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Il ventesimo film del famoso cineasta cinese Zhang Yimou Lettere di uno sconosciuto (titolo italiano di fantasia, l’originale non allude affatto al capolavoro di Max Ophüls) è un melodramma intimista e sentimentale ambientato durante e dopo l’immagine che l’attuale dirigenza vuole dare della Rivoluzione culturale, non fosse mai che ci fosse qualcuno ancora interessato a riconsiderare la necessità della lotta di classe dal basso in funzione della transizione al socialismo.

La città futura

“Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Antonio Gramsci

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