Briciole di bellezza di Filippo Cannizzo

Troviamo in questo libro più che un romanzo, una storia, un’analisi del territorio, un’appassionata riflessione filosofica sulla realtà socio-politica e culturale del nostro paese, che è anche un’esortazione ad agire.


Briciole di bellezza di Filippo Cannizzo Credits: https://www.facebook.com/Briciole-di-Bellezza-Dialoghi-di-speranza-per-il-futuro-del-Bel-Paese-1133861590095804/

Cominciando a leggere questo libro, si potrebbe pensare di essere alle prese con un romanzo, magari un romanzo d’amore. Lui in viaggio per raggiungere una lei lontana e tutti i suoi pensieri sulla loro storia… ma sono sufficienti poche righe per capire che è tutt’altro.

Di viaggio si tratta sì, un viaggio attraverso le regioni l’Italia, dal Centro al Nord, per poi andare al Sud e di nuovo tornare a Nord, ma in cui a parlare non è solo il protagonista del viaggio, ma sono i luoghi, i territori, le persone che li abitano e anche gli oggetti, tanto da sentirsi immersi, mentre si segue il racconto, in un racconto corale.

La lettura di questo libro, dentro di me, che sono un’esploratrice a caccia di piccoli e grandi tesori del territorio, che non si rassegna all’indifferenza nei confronti di ciò che può e che deve essere guarito con la cura dei nostri beni comuni, riscalda l’indomato amore. Continuando la lettura, si avverte la grande accuratezza dell’autore nell’osservare i paesaggi che ben conosce, descritti in tutte le loro parti meravigliose e in quelle disfunzionali; lo stupore che diviene rammarico e tristezza e poi rabbia, per luoghi disastrati, mancanza di politiche di tutela dell’ambiente, antiche abitudini cristallizzate. Di tutto vengono forniti dati precisi, provenienti da indagini e analisi, che fanno diventare questo romanzo, una preziosa fonte documentaria sullo stato del nostro territorio.

Emergono la sua unicità insieme alla sua fragilità, come nelle zone terremotate, in cui le persone continuano a vivere e a sperare, perché amano quei luoghi e credono che la terra non debba essere abbandonata, perché la speranza alimenta il desiderio di trovare il modo in cui con queste caratteristiche sublimi e terribili si possa dialogare, uomini e natura, trovando una risposta per vivere insieme.

La lettura continua, i pensieri si susseguono insieme alle disavventure, entrano nel vivo della cultura della società italiana attuale, si fanno intense e a volte sofferte come un grido che si perde nell’immensità delle incrostature di decenni di incuria e di politiche che hanno alimentato solo interessi particolari.

In maniera del tutto naturale, prendono vita quei fatti che costellano la nostra vita di fruitori, spesso involontari, di mass media. È così che entriamo negli interstizi dei fatti che scorrono contestualizzati nei luoghi che vengono attraversati, in cui i comportamenti si delineano, come su un palcoscenico sociale in cui indifferenza, pregiudizio, discriminazione di genere si presentano e si fanno riconoscere.

Beatrice è il nome della Lei (tutta colpa di Dante?), la fidanzata, che viaggia insieme a Giacomo, che dialoga con il protagonista-viaggiatore così intensamente preso dalle sue osservazioni e dalle sue riflessioni sul nostro paese.

Vivendo in equilibrio instabile verso la felicità, abbiamo sacrificato gli antichi dei immateriali, ma occupiamo i loro templi con il dio mercato che governa l’economia, la politica, le abitudini, l’essenza stessa della vita e arriva persino a finanziare, con rate e carte di credito, la nostra “felicità apparente” [1].

Troviamo così più che un romanzo, una storia, un’analisi del territorio…troviamo un’appassionata riflessione filosofica sulla realtà socio-politica e culturale del nostro paese, che è anche un’esortazione ad agire: “Briciole di bellezza. Dialoghi di speranza per il futuro del bel paese.” È il titolo del primo libro di Filippo Cannizzo ed è già vincitore del I premio Calvino per la filosofia.


Note:

[1] IV cap. Povera patria pag. 103 Briciole di Bellezza di Filippo Cannizzo ed. Mimesis/Eterotopie 2018

13/10/2018 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.
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L'Autore

Laura Nanni

Roma, docente di Storia e Filosofia nel liceo. Fondatrice, progetta nell’ A.P.S. Art'Incantiere. Specializzata in politica internazionale e filosofia del Novecento, è impegnata nel campo della migrazione e dell’integrazione sociale. Artista performer. Commissione PPOO a Cori‐LT; Forum delle donne del PRC; Stati Generali delle Donne.

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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