Il Forlanini non si (s)vende

Il 1 aprile sono scesi in piazza oltre 40 tra associazioni e comitati, alcuni sindacati, movimenti di lotta romani e cittadini sparsi.


Perché si sono messi insieme oltre 40 tra associazioni e comitati, alcuni sindacati, movimenti di lotta romani e cittadini sparsi per difendere il Forlanini? Perché questo meraviglioso complesso monumentale e il suo parco, nato come eccellenza sanitaria negli anni Trenta del Novecento, rischia di diventare l'ennesimo esempio di svendita del patrimonio pubblico. Dismesso lentamente come ospedale pubblico e come sede delle facoltà sanitarie, sono vari anni che è stato lasciato al più totale abbandono. Le proposte del Coordinamento Forlanini bene comune - che prevedono l'uso socio-sanitario pubblico dell'intero complesso monumentale - hanno convinto sempre più interlocutori, che il 1 aprile sono scesi in piazza per denunciare quanto la giunta Zingaretti sta portando avanti: vendita dell'intera area e un utilizzo non più sanitario, né tanto meno sociale. E intanto chiudono anche alcuni reparti del vicino San Camillo...

08/04/2017 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

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L'Autore

Angelo Caputo

La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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