Liberiamo le scuole dai fascisti

La lettera aperta di Stefania Zuccari, mamma di Renato Biagetti, alla preside dell’Istituto Peano dove sono avvenute aggressioni fasciste contro gli studenti.


Liberiamo le scuole dai fascisti Credits: http://www.infoaut.org/blog/antifascismoanuove-destre/item/13828-aggressione-di-forza-nuova-al-liceo-leonardo-di-milano

Gentilissima Prof.ssa Andolina,
sono Stefania Zuccari, madre di Renato Biagetti, ingegnere della robotomatica con specializzazione del suono

Mio figlio, Renato Biagetti,ha perso la vita a 25 anni a causa di 8 coltellate –tutte letali – all’uscita di un concerto di musica reggae a Focene 10 anni fa.

Chi lo ha ucciso, con tatuaggi inequivocabili nel corpo e nella mente che si rifanno chiaramente a ideologie fasciste, lo riteneva un diverso, un antifascista, “una zecca”. E’ questa la terminologia usata da individui che portano avanti ideologie di odio per il diverso, sessuofobe, omofobe, razziste per indicare chi crede in altro e agisce coerentemente.

Sono venuta a conoscenza che alcuni giorni fa, nel cortile di ingresso dell’Istituto Peano, uno studente di questo liceo si è rifiutato di accettare un volantino che gli veniva consegnato da parte di un gruppo di ragazzi che niente avevano a che vedere con questa scuola e alla domanda se fosse un antifascista, ha risposto affermativamente. A quel momento, da parte di chi stava volantinando, è partito un pestaggio in piena regola, con calci e pugni.

Il 12 maggio ho dunque partecipato, insieme con il Comitato di Madri per Roma Città Aperta, all’assemblea pubblica convocata e organizzata da alcuni studenti del liceo, nel piazzale antistante l’Istituto stesso.

Sono una Madre e una Cittadina italiana, appartenente dunque ad una Repubblica democratica con una Costituzione democratica nata dall’antifascismo e dalla Resistenza (che prevede addirittura, come Lei ben sa, un articolo sull’apologia del fascismo - Legge Scelba n. 645 del1952 -)

Ritengo dunque, gravissimo l’accaduto, così come raccontato dallo studente che ha subito l’aggressione e comprovata da alcuni video.

Devo confessarle che mi sarei aspettata di incontrarLa e di conoscere la Sua posizione in merito a questa vicenda. Il ragazzo violentemente malmenato è un Suo studente e si trovava all’interno dello spazio del liceo che Lei dirige e dove,stavano volantinando ragazzi esterni all’istituto e appartenenti a gruppi ben conosciuti dell’estrema destra che, da molto tempo e in molte scuole del nostro Paese,stanno tentando in tutti i modi, e troppo spesso prepotentemente, di fare adepti soprattutto negli Istituti scolastici superiori.

Le domando come mai tutto ciò sia stato possibile e come mai questi ragazzi non siano stati immediatamente allontanati.

Le domando come mai non abbia pensato Lei stessa ad indire un’assemblea all’interno dell’Istituto Peano.

Le domando come mai non si sia sentito l’obbligo di requisire i suddetti volantini e ancor più non si sia sentito l'impegno, tutto riferibile al suo ruolo istituzionale, di tutelare i ragazzi del Suo plesso scolastico da personaggi che portano avanti idee anticostituzionali, per cui criminali,e come tali da respingere in particolare nelle sedi educative.

Le domando inoltre, se sia stata sporta denuncia dell’accaduto alle autorità giudiziarie .

Quello che è successo a mio figlio non deve accadere mai più e ogni cittadino e rappresentante delle istituzioni deve vigilare in tal senso

In attesa di un Suo gentile riscontro le porgo i miei saluti e quelli delle altri Madri del Comitato.

Stefania Zuccari

03/06/2017 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.
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L'Autore

Stefania Zuccari

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La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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