Pace e disarmo

Sabato 5 marzo decine di migliaia di persone hanno percorso le vie del centro della capitale per protestare contro la guerra in Ucraina e l’invio di armi da parte del governo italiano.


Oltre 50mila persone  hanno riempito la zona di San Giovanni a Roma per lottare contro la guerra in Ucraina, l’espansionismo Nato, rifiutando la scelta imposta dalla retorica bellicista che impone a chi è contro Putin di parteggiare per la Nato. Inoltre si sono difese politiche di accoglienza per i rifugiati ucraini e si è data indicazione di continuare con la lotta, considerando la manifestazione di sabato solo come inizio di un percorso volto a promuovere gli sforzi della diplomazia internazionale per un rapido cessate il fuoco e per un accordo di pace duratura tra Russia e Ucraina.

11/03/2022 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.

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L'Autore

Angelo Caputo

La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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