Interni

L’intervista ad Ascanio Celestini intervenuto a Roma alla festa promossa dal Centro di Cultura Popolare e UniGramsci a sostegno di Scup

Una linea ferroviaria di grande bellezza per il territorio che attraversa e di grande importanza sociale per i collegamenti che consente, da oltre 40 anni resta un bene pubblico inutilizzato.

Per una riflessione critica sulla mobilitazione della scuola contro la riforma in chiave liberista imposta dal governo Renzi. Dopo aver analizzato le conquiste di una lotta che ha coinvolto per un intero anno i lavoratori sensibili alla necessità di difendere la qualità della scuola pubblica, ne analizzeremo anche i limiti. Infine, a partire da questi ultimi, proveremo a ragionare sul Che fare?

L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro, lo scorso 20 marzo, ha dichiarato che il glifosato è un “probabile cancerogeno” per gli esseri umani. Ma il bando di questo diserbante totale, il più usato al mondo, scoperto e venduto dalla Monsanto, colpirebbe gli interessi della potentissima multinazionale. Ecco perché deve crescere la mobilitazione per il diritto alla salute contro la logica del profitto. Nel mondo e anche in Italia ci sono già iniziative e prese di posizione, da sostenere e sviluppare.

Prosegue l’analisi della prof. Ciattini sulla controriforma in chiave liberista dell’università, architettata dal governo. La “buona università” mira a far uscire l’università dalla Pubblica Amministrazione e a introdurre anche in quest’ambito il “jobs act”, la conseguente privatizzazione del rapporto di lavoro per il personale docente.

Partecipazione e coinvolgimento di un gran numero di realtà romane impegnate da anni in esperienze di mutualismo, autogestione e vertenze sociali. La sfida condivisa è di costruire reti e attivare sinergie per compiere un salto di prospettiva e di dimensione e prepararsi concretamente ad un autunno di grandi mobilitazioni con una sinistra finalmente protagonista.

Continua il viaggio sui tratti di ferrovia abbandonata. Tra tante sorprendenti scoperte e la conferma della mancanza di volontà politica di recupero e valorizzazione della ferrovia. Anche una frana è solo un’occasione, un pretesto in più per chiudere una linea. Già da prima era in atto il processo di svuotamento e dismissione.

Il modello neoliberista insediatosi in lunghi anni di elaborazione come documentano Dardot e Laval, supera il modello economico sociale disegnato dal fordismo proprio perché lo fa “chiamando gli individui a partecipare attivamente al proprio assoggettamento”. La scuola diventa la palestra del lavoro a venire, nelle logiche del nuovo modo di lavorare tipiche dei nostri tempi in cui ben si mescolano nuove e vecchie schiavitù.

Da dove proviene la maggior parte dei cinesi che vivono in Italia? Come sono organizzati, dove lavorano, come interagiscono con gli italiani?Prosegue il viaggio, al di là dei i luoghi comuni, alla scoperta della comunità straniera più antica d’Italia.

“Rispedirli tutti a casa!”; “Ci vogliono le ruspe!”. Sono le frasi ricorrenti: nei social network, in strada, al bar e pure in qualche talk show televisivo, dove sempre più spesso si dà spazio a personaggi come Salvini che rigurgitano frasi di odio e violenza razzista. Ma è la strategia del capitale che frammenta la classe lavoratrice, e che questa sia composta da maschi o femmine, da vecchi o giovani, da nativi o migranti poco importa.

Roma è diventata l’esemplificazione delle tendenze più parassitarie e devastanti del capitalismo in epoca di crisi. Gli assi su cui si muove la sua economia sono due: finanza e immobiliare, da una parte, e saccheggio dei beni e delle aziende pubbliche, dall’altra. Una proposta politica per la città di Roma deve essere in grado di aderire a questo livello di analisi.

Per la Banca Mondiale l'educazione non deve essere più un diritto né un servizio garantito dallo Stato, ma un investimento fatto dallo studente e dalla sua famiglia, che darà i suoi frutti nel futuro, quando le competenze “acquistate” consentiranno al giovane di entrare nel mercato del lavoro e ricevere un salario proporzionato al denaro investito e alle abilità acquisite.

Stefano è di Tarvisio ha 23 anni e fa il macchinista, capiamo già dopo poche falcate sulla massicciata che sarà piacevole avere la sua compagnia. Dopo aver scoperto del nostro progetto ha deciso di unirsi e di percorrere con noi i restanti chilometri.

Il mondo cattolico protesta contro i diritti civili delle coppie omosessuali. Contestata anche l’ideologia gender, come progetto educativo da inserire nel Pof delle scuole. Gli studi di John Money sulla teoria del genere. Le testimonianze di Adinolfi, direttore della testata “La Croce” e di Kiko Arguello, fondatore del percorso neocatecumenale. Le parole del Papa sul gender. Le proteste e contro proteste dei politici. Il ddl Cirinnà in votazione al Senato.

A più di 30 anni dalla sua tragica morte e dopo decenni di oblio, da più parti oggi assistiamo, non senza un certo disgusto, alla corsa, da parte dei più abili trasformisti della politica italiana, alla rivalutazione della figura di Berlinguer. Ricordo dello storico dirigente del PCI al netto delle mistificazioni.

Dall’inchiesta di Mafia Capitale emerge un esempio paradigmatico di speculazione sulla vita dei richiedenti asilo in Italia in cui appare chiaramente come sia del tutto falso il luogo comune secondo cui l’Italia regalerebbe denaro agli immigrati.

Emozione, preoccupazione, perplessità. I primi metri sulle traversine. L’impatto iniziale è positivo, i binari attraversano praticamente l’interno della città di Sacile, al cippo chilometrico 2 la prima sosta.Emozione, preoccupazione, perplessità. I primi metri sulle traversine. L’impatto iniziale è positivo, i binari attraversano praticamente l’interno della città di Sacile, al cippo chilometrico 2 la prima sosta.

L’entusiasmo che circonda l’enciclica ecologista di Papa Francesco appare ben poco giustificato. Si parla di svolte, di oggettive convergenze con le elaborazioni degli ecologisti e dei movimenti. Mi sembra un segno di superficialità. Solo a leggere le prime analisi fatte da chi non ha le fette di salame sopra gli occhi appare chiaro che ci sia poco di che entusiasmarsi.

Sono la comunità straniera più antica d’Italia e, allo stesso tempo, quella che appare come la più impenetrabile. Libri, stampa e immaginario comune ne dipingono un’immagine stereotipata, parziale, in alcuni casi caricaturale e falsa. Ma chi sono veramente i cinesi d’Italia? Viaggio, in due puntate, oltre il sentito dire.

L’attacco alla scuola pubblica non è solo rivolto ai diritti contrattuali degli insegnanti; è – soprattutto – un colpo sferrato ai diritti delle studentesse e degli studenti. A quelli che, domani, saranno cittadini con diritti e doveri nel nostro Paese. Un colpo, insomma, a tutta la società e al modo in cui il nostro Paese costruirà il proprio futuro. 

Le gravissime responsabilità storiche del Partito Democratico nel varo di provvedimenti rovinosi per scuole e università sono un fatto. Cominciamo con la scuola.

Il viaggio di Claudio e Giuliano continua. Località Meduno, dal luglio 2012 la circolazione dei treni è stata sospesa a causa di uno smottamento del terreno che ha provocato lo svio del Minuetto. Da quel giorno sui binari si sta depositando quello strato di ruggine che rappresenta il segno inconfondibile dell'abbandono di una ferrovia.

Le ultime elezioni regionali e amministrative restituiscono, oltre alla sconfitta della sinistra di alternativa al centrosinistra, anche due dati sui quali dovremmo riflettere molto : la forte astensione dal voto e l’emorragia di voti che ha subito il Pd.

Un viaggio meraviglioso attraverso la pedemontana del Friuli, Claudio e Giuliano ci racconteranno, a puntate, la storia di quei luoghi ma anche la storia delle strade ferrate abbandonate.

Renzi, Boschi, Madia, Poletti, Delrio rappresentano il trasformismo delle classi dirigenti nostrane e portano a compimento il processo di dissoluzione della prospettiva di un’alternativa di sistema al capitalismo. 

 Il Piano dell’offerta formativa (POF) è l’elemento cardine della privatizzazione della scuola, lo specchietto per le allodole, mutuato dalle scuole private, diverse l’una dall’altra, dove i genitori pagano e dettano legge.

A Roma, Firenze, Parma e in tantissime altre città d’Italia è in atto lo smantellamento e la privatizzazione dei servizi socio-educativi e scolastici che trova la propria ragion d’essere nella follia reazionaria di mantenere in vita un sistema di relazioni sociali insostenibile. 

Gira sulla rete la lettera di un’insegnante, Giorgia Corrias, che scrive alla redazione di Report affinché si denunci la “mano” che ha deciso che “la Buona scuola” sarà legge, per mera logica imprenditoriale.

“Mare e costa è tutta roba nostra” è solo uno dei tanti slogan gridati dai 60.000 cittadini che hanno sfilato il 23 aprile a Lanciano, provincia di Chieti, Comune Medaglia d’oro per la Resistenza; una frase in dialetto tipico abruzzese che sta ad enfatizzare la decisa opposizione degli abruzzesi (e non solo) all’impianto Ombrina Mare, piattaforma petrolifera della Rockhopper, società delle Falkland, che dovrebbe sorgere a sei chilometri dalla Costa dei Trabocchi. 

La "scuola dell'infanzia", comunemente denominata "scuola materna", ha peculiarità che non consentono di uniformarla o di omologarla ad altri ordini di scuola. Con la legge 444 del 1968 si istituivano le Scuole materne statali il cui assetto pedagogico e metodologico rispondeva finalmente ad un ordinamento nazionale, mentre in precedenza ci si doveva orientare verso scuole non statali, per lo più cattoliche quindi confessionali. Dal 1968 ad oggi, la scuola dell'infanzia è stata attraversata da riforme che vanno dai "Nuovi Orientamenti" del 1991 alle attuali “Indicazioni Nazionali”. 

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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