di lotta e mobilitazione tra tutte le esperienze in corso. Questo per noi vuol dire essere coordinamento: trasformare la diversità in ricchezza, nell’interesse più generale di mettere al centro gli interessi dei lavoratori e delle lavoratrici e più in generale delle classi popolari.

E’ ora di fare ognuno la propria parte, ognuno dovrà fare un piccolo passo per riavvicinare anime diverse ma con radici comuni, è ora di lavorare tutti insieme per gli interessi comuni. Lavoriamo all’unità, sia nella protesta che nella proposta, per non essere complici, consapevolmente o no, di un sistema che si dichiara di voler abbattere.

Invitiamo tutte e tutti al confronto: organismi politici, del sindacalismo di base, del movimento popolare e dell’associazionismo.


Coordinamento di Unità Popolare

Tel. 3356209492 - 3476989210

09/07/2022 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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