Per i progressisti è naturale schierarsi dalla parte delle manifestazioni di massa. Ma è dovere dei rivoluzionari guardare più in profondità.
Domenica, 23 Giugno 2019 04:35

Che fare?

di
Una realistica disamina critica della fase attuale, alla luce del pessimismo della ragione, non può che essere propedeutica a rifondare su basi razionali l’ottimismo della volontà.
Il contraddittorio rapporto degli intellettuali tradizionali con la filosofia della praxis e con la soggettività rivoluzionaria, analizzati da un testimone d’eccezione
Tornano restaurati nelle sale due grandi classi del cinema, Ladri di biciclette e Schindler’s List
Ruviano: quest’anno, grazie all’impegno di un bel collettivo, l’estate dell’alto casertano non si è aperta con la solita sagra mangereccia ma con una bella commedia in dialetto napoletano che fa riflettere.
Episodi che non si verificavano da molto tempo in occidente sono sintomo di avversione alla religione ebraica più che allo Stato di Israele
Quarta e ultima lezione del corso di filosofia tenuto all’Università popolare Antonio Gramsci
Domenica 7 luglio appuntamento a Roma per costruire la mobilitazione unitaria contro l’autonomia regionale differenziata in qualunque settore
Appuntamento venerdì 9 giugno ore 18 al circolo del PRC Longo

Nota critica alla raccolta di testi di Michael Roberts in uscita presso la casa editrice Asterios di Trieste

La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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